AliExpress illegale nell’Ue, violato il Dsa: cosa succede ora

La Commissione europea indaga su AliExpress per presunte violazioni del DSA, tra cui la diffusione di prodotti illegali e la scarsa trasparenza dei sistemi di raccomandazione

Pubblicato: 18 Giugno 2025 12:17

Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

AliExpress potrebbe aver violato il Digital Services Act (DSA). La celebre piattaforma di e-commerce cinese, appartenente al gruppo Alibaba, è finita al centro di un’indagine approfondita della Commissione europea. Il lavoro d’analisi ha avuto inizio il 14 marzo 2024 e ha portato a riscontrare, in via preliminare, il mancato rispetto dell’obbligo di valutare e ridurre i rischi connessi alla diffusione di prodotti illegali.

L’indagine dell’Ue

L’esecutivo Ue ha inoltre accolto e reso giuridicamente vincolanti una serie di impegni presentati da AliExpress. Ciò al fine di affrontare criticità come:

Secondo un funzionario della Commissione, si tratta di “una delle indagini più onerose condotte nei confronti di una grande piattaforma online”, avviata formalmente un anno fa e incentrata su diversi aspetti del rispetto del DSA.

I problemi di Aliexpress per l’Europa

Lo sguardo della Commissione europea è posto severamente su svariati colossi internazionali. La normativa Ue, volta a garantire uno spazio digitale più sicuro e responsabile per cittadini e imprese, impone alle piattaforme online una serie di obblighi stringenti.

Con 104,3 milioni di utenti attivi mensili nell’UE dichiarati nell’aprile 2023, AliExpress è stata classificata come Very Large Online Platform (VLOP), categoria soggetta a requisiti particolarmente rigorosi previsti dal DSA.

Cosa chiede l’Ue

Tra le accuse mosse ci sono:

Thierry Breton, Commissario per il Mercato interno, ha così dichiarato:

“La legge sui servizi digitali non riguarda solo l’incitamento all’odio, la disinformazione e il cyberbullismo. Vi è anche l’obiettivo di garantire la rimozione dei prodotti illegali o non sicuri venduti nell’Ue attraverso le piattaforme di commercio elettronico. Ciò non è negoziabile per operare nel mercato unico dell’Ue”.

Aliexpress è una piattaforma molto importante, in grado di raggiungere più di 100 milioni di utenti tra i Paesi dell’Unione europea, ha sottolineato. Per questo motivo è cruciale che rispetti in toto la legeg sui servizi digitali, adottando misure proporzionate nella lotta alla diffusione di merci pericolose per la saluta dei cosnumatori. Ciò vale anche per i “propri” influencer, ovvero coloro che sono legati al programma affiliato del colosso.

La nota di Aliexpress

L’azienda, a seguito della pubblicazione dell’articolo, ha contattato la redazione di QuiFinanza comunicando quanto segue:

“Abbiamo collaborato in modo proattivo e costante con la Commissione Europea sin dall’inizio di questo processo e continueremo a farlo con lo stesso impegno. Come evidenziato dall’annuncio odierno, la Commissione ha riconosciuto il nostro approccio responsabile, volto a garantire un elevato livello di protezione dei consumatori e di trasparenza, come dimostrano l’ampiezza e la portata degli impegni volontari da noi proposti e concordati”.

La società ha sottolineato l’impegno nell’attuare tutte le misure concordate. Ha parlato di “dialogo costruttivo” con la Commissione Ue, al fine di risolvere eventuali criticità residue.

© Italiaonline S.p.A. 2025Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963