Guasto radar voli, scattano i rimborsi: quanto spetta ai passeggeri

Il caos radar ha paralizzato gli aeroporti del Nord Italia: stop ai voli, proteste, assistenza obbligatoria per i passeggeri ma nessun risarcimento economico previsto dalla normativa

Pubblicato: 30 Giugno 2025 09:33

Francesca Secci

Giornalista

Giornalista pubblicista con esperienza in redazioni rilevanti, è specializzata in economia, finanza e geopolitica.

Chi è rimasto coinvolto nei disservizi aerei tra sabato 28 e domenica 29 giugno può fare riferimento al Regolamento CE 261/2004 per sapere cosa gli spetta. Anche in casi eccezionali, come un guasto tecnico che non dipende direttamente dalla compagnia aerea, i passeggeri hanno diritto all’assistenza: pasti, alloggi, trasferimenti e, se necessario, il rimborso delle spese sostenute. Non è prevista invece alcuna compensazione economica.

L’origine del caos è stata individuata nel malfunzionamento del sistema radar del centro Enav del Nord-Ovest, che ha bloccato le operazioni in sei aeroporti italiani: Malpensa, Linate, Orio al Serio, Torino Caselle, Pisa e Modena. Enac ha confermato che 320 voli sono stati coinvolti tra cancellazioni e dirottamenti. Migliaia di passeggeri sono rimasti a terra, mentre altri hanno dovuto ricorrere a soluzioni alternative per raggiungere la propria destinazione.

Diritti dei passeggeri in caso di ritardi o cancellazioni

Quando un volo viene annullato o accumula ritardi rilevanti, l’assistenza è dovuta in ogni caso, secondo la normativa dei diritti dei passeggeri. E prevede non solo snack e bottigliette d’acqua, ma anche camere d’albergo se serve restare la notte, trasporti da e verso le strutture, e la possibilità di contattare chi si è lasciato a terra.

Nel caso in cui il passeggero anticipi di tasca propria pasti, taxi o hotel, la compagnia aerea è tenuta a rimborsare ogni voce di spesa che risulti sensata e dimostrabile: bisogna quindi tenere da parte tutti gli scontrini.

Quanto al viaggio stesso, chi viene lasciato a terra ha diritto a una nuova partenza, senza rimetterci un euro. Se il vettore non offre alternative valide, il passeggero può rivolgersi a un’altra compagnia e pretendere la restituzione dei costi. E se nemmeno l’aereo è un’opzione, la compagnia dovrà ingegnarsi con autobus, treni o quel che serve pur di portarli a destinazione.

Le opzioni disponibili dopo una cancellazione

Se un volo viene cancellato, il viaggiatore ha diritto di scegliere tra tre opzioni:

Queste scelte restano valide anche quando il disservizio non dipende dalla compagnia, come nel caso dei radar, a patto che l’avviso al passeggero non sia arrivato nei tempi previsti.

Niente indennizzo economico nei casi di forza maggiore

E ora la nota dolente. Purtroppo non si avrà nessun assegno per chi è rimasto bloccato a terra. Quando un guasto tecnico manda in tilt il sistema radar, non si parla di responsabilità della compagnia aerea ma di evento eccezionale: in questi casi, il regolamento europeo impone assistenza e copertura delle spese vive, ma non riconosce alcuna compensazione aggiuntiva.

Situazioni analoghe sono, ad esempio, la chiusura dello spazio aereo per motivi di sicurezza o altre criticità fuori dalla sfera di controllo del vettore. Solo quando la disfunzione è interna (come nel caso di uno sciopero del personale) il passeggero può avanzare richieste di risarcimento economico vero e proprio.

L’esposto del Codacons dopo il blackout e il pressing politico

Sul piano legale, il Codacons ha fatto sapere di voler depositare un esposto alla Procura di Milano per accertare se quanto avvenuto possa configurare un’interruzione di pubblico servizio.

“Quanto accaduto nelle scorse ore rappresenta un episodio gravissimo che ha messo in ginocchio il settore del trasporto aereo, coinvolgendo migliaia e migliaia di passeggeri”, ha dichiarato l’associazione.

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Anche Assoutenti è intervenuta, con il presidente Gabriele Melluso che ha bollato come intollerabile l’idea che un unico guasto tecnico possa mettere fuori uso l’intero sistema radar del Nord Italia. Ha chiesto un’indagine autonoma e verifiche urgenti sui locali che ospitano i data center, viste anche le alte temperature che potrebbero aver compromesso la tenuta degli impianti.

Il Partito Democratico ha chiesto un’interrogazione parlamentare per fare luce sulle responsabilità politiche dietro al blocco dei cieli del Nord Italia. I deputati Anthony Barbagallo e Andrea Casu hanno parlato di una gestione inadeguata e di un “silenzio assordante” nelle ore più delicate.

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