Il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, è indagato per un’ipotesi di corruzione nell’ambito di un’indagine avviata dalla Procura della Repubblica di Catanzaro. A rivelarlo è stato lo stesso Occhiuto, che poche ore fa ha diffuso un video sui social annunciando di aver ricevuto un avviso di garanzia (il primo della sua carriera) relativo a una “inchiesta più ampia” che coinvolgerebbe più persone.
Secondo quanto emerso, il fascicolo è nelle mani del sostituto procuratore Domenico Assumma, sotto il coordinamento del Procuratore capo Salvatore Curcio.
Al momento non sono noti i dettagli dell’indagine né l’ambito specifico a cui si riferisce: non è chiaro, ad esempio, se riguardi l’operato di Occhiuto come Presidente della Regione o come Commissario straordinario della sanità calabrese.
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L’origine dell’indagine nei confronti del Presidente della Calabria Occhiuto
L’inchiesta della Procura catanzarese sarebbe scaturita da alcune inchieste giornalistiche pubblicate nei mesi scorsi. In particolare, il quotidiano Domani aveva pubblicato un’inchiesta che collegava Occhiuto a un suo collaboratore di fiducia, citando presunte operazioni finanziarie poco chiare.
Sarebbe stato proprio questo materiale a spingere la Procura ad avviare verifiche più approfondite. La Guardia di Finanza, su incarico dei magistrati, avrebbe effettuato accertamenti che hanno portato all’iscrizione nel registro degli indagati di cinque persone, tra cui Occhiuto, un collaboratore vicino a lui e altri nomi legati alla Regione.
Nella giornata di venerdì 6 giugno, il governatore calabrese avrebbe ricevuto formalmente l’avviso di garanzia. L’indagine è ancora in una fase iniziale e, al momento, non risulta alcuna responsabilità accertata.
Le dichiarazioni di Occhiuto dopo l’avviso di garanzia
Nel video diffuso sui social, Occhiuto ha respinto qualsiasi addebito. Ha definito “inverosimile” l’idea di poter essere anche lontanamente associato a fenomeni corruttivi, ricordando di aver governato la Regione con “rigore assoluto”.
Il governatore ha parlato di notizia “infamante”, sostenendo che essere iscritto nel registro degli indagati, sebbene a propria tutela, gli risulta “come essere accusato di omicidio”. Nel suo messaggio, Occhiuto non ha usato i toni di rito (“sono sereno, confido nella magistratura”), anzi ha dichiarato esplicitamente: “Sono sereno un piffero… non sono sereno”, prendendo le distanze dalle formule di circostanza spesso adottate in simili frangenti.
Il Presidente calabrese ha poi rilanciato la sua fiducia nell’operato degli inquirenti, invitandoli a procedere con il massimo scrupolo: “Bisogna indagare, indagare, sempre indagare fino in fondo. Indagate col massimo rigore, controllatemi tutto, perché io non ho fatto nulla di male” ha affermato Occhiuto.
A testimonianza della propria trasparenza, il governatore ha rivelato di aver già chiesto di essere interrogato al più presto, anche “al buio” (ossia senza conoscere preventivamente gli atti contestati) pur di chiarire la sua posizione.
“Ho chiesto oggi stesso di essere sentito dai magistrati, pure al buio, perché non so nemmeno quale circostanza mi viene contestata” ha dichiarato, aggiungendo di non avere nulla da temere riguardo alle sue azioni amministrative.
Occhiuto ha quindi assicurato che continuerà a collaborare pienamente con la giustizia, confidando che l’indagine possa fare luce sui fatti in tempi brevi.
Occhiuto indagato, il centrodestra si schiera con lui
La maggioranza di centrodestra ha subito preso posizione. Il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, collega di Occhiuto in Forza Italia, ha scritto su X:
“Conosco Roberto Occhiuto da moltissimi anni. È una persona perbene e onesta. Sono certo della sua innocenza”. Ha aggiunto di non avere dubbi sulla sua estraneità e di augurarsi che “l’esito delle indagini gli renda giustizia”.
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Solidarietà anche dal capogruppo di FI al Senato, Maurizio Gasparri, che ha parlato di una persona “al di sopra di ogni possibile sospetto”. Ha chiesto di fare chiarezza rapidamente e ha affermato che “gli onesti vanno valorizzati, non aggrediti”. Anche Stefano Benigni, vice-segretario di FI, ha ribadito la sua fiducia, auspicando una rapida archiviazione.
A livello regionale, il presidente del Consiglio calabrese Filippo Mancuso (Lega) ha definito l’operato di Occhiuto improntato alla “trasparenza amministrativa”, dicendosi sicuro che “tutto verrà chiarito in un tempo brevissimo” e che il governatore saprà dimostrare “la sua assoluta estraneità”.