I recenti dati dell’Ivass, l’Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni, hanno mostrato che in media i premi pagati dagli italiani per le polizze auto e per quelle sulla vita sono maggiori rispetto alla media Ocse e di molto superiori a quelli di altri Paesi europei di simili dimensioni, come Francia e Germania.
Un altro dato emesso dalla relazione annuale dell’Istituto è la bassissima penetrazione delle assicurazioni contro i danni, un problema emerso anche dopo le alluvioni degli ultimi anni in Emilia Romagna e Marche, che ha portato a una legislazione apposita per stimolare il mercato.
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Rc Auto italiana sempre più cara
I dati dell’Ivass fanno riferimento al 2024 per l’Italia, mentre arrivano al 2023 per il resto dei Paesi Ocse. Secondo il report pubblicato il 19 giugno 2025, la differenza di prezzo tra le assicurazioni, in particolare sull’Rc Auto, tra Italia ed Europa è sempre più marcata.
Se per altri tipi di polizze la misura del rapporto tra premio totale e Pil è l’indice di diffusione, per le assicurazioni sulle auto si tratta di un semplice indicatore di prezzo.
Tutte le auto in Europa infatti sono obbligate a un’assicurazione sulla responsabilità civile e le differenze nel tasso di motorizzazione dei grandi Paesi dell’Ue sono relativamente contenute. Anche considerando però la media dei premi assoluti, si nota che il nostro Paese è tra quelli in cui si paga di più.
Se in Francia e in Spagna l’assicurazione auto media costa 186 euro, nel nostro Paese arriva a 339 euro.
Il totale dei veicoli assicurati in Italia è di 33,5 milioni. L’unico Stato dell’Ocse che riesce a superare i livelli raggiunti dai premi delle polizze in Italia è il Regno Unito, dove il costo medio è di 381 euro.
Le ragioni delle differenze nei costi
L’Ivass ha analizzato anche la composizione di questi costi, per capire dove stia la differenza tra l’Italia e gli altri grandi Paesi europei. L’Istituto ha notato una discrepanza relativamente bassa per quanto riguarda i costi di gestione, che in Italia arrivano a poco più del 26% del premio contro poco meno del 20% degli altri Paesi europei.
Le spese sono quindi solo parzialmente un problema, ma se messe in rapporto con il premio stesso, la differenza non spiega da sola perché in Italia i prezzi delle polizze siano così alti. La maggior parte della discrepanza, di conseguenza, è legata al costo dei sinistri, che ammonta a 4.926 euro per incidente. Una statistica supportata anche dall’alto numero di sinistri segnalati nel nostro Paese, 1,8 milioni all’anno.
Assicurazioni contro i danni
I dati dell’Ivass misurano anche una bassissima penetrazione, rispetto alla media Ocse, delle assicurazioni contro ogni tipo di danno nel nostro Paese. Nono essendo obbligatorie, in questo caso la percentuale dei premi totali sul Pil misura quanto questo tipo di assicurazione sia comune.
Se negli altri Paesi dell’Ocse si spende in media il 5% del Pil per assicurarsi contro i danni, in Italia questo numero era limitato, nel 2023, all’1,8%.
Un problema che è emerso in maniera significativa con le alluvioni che hanno colpito, proprio nel 2023 e nel 2024, l’Emilia Romagna e le Marche.
Molte aziende, danneggiate dalle esondazioni dei fiumi, non erano assicurate contro questo tipo di danni e hanno dovuto chiedere aiuto allo Stato o chiudere. Per questa ragione, a partire dal 31 marzo 2025, è obbligatoria per le aziende la polizza contro gli eventi catastrofali.
Gli effetti della sensibilizzazione sono però stati immediati: nel 2024 la raccolta dei premi sui danni è arrivata 40,9 miliardi di euro, in rialzo del 7,5% sull’anno precedente. Buona parte dei ricavi, però, riguarda ancora il comparto auto (42,8%).