Classifica delle migliori 100 università al mondo, c’è un’italiana: prima volta in assoluto

Il Politecnico di Milano ha raggiunto il 98esimo posto assoluto nella classifica QS World University Rankings, che ha visto trionfare ancora Usa e Regno Unito

Pubblicato: 19 Giugno 2025 13:11

Matteo Runchi

Editor esperto di economia e attualità

Redattore esperto di tecnologia e esteri, scrive di attualità, cronaca ed economia

Per la prima volta nella storia della classifica delle migliori università al mondo, QS World University Rankings, un ateneo italiano è riuscito a raggiungere la top 100. Si tratta del Politecnico di Milano, una delle più famose università italiane, che si concentra principalmente sull’ingegneria.

La classifica generale continua a essere dominata dalle grandi università americane e inglesi, con gli atenei europei che faticano a scalare la classifica. Migliorano invece i risultati delle università asiatiche, in particolare di quelle cinesi.

La classifica delle migliori università al mondo

La società specializzata nell’analisi delle performance delle università Quacquarelli Symonds (QS), ha pubblicato il QS World University Rankings 2026, la classifica delle migliori università al mondo per il prossimo anno accademico. Cinque i parametri principali utilizzati per la valutazione: ricerca, insegnamento, possibilità offerte nel mondo del lavoro, livello di connessione internazionale e sostenibilità.

La classifica delle migliori università al mondo recita:

  1. Massachusetts Institute of Technology (Mit), Cambridge, Usa;
  2. Imperial College, Londra, Regno Unito;
  3. Stanford University, Stanford, Usa;
  4. University of Oxford, Oxford, Regno Unito;
  5. Harvard University, Cambridge, Usa;
  6. University of Cambridge, Cambridge, Regno Unito;
  7. Eth Zurich, Zurigo, Svizzera;
  8. National University of Singapore, Singapore;
  9. UCL, Londra, Regno Unito;
  10. California Institute of Technology (Caltech), Pasadena, Usa.

Il risultato conferma il dominio in ambito accademico del mondo anglosassone. Regno Unito e Stati Uniti occupano otto delle prime dieci posizioni e tutte le prime sei. A rompere l’omogeneità soltanto il Politecnico federale di Zurigo (Eth) e la grande università di Singapore, la migliore dell’Asia, grazie anche alle sue ampie connessioni internazionali.

Il Politecnico di Milano in top 100, la classifica delle migliori università italiane

La buona notizia per l’Italia è il posizionamento del Politecnico di Milano, che per la prima volta nella storia della classifica riesce a portare un ateneo del nostro Paese tra le prime 100, raggiungendo il 98esimo posto. Le difficoltà delle nostre università sono soprattutto nel numero dei professori, troppo basso rispetto a quello degli studenti, nel legame con il mondo del lavoro e nel numero di studenti e corpo docente provenienti dall’estero.

La classifica delle prime 10 università italiane recita:

  1. Politecnico di Milano (98esima posizione assoluta);
  2. Università La Sapienza di Roma (128esima posizione assoluta);
  3. Università di Bologna (138esima posizione assoluta);
  4. Università di Padova (233esima posizione assoluta);
  5. Politecnico di Torino (242esima posizione assoluta);
  6. Università degli Studi di Milano (276esima posizione assoluta);
  7. Università di Pisa (343esima posizione assoluta);
  8. Università di Roma Tor Vergata (355esima posizione assoluta);
  9. Università di Napoli Federico II (379esima posizione assoluta);
  10. Università di Firenze (404esima posizione assoluta).

A livello europeo il Politecnico di Milano risulta al 36esimo posto mentre l’Università La Sapienza di Roma al 49esimo.

Le critiche alle classifiche delle università

Ogni anno, all’uscita delle principali classifiche (quella di Qs è la più importante per risonanza mediatica, ma anche l’Academic Ranking of World Universities è ritenuta rilevante), emergono diversi dubbi sulla validità di questi strumenti. Alcuni atenei li tengono in grande considerazione. L’Università di Padova in Italia ha un ufficio dedicato al monitoraggio di queste classifiche.

Spesso però i sistemi utilizzati per il ranking vengono criticati dagli esperti del settore. Il lavoro più approfondito a riguardo è quello della professoressa Ellen Hazelkorn della Technological University di Dublino, che in un articolo intitolato “The dubious practice of university rankings” (le dubbie pratiche delle classifiche delle università) ha indicato come problematici sia il numero di atenei presi in considerazione, sia i parametri stessi, che spesso prediligono la ricerca rispetto alla qualità dell’insegnamento, nonostante queste classifiche vengano utilizzate soprattutto dagli studenti.

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