Cambiale tratta, pagherò e parcelle, quanto conservarle e perché

Ecco come conservare esattamente cambiali e parcelle senza errori, i tempi di prescrizione, le leggi da conoscere e le differenze tra cambiale tratta e pagherò cambiario

Pubblicato: 14 Giugno 2025 07:00

Alessandra Di Bartolomeo

Giornalista di economia

Giornalista esperta di risparmio, ha maturato una vasta esperienza nella divulgazione di questioni economiche.

I documenti importanti come la cambiale tratta, quella pagherò e le parcelle non vanno subito cestinati. Si devono infatti conservare per un determinato periodo in quanto mantengono un valore giuridico concreto. Sapere effettivamente quali sono i tempi di conservazione e di prescrizione può aiutare a non compiere degli errori, a non perdere denaro e ad evitare di dover pagare delle multe. Ecco maggiori dettagli in merito.

Che cos’è una cambiale

Le cambiali sono dei pagamenti promessi. Significa che se qualcuno deve dei soldi, invece di darli subito fa una cambiale per restituirli più tardi in una data stabilita.

Ecco un esempio:

Giacomo vende un mobile e l ’acquirente invece di pagarlo subito gli dà una cambiale. Se quest’ultimo non pagherà, quel pezzo di carta servirà a Giacomo per farsi restituire il denaro.

Negli anni ottanta le cambiali erano particolarmente utilizzate. Oggi, invece, si utilizzano di meno anche se esistono ancora in quanto ad esse si preferiscono degli altri metodi di pagamento come i bonifici programmati o i finanziamenti diretti perché più comodi e meno rischiosi. Sono, come detto, dei documenti che attestano che c’è un debito per cui il creditore ovvero chi la riceve ha il diritto di farsi pagare mentre chi la firma (debitore) ha il dovere di pagare.

Quali sono le principali tipologie di cambiali

Le principali tipologie di cambiali sono “tratta” e “pagherò”. Le prime contengono un ordine di pagamento mentre le seconde una promessa di pagamento.

Per la tratta, si instaura un rapporto tra tre persone:

Per quanto riguarda invece la cambiale pagherò, il rapporto è tra due persone:

Le cambiali, come detto, non sono solo dei fogli scritti, hanno anche valore legale. Servono infatti per rimandare un pagamento con la certezza che chi dovrà pagare lo farà altrimenti si potrà passare subito per le vie legali.

Significa che chi ha una cambiale firmata a suo favore, ha un titolo di credito che gli permette di riscuotere una determinata cifra a una certa data.

Differenza cambiale tratta e pagherò

Una cambiale per essere valida deve rispettare alcune regole fondamentali. Deve essere:

La cambiale tratta e pagherò sono due diverse tipologie di cambiali e la principale differenza sta nel modo in cui è gestito il pagamento.

Come spiegato, per la prima ci sono tre persone coinvolte, chi emette l’ordine, chi deve pagare e chi deve ricevere il denaro. Il trattario, però, non è obbligato a pagare fino a che non accetta la cambiale firmandola.

La seconda è invece una promessa di pagamento fatta da chi deve pagare e chi deve ricevere il denaro. Ci sono quindi solo due persone per cui non serve alcuna accettazione. Il motivo è che il debitore, firmando la cambiale pagherò, si impegna fin da subito a pagare.

Quanto tempo si devono conservare le cambiali

Le cambiali andrebbero conservate per 3 anni a partire dalla scadenza ma per non avere problemi sarebbe meglio conservare tutta la documentazione per 10 anni.

In merito alla prescrizione decennale della cambiale, è importante sapere che i 10 anni non partono dal giorno in cui si firma il contratto ma dalla data in cui la cambiale scade e non viene pagata come comunica anche l’articolo 2935 del Codice Civile.

Conservare le cambiali per tale periodo è importante perché:

Cosa sono le parcelle

La parcella è un documento che indica il compenso richiesto da professionisti iscritti a un albo come dentisti, medici privati o architetti per uno o più servizi svolti. Sono molto simili a una fattura e contengono le seguenti informazioni:

Ovviamente la parcella potrà essere più semplice o più complessa a seconda del lavoro che si farà per cui potrebbe contenere anche altre voci.

Quanto vanno conservate e perchè

Le parcelle vanno conservate per almeno 3 anni come motivo di prova e di tutela legale sia da parte del professionista che del cliente.

L’articolo 2956 del Codice Civile recita quanto segue: “si prescrive in tre anni il diritto dei professionisti, per il compenso dell’opera prestata e per il rimborso delle spese correlative”.

Questo significa che se un dentista, un avvocato o un medico ha inviato una parcella, ha tre anni di tempo per richiedere il pagamento. Se poi in tale periodo non ha sollecitato, non ha inviato una diffida interrompendo quindi la prescrizione, perde il diritto a farsi pagare.

Il conteggio dei tre anni partirà dal giorno in cui il lavoro è stato completato.

Il cliente dovrebbe quindi conservare la parcella almeno per tre anni perché:

Per il professionista, invece, la conservazione di tali documenti è importante perché sono una traccia formale della prestazione svolta.

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