Bot e Btp, che differenza c’è e su quale conviene investire

Quali sono le principali differenze tra Bot e Btp, dai rendimenti ai vantaggi fino alla durata, per chi desidera orientarsi meglio nella scelta dei titoli di Stato italiani

Pubblicato: 22 Aprile 2025 12:02

Alessandra Di Bartolomeo

Giornalista di economia

Giornalista esperta di risparmio, ha maturato una vasta esperienza nella divulgazione di questioni economiche.

Capire qual è la differenza tra Bot e Btp è importante per proteggere il proprio denaro, soprattutto in un periodo in cui l’inflazione non accenna ad arretrare e proseguono le tensioni geopolitiche. Si tratta infatti di prodotti diversi per durata, rischio e rendimento.

Soprattutto ora che la Banca Centrale Europea sta abbassando i tassi di interesse, capire il loro funzionamento dà la possibilità di investire in modo più consapevole massimizzando le opportunità di guadagno.

Cosa si intende per titoli di Stato

I titoli di Stato come i Bot e i Btp sono degli strumenti finanziari emessi dallo Stato per raccogliere risorse economiche destinate al finanziamento della spesa pubblica.

Acquistare tali prodotti significa:

La loro emissione è gestita dal Mef ovvero dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, che si avvale della collaborazione della Banca d’Italia per l’organizzazione e le aste di collocamento.

Questi titoli sono rivolti sia ai privati cittadini (investitori retail) che a quelli istituzionali come fondi, assicurazioni e banche.

Esistono 7 tipi diversi di titoli di Stato ovvero:

Che sono i Bot

I Bot sono dei titoli di Stato che hanno una breve durata. La scadenza, infatti, non supera l’anno. Chi li acquista presta del denaro allo Stato e guadagna grazie alla differenza tra il prezzo pagato all’inizio e il valore che si riceve alla scadenza.

Ecco un esempio.

Lo Stato vende un Bot a 6 mesi con valore nominale di 100 euro. Il risparmiatore lo acquista a un prezzo scontato di 95 euro. Al termine dei 6 mesi, lo Stato ripaga l’investitore con 100 euro e la differenza di 5 euro è il guadagno che percepisce.

Per quanto riguarda le tasse, non si dovrà fare nulla in quanto lo Stato le tratterrà fin dall’acquisto.

I buoni ordinari del Tesoro vengono venduti mediante le aste alle quali possono partecipare solo le società finanziarie, le banche e altri operatori autorizzati secondo la legge. Se un privato cittadino vuole investire in un Bot può farlo, ma deve acquistarlo mediante la propria banca o un intermediario finanziario.

Le principali caratteristiche del Bot sono le seguenti:

Conviene investire in Bot?

Come spiegato, i Bot sono dei titoli di Stato che durano al massimo 1 anno e sono a zero coupon ovvero non pagano interessi a rate. Significa che il guadagno arriva tutto in una volta in quanto si acquista il titolo pagandolo meno rispetto al suo valore, mentre alla scadenza si riceve l’intero valore nominale. Ciò è utile perché:

Se un risparmiatore desidera acquistare dei Bot all’asta dovrà effettuare una prenotazione mediante una banca o un altro intermediario entro il giorno lavorativo prima dell’asta.

Un’altra importante caratteristica dei Bot è che sono dematerializzati ovvero non esistono fisicamente sulla carta. Il loro possesso, infatti, è registrato mediante conti elettronici.

Per quanto riguarda le commissioni richieste dalle banche, esse sono massimo dello:

Tali commissioni si aggiungono al prezzo medio ponderato risultante dall’asta fissato dagli intermediari ai sottoscrittori. Qualora i tassi siano negativi o bassi, però, le commissioni dovranno essere ridotte o eliminate, come sottolinea il Mef.

Che sono i Btp?

I Btp sono delle obbligazioni emesse dallo Stato Italiano per finanziare la spesa pubblica che durano dai 18 mesi ai 50 anni. Una delle principali caratteristiche di tali titoli è che pagano gli interessi ogni 6 mesi. Questi ultimi vengono chiamati cedole e l’importo è fisso per cui chi li acquista sa già quanto incasserà a ogni pagamento.

Le principali caratteristiche dei Btp sono le seguenti:

Conviene investire in Btp?

I buoni del Tesoro poliennali sono titoli a reddito fisso in quanto pagano gli interessi in modo regolare e sempre dello stesso importo. Chi ne possiede uno, infatti, riceve un pagamento ogni 6 mesi e ciò è utile per chi desidera programmare delle entrate sicure nell’arco dell’anno.

I piccoli risparmiatori possono acquistare e vendere tali prodotti:

I grandi investitori come banche, invece, possono negoziare Btp:

Cosa scegliere tra Btp e Bot

Se si desiderano investimenti sicuri la prima domanda da porsi prima di accantonare il proprio denaro è: “Tra quanto tempo avrò bisogno dei miei soldi?”.

Nel caso essi servissero entro pochi mesi o entro un anno, si potrebbe optare per i Bot, che durano poco e danno la possibilità di ottenere la restituzione del capitale in poco tempo.

In caso contrario si può optare per i Btp, informandosi prima, con precisione su:

I Bot, quindi, sono preferibili per chi desidera investimenti a breve termine con un’esposizione minore al rischio. I Btp, invece, sono ideali per chi vuole investire a medio-lungo termine e accetta una maggiore variabilità dei prezzi in cambio di tassi più elevati.

Le indicazioni contenute in questo articolo hanno uno scopo esclusivamente informativo, possono essere modificate in qualsiasi momento e non intendono in alcun modo sostituire la consulenza finanziaria con figure professionali specializzate. QuiFinanza non offre servizi di consulenza finanziaria, di advisory o di intermediazione e non si assume alcuna responsabilità in relazione a ogni utilizzo delle informazioni qui riportate.

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