Guerra in Ucraina, tregua possibile? Putin invita Zelensky: la verità su Russia-Iran

Mentre la guerra in Ucraina prosegue, Putin si dice pronto a trattare con Zelensky, stringe i rapporti con la Cina e sfrutta il conflitto Israele-Iran per tornare al centro del gioco globale

Pubblicato: 19 Giugno 2025 09:44

Francesca Secci

Giornalista

Giornalista pubblicista con esperienza in redazioni rilevanti, è specializzata in economia, finanza e geopolitica.

L’invasione russa dell’Ucraina, iniziata oltre tre anni fa, continua senza un’apparente soluzione all’orizzonte. Il conflitto resta intenso sia sul campo sia dal cielo: solo negli ultimi giorni la capitale Kiev ha subito uno dei peggiori bombardamenti dall’inizio della guerra, con almeno 21 morti e 134 feriti.

Attacchi russi aerei e con droni colpiscono quasi ogni notte diverse città ucraine, mentre i negoziati per un cessate il fuoco rimangono fermi. Però questa volta qualcosa è cambiato. Vladimir Putin si dice pronto a trattare con Zelensky, mentre il fronte Israele-Iran agita il Medio Oriente con riflessi anche per Mosca, e l’alleanza tra Russia e Cina si consolida con la 19esima visita ufficiale di Putin a Pechino. Un quadro piuttosto complicato, dove una tregua con l’Ucraina potrebbe riflettere più di una tattica.

Putin apre al dialogo con Zelensky: possibile tregua duratura in Ucraina

Dopo mesi di stallo diplomatico, Mosca ha lanciato segnali di apertura verso Kiev, esattamente all’indomani dell’ultimatum degli Usa all’Iran. Durante un incontro con agenzie di stampa internazionali a San Pietroburgo, Vladimir Putin si è detto disponibile a incontrare Volodymyr Zelensky, ma solo nella fase finale di eventuali negoziati per “porre fine” al conflitto.

Il leader del Cremlino ha però messo in dubbio la legittimità del presidente ucraino (il cui mandato è tecnicamente scaduto nel 2024 senza nuove elezioni, causa legge marziale), sostenendo che qualsiasi accordo dovrà essere firmato da autorità ucraina “legittime” per avere valore.

Putin ha insistito sulla necessità di una soluzione di lungo termine: “Dobbiamo trovare una soluzione che non solo ponga fine all’attuale conflitto, ma crei anche le condizioni per evitare che situazioni simili si ripetano nel lungo periodo”.

Questa “tregua duratura” auspicata da Mosca dovrebbe dunque garantire stabilità a lungo termine. Allo stesso tempo, Putin ha avvertito che, se non si raggiungerà un accordo pacifico, la Russia perseguirà i suoi obiettivi con mezzi militari.

Perché Putin trae vantaggio dalla guerra tra Israele e Iran

Mentre la guerra in Ucraina prosegue, un nuovo fronte di crisi si è aperto in Medio Oriente con il conflitto tra Israele e Iran. Putin ha chiarito che Teheran non ha richiesto assistenza militare alla Russia. Reuters scrive che durante la conferenza stampa, il presidente russo ha dichiarato che gli “amici iraniani” non hanno avanzato alcuna richiesta di aiuto bellico, ricordando che il trattato di partenariato strategico firmato tra Russia e Iran nel gennaio scorso non prevede una cooperazione militare diretta.

Il Cremlino intravede anzi benefici indiretti in questa crisi mediorientale. L’escalation Israele-Iran ha fatto balzare i prezzi del petrolio di circa il 10%, a vantaggio delle entrate russe. Inoltre, l’attivismo di Putin come mediatore, con l’appoggio del presidente americano Donald Trump, ha offerto a Mosca uno spiraglio per uscire dall’isolamento diplomatico occidentale.

La crisi offre alla Russia l’opportunità di ampliare la cooperazione con gli Stati Uniti, mentre Washington valuta un possibile intervento militare diretto contro l’Iran.

Putin in Cina, alleanza strategica rafforzata e focus sulla cultura

L’altra superpotenza da tenere in considerazione è la Cina. Lo scorso maggio Putin si è recato in Cina per la sua diciannovesima visita ufficiale a Pechino, confermando la solidità dell’asse Russia-Cina.

Al centro dell’incontro con Xi Jinping c’era la volontà di rafforzare un partenariato politico ed economico che si è intensificato nel tempo: negli ultimi dieci anni, gli scambi commerciali tra Russia e Cina sono più che raddoppiati. Mosca, colpita dalle sanzioni occidentali, guarda sempre più a Pechino per sostenere la propria economia e finanziare il settore della difesa.

Putin stesso ha definito la cooperazione con la Cina “al più alto livello nella Storia”. Ma l’alleanza si estende anche al piano culturale. Di ritorno dal vertice, il presidente russo ha raccontato che una sua nipote sta imparando il cinese con un’insegnante madrelingua. “In Russia l’interesse per la lingua cinese è in costante crescita”, ha dichiarato. Nel mondo della diplomazia, ogni frase è calibrata, e non è un caso nulla.

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