Fattura elettronica, alcuni nuovi obblighi scattano nel 2026

A partire dal 2026 l'obbligo di fattura elettronica viene esteso in sette Paesi. La novità ha un impatto anche sulle aziende italiane: ecco cosa sapere per prepararsi

Pubblicato: 8 Maggio 2025 09:22

Pierpaolo Molinengo

Giornalista

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

La fattura elettronica si estende a livello europeo e comporta una serie di nuovi adempimenti per le imprese italiane. Nel 2026 sette nuovi paesi introdurranno l’obbligo di emissione nel nuovo formato dei documenti fiscali, a cui si dovranno adeguare anche gli operatori economici nostrani.

Se è vero, infatti, che le aziende e i liberi professionisti che hanno sede in Italia già da oggi sono obbligati alla fattura elettronica, cambiano le regole per le aziende che hanno una stabile organizzazione all’interno di questi paesi, che si dovranno allineare con le nuove disposizioni di legge. I paesi nei quali verranno introdotte le novità sono i seguenti:

La fatturazione elettronica debutta in Belgio

L’obbligo della fatturazione elettronica, in Belgio, scatterà il 1° gennaio 2026. Saranno tenuti ad emettere i documenti fiscali nel nuovo formato le imprese che sono registrate ai fini Iva: si dovranno adeguare anche i non residenti con una stabile organizzazione Iva. Ricordiamo che in Belgio la fatturazione elettronica non è una novità, essendo già obbligatoria verso le amministrazioni pubbliche.

Per il momento i contribuenti non residenti hanno la possibilità di ricevere le fatture elettroniche attraverso la rete Peppol dalle controparti che operano in Belgio.

Come si sta muovendo la Germania

L’introduzione della fatturazione elettronica B2B in Germania sta avvenendo in maniera graduale, con un calendario di adozione obbligatorio che coinvolge sia il 2025 che il 2026. Ad approvare queste novità è stata la legge Wachstums Chance Gesetz. Il passaggio al nuovo formato segue questi passi:

Cosa cambia in Croazia

La fatturazione elettronica in Croazia prenderà il via il 1° gennaio 2026. dovranno adeguarsi al nuovo adempimento le imprese residenti dotate di partita Iva.

La Croazia, nel corso degli ultimi anni, si sta muovendo per implementare la digitalizzazione di molte attività fiscali e burocratiche: una delle operazioni più importanti in questo senso è la Fiskalizacija per le transazioni in contanti.

La fatturazione elettronica in Francia

Pronto a partire l’obbligo di emettere la fattura elettronica anche in Francia, a cui è collegata la rendicontazione elettronica B2C, il cui scopo è quello di migliorare la conformità fiscale e, soprattutto, modernizzare il sistema Iva. La Dgfip francese – ossia la Direzione Generale delle Finanze Pubbliche – ha predisposto un piano per introdurre il nuovo obbligo che scatterà, in modo graduale, a partire dal prossimo anno.

Dal 1° settembre 2026 tutte le imprese che operano in Francia – indipendentemente dalla loro dimensione – devono essere in grado di ricevere le fatture elettroniche. Discorso diverso, invece, per quanto riguarda l’obbligo di emettere e di trasmettere i dati di e-reporting, che viene introdotto in due fasi, che si basano direttamente sulla dimensione dell’impresa:

Le novità previste in Polonia

In Polonia l’obbligo della fattura elettronica scatta a partire dal 1° febbraio 2026, quando il Ministero delle Finanze locale provvederà a rendere obbligatorio il Sistema nazionale di Fatturazione Elettronica. Verrà messa a disposizione una piattaforma governativa centrale che permetterà di emettere e ricevere le fatture elettroniche.

Benché sia altamente probabile, la data del 1° febbraio 2026 richiede ancora una conferma legislativa definitiva. Tra le ipotesi che stanno circolando nel paese, si presuppone che possa essere introdotta una fase successiva – che potrebbe coincidere con il 1° gennaio 2027 – quando all’obbligo saranno sottoposti anche i piccoli contribuenti esenti Iva. Al momento è necessario attendere l’approvazione finale della legge.

Il cambio di passo in Lettonia

Entro la fine del 2025 le imprese residenti in Lettonia dovranno iniziare ad inviare le fatture elettroniche B2B: a prevederlo è un aggiornamento alla Legge Contabile.

A breve, tra l’altro, dovrebbe essere predisposta la normativa relativa alla fatturazione elettronica (sulla carta è prevista per il mese di maggio 2025). Al momento ci sono ancora molti dettagli da chiarire, tra i quali c’è la rendicontazione automatizzata: il rischio è che non vengano rispettate le tempistiche ipotizzate.

Cosa succede fuori dall’Europa: Emirati Arabi Uniti (EAU)

La fatturazione elettronica non è una novità esclusivamente europea. Il Ministero delle Finanze e l’Autorità Fiscale Federale degli Emirati Arabi Uniti hanno annunciato di avere intenzione di introdurre la fatturazione elettronica a livello nazionale. Almeno teoricamente il lancio dovrebbe essere previsto per il mese di luglio 2026, ma al momento i criteri e la data di adesione devono ancora essere confermati. Devono, inoltre, essere annunciate le fasi della sua introduzione.

Le autorità comprendenti starebbero adottando un Modello CTC e di scambio decentralizzato, che prevede un modello a 5 angoli e fornitori di servizi accreditati, che dovrebbero operare all’interno di un quadro Peppol International Invoice.

Cosa devono fare le aziende italiane

Come devono affrontare le imprese italiane le novità che abbiamo visto fino a questo momento? L’impatto maggiore dell’introduzione della fatturazione elettronica in questi paesi coinvolgerà principalmente le aziende che, in queste nazioni, hanno una stabile organizzazione o una subsidiary. Nel momento in cui scatterà ufficialmente il nuovo obbligo sarà necessario adempiere agli obblighi in loco e, eventualmente, dialogare con i sistemi informatici che sono già presenti in Italia.

Nulla, invece, dovrebbe cambiare per le aziende di e-commerce italiane che operano nel nostro Paese e che hanno dei clienti nelle diverse nazioni: per le operazioni B2C dovrebbe continuare a rimanere valida l’applicazione del regime OSS per le vendite nell’unione europea.

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