Assegno di maternità, quanto spetta nel 2025

Sono stati aggiornati e resi noti gli importi spettanti alle beneficiarie dell'Assegno di Maternità dei Comuni. Ecco come funziona, quali sono i requisiti e a chi spetta

Pubblicato: 11 Febbraio 2025 15:34

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Redazione

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A partire dal 1° gennaio 2025, alle beneficiare dell’assegno di maternità dei Comuni spettano fino a 407,40 euro al mese per nascite, affidamenti preadottivi e adozioni senza affidamento.

Si tratta dell’assegno di maternità di base erogato dai Comuni alle madri che non hanno diritto all’indennità di maternità, come nel caso delle lavoratrici autonome o di chi non ha un’occupazione regolarmente assicurata. Infatti, per poter beneficiare dell’assegno di maternità statale, è necessario che l’Isee sia inferiore alla soglia stabilita, che per il 2025 è di 20.382,90 euro.

Quanto spetta per la maternità

L’importo mensile dell’assegno di maternità è fissato annualmente dal Governo e rivalutato in base all’andamento dell’indice Istat dei prezzi al consumo, adeguandolo all’inflazione. Nel 2025, ad esempio, l’importo mensile dell’assegno di maternità è pari a 407,40 euro al mese, se spettante nella misura intera.

L’assegno di maternità spetta in misura piena quando la situazione economica della famiglia, verificata tramite l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (Isee), è al di sotto della soglia stabilita annualmente (20.382,90 euro nel 2025).

Se invece l’ISEE della famiglia supera la soglia stabilita, l’assegno non viene erogato in misura piena, ma ridotta. Tale riduzione dell’importo è calcolata direttamente dall’Inps utilizzando una scala di equità, un meccanismo che prevede una riduzione progressiva dell’importo all’aumentare del reddito.

Requisiti per richiedere l’assegno di maternità

L’assegno di maternità è una prestazione economica destinata a madri disoccupate, lavoratrici autonome e discontinue. Viene riconosciuto per un periodo massimo di cinque mesi e dipende dall’Isee.

I requisiti richiesti per il diritto all’Assegno di maternità di Stato sono:

Inoltre, alla madre è richiesto:

La domanda va presentata al Comune di residenza (per questo viene chiamato anche “assegno di maternità dei Comuni“) al quale compete la verifica della sussistenza dei requisiti,  entro sei mesi dalla nascita del bambino o dall’effettivo ingresso in famiglia del minore adottato o in affido preadottivo. Ad erogarlo invece è l’INPS, ma non è da confondere con l’indennità di maternità, concessa durante il periodo di congedo.

Vediamo quali sono le differenze.

Indennità di maternità

L’indennità di maternità, pari all’80% dello stipendio, spetta invece durante il periodo del congedo (ovvero l’astensione dal lavoro della lavoratrice) a:

L’indennità è anticipata in busta paga dal datore di lavoro per le dipendenti mentre è, invece, pagata direttamente dall’Inps con bonifico postale o accredito su conto corrente bancario o postale per tutte le altre.

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