Cambia il prezzo delle sigarette, aumenti voluti dall’Ue: quanto costeranno i pacchetti

Aumenti sulle sigarette a 215 euro per 1.000 pezzi (+139%), a 215 euro al chilo sul tabacco (+258%) con un rialzo del 1.090% sui sigari. Su anche i prezzi delle elettroniche

Pubblicato: 19 Giugno 2025 11:53

Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

Dopo l’aumento degli scorsi mesi, ora la Commissione Europea pensa ad un altro rincaro sul prezzo delle sigarette. Bruxelles ha in previsione una revisione della Direttiva sulle accise del tabacco (Ted), con possibili aumenti sia della tassazione sia dei prezzi di vendita al pubblico per sigarette, sigarette elettroniche, sigari, tabacco riscaldato, tabacco da arrotolare e bustine di nicotina. Gli aumenti potrebbero arrivare fino a oltre il 1.000 %.

L’ipotesi dell’Ue

Al momento si tratta di valutazioni ancora preliminari, anche se il commissario competente Wopke Hoekstra ha già espresso la volontà di intervenire, in particolare sui nuovi prodotti come le sigarette elettroniche e tabacco riscaldato, dopo quelli avvenuti a febbraio di quest’anno. La revisione della direttiva, per altro, non è neppure ancora all’ordine del giorno del collegio dei commissari europei per le prossime settimane o mesi. Tuttavia, in un momento in cui Palazzo Berlaymont è alla ricerca di nuove entrate per far fronte al nuovo bilancio a lungo termine dell’Ue, e considerando che le accise sul tabacco sono già oggi una delle risorse proprie, cresce la pressione per agire.

Di quanto sarebbero gli aumenti

Entrando nel dettaglio del piano allo studio di Bruxelles, è previsto un incremento significativo sia della tassazione sia dei prezzi di vendita al pubblico per sigarette, sigari, tabacco riscaldato o da arrotolare, sigarette elettroniche e bustine di nicotina. La proposta prevede aumenti dell’accisa minima sulle sigarette, per:

Balzo anche per i sigari, che vedrebbero un aumento del 1.090%.

Le nuove regole allo studio si abbatteranno anche sui prodotti di nuova generazione come tabacco riscaldato, sigarette elettroniche, bustine di nicotina, inclusi quelli realizzati in Italia. Per le sigarette elettroniche si ipotizza una tassazione in base alla concentrazione di nicotina, da 0,12 a 0,36 €/ml, mentre per il tabacco riscaldato la proposta prevede 108 €/1.000 unità o 155 €/kg, ovvero circa la metà del carico fiscale previsto per le sigarette tradizionali.

Ma in termini di prezzi, come potrebbe cambiare lo scenario? Per i consumatori italiani le ipotesi allo studio si tradurrebbero in un aumento di 1 euro a pacchetto, pari a oltre il 20% sia nel caso delle sigarette sia per i prodotti a tabacco riscaldato.

La posizione dell’Italia

Un rialzo senza precedenti per l’Italia, che sul tema ha posizioni diametralmente opposte. A maggio, infatti, il titolare del Tesoro Giancarlo Giorgetti aveva chiarito al commissario olandese Wopke Hoekstra di voler salvaguardare gli investimenti in Italia nel settore, considerando che il fattore fiscale ha costituito un elemento centrale.

L’obiettivo di Roma è dunque quello di non mettere mano al quadro attuale, preservando la tenuta delle filiere e dei posti di lavoro. Senza dimenticare la riduzione del traffico illecito delle “bionde”: la media italiana si attesta all’1,8 per cento, mentre quella europea si attesta attorno al 10 per cento. L’Italia, poi, esporta prodotti del tabacco riscaldato Made in Italy per un valore complessivo di quasi due miliardi di euro all’anno. Il segmento che rischia di essere compromesso dall’impennata della tassazione anche nei Paesi di destinazione.

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