Sciopero 4 aprile 2025, scuole e università si fermano

Tutto quello che c'è da sapere sullo sciopero nazionale della scuola e dell'università del 4 aprile 2025: i motivi che hanno portato a questa protesta. Non è la sola in questa data

Pubblicato: 3 Aprile 2025 07:00

Claudio Cafarelli

Giornalista e content manager

Giornalista pubblicista laureato in economia, appassionato di SEO e ricerca di trend, content manager per agenzie italiane e straniere

Era nell’aria, ora è ufficiale. Venerdì 4 aprile 2025 è stato indetto lo sciopero di scuole e università, una mobilitazione nazionale che coinvolgerà il personale scolastico e universitario in Italia e all’estero. L’iniziativa, promossa dall’Unione Sindacale di Base (USB), riguarderà docenti, personale ATA e lavoratori del settore accademico, con il sostegno di studenti e ricercatori che vorranno aderire. Le motivazioni dello sciopero del 4 aprile 2025 comunicate dalla USB sono numerose e complesse, il focus principale riguarda la gestione dell’istruzione pubblica con particolare attenzione a salari e contratti.

La principale rivendicazione dei professionisti dell’istruzione riguarda il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro (CCNL) per il periodo 2022-2024. L’USB denuncia che gli aumenti previsti non sarebbero sufficienti a compensare l’inflazione, determinando un impoverimento del personale scolastico e accademico. In particolare, lo stipendio del personale tecnico amministrativo e bibliotecario rischia di subire una significativa perdita di potere d’acquisto.

Reclutamento e stabilizzazione del personale precario

Un altro punto centrale dello sciopero delle scuole e università indetto per il 4 aprile è la richiesta di stabilizzazione per i lavoratori precari. La USB chiede l’assunzione dei precari in prima fascia delle Graduatorie Provinciali per le Supplenze (GPS) e dei vincitori e idonei dei concorsi già banditi. Fronte università si vuole combattere il licenziamento dei giovani ricercatori, costretti a lasciare il mondo accademico alla scadenza dei contratti a tempo determinato per mancanza di fondi.

La riforma che prevede la chiamata diretta degli insegnanti di sostegno da parte delle famiglie è un altro motivo di contestazione dell’USB. Il sindacato ritiene che questa misura possa compromettere la trasparenza e l’imparzialità del sistema scolastico, creando disparità di trattamento tra gli studenti e indebolendo il ruolo della scuola pubblica.

Anche il settore universitario parteciperà allo sciopero con richieste specifiche. Tra queste:

Riforma degli istituti tecnici e delle linee guida per il primo ciclo

La protesta è ampia e abbraccia anche le modifiche proposte per gli istituti tecnici e professionali, nonché le nuove linee guida per il primo ciclo di istruzione. Secondo i promotori dello sciopero, queste riforme introdurrebbero criteri discriminatori e penalizzerebbero le fasce più deboli della popolazione studentesca.

Anche se fuori focus rispetto alle rivendicazioni strettamente legate alla propria professione, tra le motivazioni dello sciopero del 4 aprile 2025 c’è la contestazione alla priorità data agli investimenti in armamenti rispetto a quelli destinati alla scuola e all’università. USB chiede un incremento di almeno 10 miliardi di euro per il settore dell’istruzione, da destinare all’assunzione di personale, al potenziamento della ricerca e al miglioramento delle infrastrutture scolastiche e universitarie.

Mobilitazione nazionale

La giornata di protesta vedrà la partecipazione congiunta di lavoratori della scuola, dell’università e studenti, con manifestazioni in diverse città italiane. L’obiettivo è sensibilizzare l’opinione pubblica e il governo sulla necessità di maggiori investimenti nell’istruzione e sulla tutela dei diritti dei lavoratori del settore. Di seguito tutti gli appuntamenti in piazza città per città dello sciopero del 4 aprile 2025 di scuola e università:

Autotrasportatori in sciopero

Lo sciopero nazionale della scuola e dell’Università si aggiunge a quello già in atto da parte degli autotrasportatori. In questo caso il fermo nazionale è iniziato il 31 marzo e si concluderà proprio il 4 aprile come stabilito dall’associazione sindacale di categoria. Trasportounito chiede con questo sciopero di risolvere le gravissime problematiche che rischiano di far collassare gran parte delle aziende italiane di autotrasporto.

Nello specifico l’obiettivo è quello di modificare le regole del mercato, dare nuovo impulso con procedure specifiche che permettano di avere nuovi conducenti e snellire la burocrazia relativamente alle infrastrutture stradali e al codice della strada.

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