Imu, nuova scadenza: chi la deve rispettare e a cosa stare attenti quest’anno

Entro il 30 giugno è obbligatorio presentare la dichiarazione Imu. Vediamo chi è obbligato a farlo e quali regole deve rispettare

Pubblicato: 16 Giugno 2025 07:00

Pierpaolo Molinengo

Giornalista

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

Per la dichiarazione Imu la deadline è il 30 giugno 20205, una quindicina di giorni dopo la scadenza del versamento dell’acconto che deve essere effettuato entro il 16 giugno. Con la presentazione di questo documento il contribuente comunica al Comune nel quale sono ubicati gli immobili il loro possesso. Volendo entrare un po’ più nel dettaglio, la dichiarazione Imu:

Chi è obbligato a presentare la dichiarazione Imu

A regolamentare l’obbligo di presentare la dichiarazione Imu è l’articolo 1, comma 769 della Legge n. 160/19, che impone l’obbligo di inoltrarla nel caso in cui i dati e gli elementi che influenzano il calcolo dell’Imu siano cambiati. Nel caso in cui non siano intervenute delle variazioni rispetto alla precedente non è necessario presentare di nuovo l’istanza.

La dichiarazione Imu deve essere presentata sia da quanti abbiano cessato di essere un soggetto Imu sia da chi ha iniziato ad esserlo. Volendo fare un esempio pratico, nel caso un immobile, per il quale è necessario versare l’imposta, la dichiarazione Imu deve essere presentata sia da chi vende che da chi compra. Pragmaticamente devono presentare la documentazione i seguenti soggetti:

I casi particolari che determinano l’obbligo di comunicazione

La dichiarazione Imu deve essere inviata per tutti gli immobili che sono soggetti a delle riduzioni dell’imposta: stiamo pensando, per esempio, ai fabbricati ad alto valore artistico/storico e per quelli, che per una serie di motivi, sono stati dichiarati inutilizzabili perché inagibili e inabitabili.

L’obbligo coinvolge anche i fabbricati di nuova costruzione che sono destinati alla vendita, per quelli per i quali il Comune ha decretato un taglio dell’aliquota. A cui si vanno ad aggiungere alcune tipologie di terreni agricoli e non coltivati.

Nel caso in cui il Comune non dovesse avere a disposizione i dati utili per effettuare il controllo sull’obbligo del versamento dell’imposta deve essere inviata la dichiarazione Imu. Uno degli esempi in questo senso è quando l’immobile sia stato oggetto di concessione amministrativa su determinate aree demaniali o quando si è di fronte alla locazione finanziaria. Stesso discorso vale per un terreno agricolo che sia stato trasformato in un’area fabbricabile o quando la stessa area sia diventata edificabile dopo che un fabbricato è stato demolito. La dichiarazione Imu deve essere presentata anche quando l’immobile viene dato al socio di una cooperativa edilizia anche temporaneamente, nel caso in cui la proprietà della stessa sia indivisa.

L’obbligo scatta anche quando si è di fronte a dei fabbricati di categoria D in possesso di imprese con contabilizzazione distinta, nel momento in cui è stata cambiata la destinazione da abitazione primaria ad alloggio. E se, soprattutto, nel corso dell’anno sia stata persa o acquisita l’esenzione Imu. È necessario inviare la comunicazione nel momento in cui gli immobili siano stati occupati abusivamente, in modo da poter ottenere la relativa esenzione.

Come deve essere presentata la dichiarazione Imu

Sono due i mezzi attraverso i quali il contribuente può presentare la dichiarazione Imu: telematicamente o in forma cartacea: nel primo caso deve utilizzare i servizi telematici Entratel o Fisconline messi a disposizione dall’Agenzia delle Entrate; nel secondo caso deve consegnarla a mano al Comune destinatario o inviarla tramite raccomandata o Pec.

Come salvarsi con il ravvedimento operoso

Benché tenuto ad inviarla, il contribuente che abbia omesso di trasmettere la dichiarazione Imu entro il termine ordinario ha la possibilità di mettersi in regola attraverso l’istituto del ravvedimento operoso. Questo strumento può essere utilizzato anche per le pratiche che riguardano l’Imu, così come prevede l’articolo 16 del Dlgs n. 47/97.

È possibile presentare la dichiarazione omessa entro 90 giorni dal termine ordinario previsto. Ricordiamo che si configura l’ipotesi di omessa dichiarazione anche quando non viene indicato anche solo un singolo immobile nella dichiarazione che sia stata regolarmente inoltrata.

Nel caso in cui dovessero essere trascorsi 90 giorni dal temine che abbiamo appena previsto, non è più possibile avvalersi del ravvedimento operoso, salvo i casi che sono previsti dal regolamento comunale (in questo caso è necessario fare riferimento alla circolare n. 1 del 29 aprile 2013 del Ministero dell’Economia e delle Finanze).

Il perfezionamento del ravvedimento operoso avviene non solo attraverso la trasmissione della dichiarazione Imu entro il termine previsto, ma anche con il versamento della sanzione minima prevista per l’omessa dichiarazione, che deve essere ridotta ad un decimo del minimo, a cui si deve aggiungere l’eventuale imposta dovuta e i relativi interessi.

Quali sanzioni sono previste per l’imposta non versata

L’articolo 1, comma 775 della Legge n. 160/19 prevede, in caso di omessa presentazione della dichiarazione Imu, l’irrogazione di una sanzione che va dal 100% al 200% dell’imposta che il contribuente non ha versato, il cui importo minimo è pari a 50 euro. Nel caso in cui la documentazione sia presentata entro 30 giorni dal termine, la sanzione è ridotta della metà, oscillando tra il 50% ed il 100% dell’imposta che non è stata versata, con un minimo pari a 25 euro.

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