Bonus ristrutturazione, cos’è e quanto tempo tenere i documenti

Ecco cosa sapere esattamente sul bonus ristrutturazione: chi può richiederlo, come funziona e per quanto tempo bisogna conservare i documenti per non perdere la detrazione

Pubblicato: 6 Giugno 2025 13:31

Alessandra Di Bartolomeo

Giornalista di economia

Giornalista esperta di risparmio, ha maturato una vasta esperienza nella divulgazione di questioni economiche.

Il bonus ristrutturazione è un incentivo fiscale grazie al quale è possibile ridurre i costi sostenuti per i miglioramenti energetici e gli interventi edilizi. Coloro che ne beneficiano dovrebbero sempre conservare tali documenti perché l’Agenzia delle Entrate potrebbe richiederli in qualsiasi momento per verificare che le detrazioni spettano davvero. Quanto tempo si dovrebbe quindi custodire la documentazione e cos’è esattamente il bonus ristrutturazione?

Che cos’è il bonus ristrutturazione?

Il bonus ristrutturazione, come si evince dal nome, è uno sconto sulle tasse. Si può richiedere nel caso si facciano dei lavori di ristrutturazione, sistemazione o di rifacimento nel proprio immobile o nel condominio. Il rimborso del denaro, però, non avviene immediatamente ma mediante un’agevolazione fiscale ripartita nel tempo e si applica su una spesa massima di 96.000 euro.

Ecco un esempio:

Giacomo decide di ristrutturare il proprio appartamento e spende 40.000 euro per rifare il bagno, la cucina e l’impianto elettrico. Nel caso Giacomo abbia diritto alla detrazione del 50% potrà recuperare la metà del denaro in dieci anni, avrà quindi uno sconto sulle tasse ogni anno.

Le detrazioni previste

Per quanto riguarda le percentuali di sconto del bonus ristrutturazione, esse sono diverse a seconda dell’anno nel quale si effettuano i lavori per cui:

Chi può accedere al bonus ristrutturazione

Possono accedere al bonus ristrutturazione tutti coloro che pagano l’Irpef anche se non vivono stabilmente in Italia. Questi ultimi però devono aver sostenuto le spese per i lavori. Più nel dettaglio, hanno diritto alla detrazione le seguenti figure:

Cosa fare per ottenere il bonus ristrutturazione

Per ottenere il bonus ristrutturazione non serve solo effettuare i lavori in casa. Ci sono infatti delle regole precise da seguire altrimenti c’è la possibilità di perdere il beneficio.

Prima di iniziare i lavori, la prima cosa da fare è capire se c’è la necessità di inviare la comunicazione all’Asl. In caso positivo, si dovrà inviare una raccomandata con ricevuta di ritorno nella quale si comunica l’inizio dei lavori. Essa servirà a garantire che vengano rispettate le norme di sicurezza nei cantieri.

L’Agenzia delle Entrate spiega però che non tutti dovranno inviare tale comunicazione. Saranno esclusi infatti i casi in cui le regole sulle condizioni di sicurezza nei cantieri “non prevedono l’obbligo della notifica preliminare dell’Asl”. Se quindi non si sa se inviare o meno tale comunicazione, il consiglio è quello di chiedere all’impresa o al tecnico incaricato per i lavori.

Per quanto riguarda i pagamenti, poi, è possibile utilizzare solo un bonifico bancario o postale dai quali dovrà risultare:

Nel caso si effettui il pagamento dei lavori con contanti, carta di credito o assegno, il bonus ristrutturazione salterà.

Una volta che si farà la dichiarazione dei redditi, poi, nel modello si dovranno indicare:

Quali documenti conservare e per quanti anni?

Nel caso si facciano dei lavori in casa e si richieda il bonus ristrutturazione si dovranno conservare gelosamente tutti i documenti che dimostrano le spese effettuate come i permessi e le autorizzazioni.

Se i lavori le richiedono, poi,  si dovranno custodire le abilitazioni amministrative come la Cila, la Scia e la concessione edilizia.

Nel caso invece non servano permessi, basterà una dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà nella quale si dovrà indicare:

Si dovranno inoltre conservare:

Infine servirà conservare la comunicazione inviata all’Enea ma solo se i lavori comportano un risparmio energetico. Ad esempio, se si sono installati dei pannelli solari o si sono eseguiti lavori per l’isolamento termico. Tale comunicazione si dovrà effettuare online entro novanta giorni dalla fine dei lavori. Nel caso non la si faccia, il bonus non si perderà come si evince dalla risoluzione numero 46 del 2019.

La documentazione su indicata si dovrà conservare almeno per 5 anni a partire dalla fine del periodo in cui si è ricevuto il bonus più 5 anni.

Qualora il rimborso dovesse essere di 10 rate annuali, invece, si dovrebbe conservare per 10 anni in quanto il rimborso dura tale arco temporale e tenerla per ulteriori 5 anni per un totale di 15 anni.

Il motivo è che l’Agenzia delle Entrate potrebbe voler controllare se si ha diritto veramente a quel bonus. Se non si hanno tutti i documenti, il pericolo è quello di dover restituire poi il rimborso ricevuto negli anni con interessi e multe.

Ecco un esempio:

Giacomo inizia i lavori di ristrutturazione della sua casa di proprietà nel 2025 e inserisce la prima delle dieci rate che gli spettano nella dichiarazione dei redditi 2026. Dovrà quindi conservare la documentazione fino al 2040 ovvero per altri cinque anni dopo l’ultima rata.

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