G7 Canada, Meloni parte con l’obiettivo migranti e il caso Salvini: cosa porta al tavolo

Giorgia Meloni parte per il G7 con l’immigrazione come punto chiave e la sponda americana, mentre sulla guerra in Ucraina l’Italia sceglie di mantenere una linea più sobria nei documenti ufficiali

Pubblicato: 13 Giugno 2025 09:56

Francesca Secci

Giornalista

Giornalista pubblicista con esperienza in redazioni rilevanti, è specializzata in economia, finanza e geopolitica.

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni è in partenza per il vertice del G7, in programma dal 15 al 17 giugno a Kananaskis, in Canada. In agenda, oltre ai temi economici e geopolitici globali, la premier intende porre la questione migratoria, considerata una delle sue priorità.

L’Italia si presenta al summit, ovviamente, in sintonia con Washington (ha fatto fronte comune con gli Stati Uniti sul dossier migratorio), sebbene non manchino divergenze tra i leader del G7.

In particolare, il comunicato congiunto finale sarebbe privo di riferimenti diretti alla guerra in Ucraina (frutto della cautela di Roma e Berlino) mentre Parigi insiste per riaffermare la sovranità europea nella linea da tenere. Sul fronte interno, intanto, nuove dichiarazioni del vicepremier Matteo Salvini in materia di politica estera rischiano di incrinare l’equilibrio appena ristabilito nella maggioranza.

G7 Canada 2025, Meloni in partenza: immigrazione al centro della missione

Meloni parteciperà al summit dei sette (che quest’anno celebra anche il cinquantesimo anniversario dalla fondazione) insieme agli altri leader di Stati Uniti, Canada, Giappone, Germania, Francia e Regno Unito. Lunedì 16 giugno sono previste quattro sessioni di lavoro dedicate a economia globale, crescita e sicurezza, “comunità sicure” e geopolitica, mentre martedì 17 vi sarà una sessione specifica sull’Ucraina (con la presenza del presidente Volodymyr Zelensky), seguita da un riepilogo finale della presidenza canadese e un’ultima sessione su energia, tecnologia e investimenti.

Proprio il tema delle “comunità sicure”, introdotto da Meloni, toccherà aspetti di sicurezza interna come il contrasto alla tratta di esseri umani e al traffico di droga.

G7, Meloni spinge per una dichiarazione contro il traffico di migranti

Tra i risultati attesi del vertice figura l’adozione di sette brevi dichiarazioni congiunte su altrettanti argomenti: dallo sviluppo finanziario all’intelligenza artificiale, dalle tecnologie quantistiche alla lotta agli incendi, fino ai minerali critici, alla repressione transnazionale e al contrasto al traffico di migranti.

Proprio la dichiarazione su migrazione e tratta di esseri umani è stata proposta dall’Italia, con l’appoggio di Stati Uniti e Regno Unito, per dare continuità al lavoro avviato durante la presidenza italiana del G7.

Nell’ultimo vertice a guida italiana (il G7 tenutosi in Puglia), i leader avevano infatti concordato di dar vita a una coalizione G7 volta a prevenire e combattere il traffico di migranti, con iniziative congiunte per smantellare le reti criminali e colpirne i profitti illeciti. Meloni punta, dunque, a consolidare questo impegno sul piano internazionale, inserendo il tema migratorio tra quelli centrali discussi in Canada.

L’Italia al fianco degli Stati Uniti, ma Kiev scompare dal comunicato

Oltre alla questione migratoria, sul tavolo del G7 rimane la guerra in Ucraina, sebbene in modo meno esplicito del previsto. Secondo indiscrezioni, nel comunicato finale del summit non ci sarà alcun riferimento diretto al conflitto con la Russia.

Questa è una decisione che allontana ancora di più Stati Uniti e Unione Europea sulla postura da adottare: da un lato Washington spingeva per tenere alta l’attenzione sulla guerra, dall’altro alcuni partner europei hanno mostrato maggiore prudenza.

Italia e Germania si sarebbero orientate su un approccio prudente, mentre la Francia ha spinto per una riaffermazione del ruolo decisionale dell’Unione Europea.

Meloni, pur allineata con la linea atlantica, si è trovata a gestire ancora una volta un equilibrio complesso: al summit ribadirà il sostegno italiano a Usa e Nato, mantenendo però una linea utile a evitare strappi tra i partner.

La partecipazione del presidente ucraino Zelensky alla sessione del 17 giugno offrirà comunque l’occasione per confermare l’appoggio politico a Kiev. L’assenza di una dichiarazione ad hoc sembra più una scelta tattica per non esasperare le differenze tra i membri del G7.

Ucraina fuori dai documenti ufficiali: i motivi dietro la scelta

La cautela italiana nella redazione del comunicato riflette un atteggiamento pragmatico: evitare divisioni tra i membri del G7 e lasciare spazio a una discussione più fluida con la presenza del presidente ucraino in loco.

Il rischio di una frattura troppo evidente tra Stati Uniti e Unione Europea ha spinto Roma, insieme a Berlino, a preferire un basso profilo nei testi ufficiali. Anche questa volta, la mediazione di Meloni serve anche a proteggere il fronte occidentale da una narrazione di debolezza o disunione, anche in vista di un possibile accordo sul tema dei dazi anche con l’Ue.

Salvini torna a parlare di Russia e migranti: nuove tensioni nella maggioranza

Sul versante interno, Meloni parte per il Canada dopo aver stretto un nuovo accordo di coalizione con gli alleati Matteo Salvini (Lega) e Antonio Tajani (Forza Italia) per rilanciare l’azione di governo.

In un vertice a Palazzo Chigi la scorsa settimana, i tre leader di maggioranza hanno cercato di ricompattarsi definendo una linea comune, anche sul delicato terreno della politica estera. L’armistizio potrebbe però essersi incrinato nel giro di pochi giorni: intervenendo alla “Festa della Vittoria” (un raduno dei partiti sovranisti europei tenutosi in Francia) Salvini è tornato a esprimersi in modo difforme sulla Russia, affermando provocatoriamente che “il rischio non è Putin ma i migranti”.

Questa dichiarazione ha creato malumore e nuove frizioni nella maggioranza, vanificando, di fatto, il patto precedente. Ora, quindi, la presidente del Consiglio dovrà gestire il delicato equilibrio interno per evitare che le tensioni domestiche possano riflettersi negativamente sulla credibilità e sulla coesione dell’Italia nelle sedi internazionali.

© Italiaonline S.p.A. 2025Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963