Buoni fruttiferi postali in scadenza e prescrizione nel 2025, quando chiedere il rimborso

Per i buoni fruttiferi postali in scadenza nel 2025, bisogna controllare la data di prescrizione prima che sia troppo tardi: si hanno 10 anni di tempo per riscuotere il denaro

Pubblicato: 12 Marzo 2025 07:41

Alessandra Di Bartolomeo

Giornalista di economia

Giornalista esperta di risparmio, ha maturato una vasta esperienza nella divulgazione di questioni economiche.

Da quando sono apparsi sul mercato, era il lontano 1925, i buoni fruttiferi postali sono diventati una delle forme di investimento più amate dagli italiani. Sono infatti un prodotto sicuro perché garantiti dallo Stato e poi non hanno costi per la sottoscrizione e per la gestione. Proprio per questo sono una soluzione ideale per chi vuole far crescere il proprio capitale senza andare incontro ai rischi di volatilità del mercato.

Come tutti gli strumenti finanziari, però, hanno una scadenza e dopo un determinato periodo vanno in prescrizione ovvero vi è la decadenza del diritto al rimborso. Ecco quindi quali sono i Bfp in scadenza e in prescrizione nel 2025.

Cosa significa scadenza

Cosa succede quando un buono fruttifero postale scade? Ebbene diventa infruttifero, ovvero non produce più interessi dal giorno successivo alla sua scadenza. C’è però un’eccezione che riguarda i buoni ordinari emessi prima del 27 dicembre 2000 in quanto tali titoli restano fruttiferi fino al compimento del trentesimo anno solare successivo a quello di emissione.

Ecco un esempio: supponiamo di aver sottoscritto un buono ordinario in data 11 marzo 2000. Questo titolo scadrà il 31 dicembre 2030. Supponiamo invece di aver sottoscritto un buono ordinario in data 11 marzo 2025, il titolo scadrà invece l’11 marzo 2045.

I titoli ordinari emessi fino al 27 dicembre 2000 (serie Z), infatti, avevano una durata di trent’anni mentre quelli emessi dopo, dalla serie A1 hanno una durata ventennale. Inoltre i primi maturavano interessi fino al 31 dicembre dell’anno solare di scadenza del titolo mentre quelli ventennali diventano infruttiferi alla scadenza dei venti anni. Tutti gli altri buoni cessano invece di essere fruttiferi il giorno seguente alla scadenza naturale.

Quando avviene la prescrizione

Come spiegato, al termine del periodo di durata, i buoni fruttiferi postali scadono e da tale data inizia a decorrere il periodo di prescrizione. Quest’ultima avviene dopo 10 anni dalla scadenza del titolo e in tal caso i titoli non possono più essere riscossi. Significa che si perde il diritto a chiedere il rimborso sia del capitale investito che degli interessi maturati.

Nel caso di Bfp cartacei emessi fino al 13 aprile 2001 e non riscossi, l’importo è versato al Mef mentre per quelli cartacei emessi dal 14 aprile 2001 l’importo è versato al Fondo istituito presso il Mef.

Qualora si abbiano invece dei buoni dematerializzati non succede nulla in quanto la prescrizione non avviene. Il motivo è che alla scadenza, il rimborso avviene in automatico sul conto di regolamento ovvero il libretto di risparmio postale o il conto corrente BancoPosta. Significa che se non si ha uno di questi prodotti non è possibile sottoscrivere buoni dematerializzati.

Come evitare che i buoni vadano in prescrizione

Nel caso si abbiano buoni postali cartacei, il suggerimento sarà quello di controllare sempre la data di scadenza e prestare attenzione al termine di prescrizione decennale. Qualora la data di scadenza non sia riportata sul titolo in proprio possesso, la si potrà verificare consultando il sito ufficiale di Poste Italiane o quello della Cassa Depositi e Prestiti. Inoltre si potranno richiedere informazioni agli uffici postali o telefonare al numero verde gratuito 800.00.33.22.

In ogni caso, l’importante sarà chiedere il rimborso entro il termine di prescrizione. Per stare sereni, coloro che possiedono un titolo cartaceo ne potranno chiedere anche la dematerializzazione, che è consentita secondo le modalità comunicate dall’ufficio postale. Si dovrà però avere un libretto postale o un conto BancoPosta con la medesima intestazione del buono – in quanto uno di essi fungerà da conto di regolamento.

Se si ha la residenza all’estero e dei titoli cartacei vicini alla prescrizione, si dovrà invece contattare il consolato italiano del Paese nel quale si vive in quanto in tale luogo si riceveranno tutte le informazioni su come procedere. Inoltre si dovrà compilare un modulo chiamato “delega speciale per riscuotere buoni e libretti postali”. Tale modulo sarà molto importante in quanto autorizzerà il rimborso dei titoli. E ancora, insieme al modulo, sarà necessario presentare i buoni in originale, una fotocopia del documento di identità come il passaporto e il codice fiscale. Infine dopo aver compilato il modulo e raccolto i documenti si dovranno inviare a “Poste Italiane S.p.A. – DTO – SBO – Risparmio Postale e Gestito, Ufficio Buoni – Via di Tor Pagnotta, 2 – 00143 Roma”.

Quali sono i buoni fruttiferi postali in scadenza nel 2025?

Come riporta Poste Italiane, i bfp in scadenza nel 2025 sono i seguenti:

Quali sono i buoni fruttiferi postali in prescrizione nel 2025?

Come spiegato, dopo 10 anni dalla scadenza, si devono considerare prescritti i buoni fruttiferi postali. Ecco dunque quali sono quelli cartacei che andranno in prescrizione nel 2025:

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