OpenAI presenta il piano strategico per guidare l’intelligenza artificiale in Europa

OpenAI presenta l'Eu Economic Blueprint, una serie di proposte pensate per aiutare l'Europa a cogliere appieno le opportunità offerte dall’intelligenza artificiale

Pubblicato: 14 Aprile 2025 15:10

Donatella Maisto

Esperta in digital trasformation e tecnologie emergenti

Dopo 20 anni nel legal e hr, si occupa di informazione, ricerca e sviluppo. Esperta in digital transformation, tecnologie emergenti e standard internazionali per la sostenibilità, segue l’Innovation Hub della Camera di Commercio italiana per la Svizzera. MIT Alumni.

OpenAI ha presentato l’Eu Economic Blueprint, una serie di proposte pensate per aiutare l’Europa a cogliere appieno le opportunità offerte dall’intelligenza artificiale, promuovendo una crescita economica sostenibile in tutta la regione e garantendo che l’IA sia sviluppata e applicata dall’Europa, in Europa, per l’Europa.

In un momento storico in cui la tecnologia evolve a un ritmo senza precedenti, l’Intelligenza artificiale (IA) rappresenta la leva più potente per ridefinire gli equilibri economici, politici e sociali del XXI secolo. L’Europa ha oggi l’opportunità, ma anche la responsabilità, di costruire un ecosistema competitivo, responsabile e sostenibile nell’era dell’IA. Per farlo, deve affrontare simultaneamente le sfide dell’infrastruttura tecnologica, della regolamentazione intelligente, dell’adozione diffusa e della fiducia pubblica.

L’EU Economic Blueprint

L’EU Economic Blueprint valorizza lo spirito imprenditoriale, l’eccellenza scientifica e le libertà individuali che sono alla base dell’identità europea, insieme all’impegno dell’Ue per l’inclusione sociale e i diritti fondamentali, tracciando un possibile percorso per una crescita alimentata dall’IA. OpenAI ha individuato quattro principi fondamentali per realizzare tutto questo potenziale: infrastrutture, semplificazione normativa, adozione diffusa e valori democratici.

Costruire e rafforzare le fondamenta per una crescita sostenibile dell’IA: chip, dati, energia e talento

Per l’Unione Europea, l’era dell’intelligenza artificiale rappresenta un’opportunità imperdibile per promuovere la crescita e rafforzare le sue capacità strategiche. Nell’era dell’IA, l’infrastruttura è il caposaldo. I Paesi che riusciranno a trasformare le risorse in vantaggi competitivi saranno quelli che guideranno il cambiamento. E oggi, le risorse critiche sono: capacità computazionale, dati, energia e capitale umano.

Mobilitare questi asset all’interno dell’Ue, attraverso investimenti ambiziosi e un quadro normativo armonizzato e lungimirante, genererà nuove opportunità economiche, mitigando al tempo stesso i rischi per i cittadini e valorizzando il potenziale innovativo del continente.

L’Europa deve agire con audacia

È il momento per l’Ue di effettuare investimenti strategici per dotarsi delle infrastrutture fisiche e umane necessarie a sostenere l’IA su larga scala. In termini pratici, l’Europa deve essere in grado di:

Nel futuro dell’IA, le fondamenta saranno supercomputer, reti in fibra ottica, centrali elettriche e centri di ricerca. Se l’Europa rimarrà indietro in uno solo di questi ambiti, rischierà di dipendere da fornitori esterni per capacità critiche – una vulnerabilità che l’UE stessa ha già identificato come strategica.

Computazione

Una capacità computazionale abbondante ed economica sarà il motore dello sviluppo dell’IA nell’Ue. Buone notizie arrivano dai recenti annunci:

A questi si aggiungono le iniziative esistenti come EuroHPC e AI Factory, che puntano a costruire alcuni dei supercomputer più veloci al mondo, accessibili a ricercatori e startup.

Tuttavia, l’Europa deve accelerare ed espandere questi sforzi. Per affiancare le AI Factory, OpenAI propone un Piano per l’espansione del calcolo IA, con l’obiettivo di aumentare del 300% la capacità computazionale dell’UE entro il 2030, dando priorità a infrastrutture geograficamente distribuite, a bassa latenza, ottimizzate per l’inferenza.

Inoltre, l’accesso ai chip è fondamentale per ridurre i costi e aumentare la disponibilità di potenza di calcolo in Europa. OpenAI suggerisce che solo i Paesi che rispettano i principi democratici nell’uso dell’IA dovrebbero poter accedere ai chip e alle tecnologie controllate da esportazione sviluppate in Occidente.

Dati

Nell’IA, i dati sono la materia prima. L’Ue dispone di enormi quantità di dati — scientifici, industriali, pubblici — ma molti di questi sono inutilizzati o frammentati.

Per promuovere innovazione, gli sviluppatori devono poter accedere a dataset ricchi, diversificati e pertinenti, nel rispetto della privacy e della sicurezza. L’Ue deve garantire che:

Ridurre le barriere all’accesso ai dati renderebbe l’Ue più attrattiva per gli investimenti in infrastrutture digitali multimiliardarie.

Energia

Supportare lo sviluppo su larga scala dell’IA richiede una fornitura energetica sufficiente e sostenibile. Questo obiettivo è pienamente allineato con le ambizioni green dell’Europa. Investire in energie rinnovabili (solare, eolica, nucleare, fusione) significa:

OpenAI raccomanda di:

Talento

Anche con le migliori infrastrutture, la leadership nell’IA dipende dalle persone: ricercatori, ingegneri, esperti di settore e cittadini informati.

L’Ue deve:

L’alfabetizzazione all’IA dovrebbe iniziare fin dalla scuola primaria, come dimostra il modello di successo dell’Estonia. Questo rafforzerà i valori digitali europei e preparerà le future generazioni.

Infine, l’Ue dovrebbe attrarre talenti internazionali, migliorando strumenti come la EU Blue Card e puntando su competenze interdisciplinari per garantire uno sviluppo etico e responsabile dell’intelligenza artificiale.

Le proposte di OpenAI

Alla luce di queste considerazioni OpenAI fa delle proposte finalizzate a dare concretezza a quanto analizzato in questa prima sezione. In particolare:

Garantire che le regole dell’Ue siano semplificate e coordinate per favorire il progresso dell’IA, non ostacolarlo

L’intelligenza artificiale è una tecnologia in rapida evoluzione, destinata a diventare parte integrante della società. Richiede una regolamentazione ponderata, capace di mitigare i rischi senza soffocare l’innovazione.

Purtroppo, l’attuale contesto normativo europeo è spesso troppo complesso. Come evidenziato anche dal rapporto Draghi, l’Ue conta circa 100 leggi relative alla tecnologia e oltre 270 organismi di regolamentazione del digitale distribuiti tra gli Stati membri.

Per supportare la crescita dell’IA, i responsabili politici europei dovrebbero concentrarsi sulla riduzione delle barriere all’interno del mercato unico, attraverso:

Strumenti come l’Omnibus Simplification Package e l’agenda per la semplificazione normativa promossa dalla Commissione europea rappresentano opportunità fondamentali per razionalizzare il sistema normativo e rafforzare la competitività dell’UE.

AI Act

Ogni discussione sulla regolamentazione dell’IA in Europa deve necessariamente affrontare l’AI Act, il primo quadro normativo completo al mondo dedicato all’intelligenza artificiale.

È fondamentale che l’AI Act riesca a trovare il giusto equilibrio tra:

Semplificazione

Una strategia che promuove l’IA da una parte, ma la ostacola dall’altra non può reggere. Come affermato nel rapporto Draghi, la quantità eccessiva di normative europee rappresenta:

Questo sovraccarico normativo rischia di impedire all’Europa di sviluppare un’IA europea, costruita da e per l’Europa.

Oggi i decisori politici hanno l’opportunità di rivalutare il quadro normativo complessivo e chiedersi:

È una scelta irreversibile, con conseguenze significative per il futuro della competitività europea.

Armonizzazione

L’Ue deve vigilare contro i rischi della frammentazione normativa. Le regole europee devono:

Un quadro armonizzato stimolerà:

Un esempio concreto: un’entità giuridica paneuropea per startup

L’introduzione di una struttura legale unificata per le startup è uno dei settori che trarrebbero vantaggio da una visione regolatoria coerente a livello Ue.

Come ricordato dalla presidente Ursula von der Leyen, le startup statunitensi godono di un mercato coeso, mentre quelle europee faticano a crescere in ecosistemi frammentati.

Una normativa uniforme – come proposto dall’iniziativa Ee Inc – permetterebbe alle startup:

Le proposte di Open AI

Anche con riferimento al secondo pilastro OpenAI lancia delle proposte, ovvero:

Massimizzare l’opportunità dell’IA attraverso un’adozione diffusa in tutti i settori, regioni e nella società

Man mano che i modelli e i sistemi di IA diventano sempre più potenti e versatili, essi offrono crescenti vantaggi economici e sociali per individui e organizzazioni. Tuttavia, il potenziale dell’IA non si tradurrà automaticamente in benefici concreti.
Questi benefici richiedono:

Secondo OpenAI, oltre agli investimenti strutturali in ricerca e infrastrutture, è essenziale che le istituzioni e i governi – sia nazionali che locali – incentivino l’adozione dell’IA nei settori pubblico e privato.
Allo stesso tempo, preparare, formare e riqualificare i cittadini avrà un impatto cruciale sullo sviluppo dell’IA in tutta Europa.

L’Ue dispone di risorse straordinarie:

Integrando l’IA in questi settori, l’Europa può moltiplicare la produttività e generare nuovi posti di lavoro ad alto valore aggiunto.

Le aziende europee devono utilizzare l’IA per innovare e migliorare i propri settori. Incentivare partnership e innovazione consentirebbe all’Ue di trasformare il proprio mercato unico in una delle arene più attrattive al mondo per il business guidato dall’IA.

Le PMI

Le piccole e medie imprese europee devono essere incoraggiate ad adottare l’IA per migliorare efficienza, creatività e competitività. Nonostante le ambizioni dell’Ue, i tassi di adozione sono ancora insufficienti.
Secondo Eurostat (2024), solo il 13,5% delle aziende europee utilizza l’IA.
L’obiettivo del Decennio Digitale è il 75% entro il 2030.
La disparità è significativa: 41% di adozione nelle grandi aziende, solo 11% tra le PMI.

Il settore pubblico

Il settore pubblico rappresenta circa la metà del PIL dell’Ue. Le istituzioni pubbliche gestiscono enormi quantità di dati e risorse e possono essere protagoniste della trasformazione digitale in ambiti cruciali: sanità, energia, trasporti, infrastrutture.

Tuttavia, oggi l’adozione dell’IA nel pubblico è molto inferiore rispetto al privato.

Una ricerca della Commissione Europea ha evidenziato due ostacoli principali:

Proposte per sbloccare il potenziale del pubblico:

Istruzione

Per preparare gli studenti al lavoro del futuro, è fondamentale:

Società

Governi e industria dovrebbero collaborare per diffondere l’alfabetizzazione all’IA in tutta la società.
Ciò significa:

L’obiettivo è che tutti i cittadini europei, non solo gli esperti, possano:

Le proposte di OpenAI

Con riferimento a questo terzo pilastro Open AI si sente di indicare queste proposte. In particolare:

Garantire che l’IA sia sviluppata in modo responsabile e rifletta i valori europei

L’Unione Europea e l’industria dell’IA devono collaborare strettamente per garantire che, man mano che gli strumenti di intelligenza artificiale diventano parte integrante della vita quotidiana degli europei, gli utenti possano avere fiducia nel fatto che i potenziali danni siano valutati e mitigati.

È altrettanto importante mettere le persone in condizione di controllare e personalizzare l’IA secondo i propri bisogni e preferenze.
Costruire questa fiducia sarà essenziale per favorire un’adozione diffusa dell’IA e garantire che i benefici siano accessibili a tutti.

Proteggere i giovani

I giovani meritano un’attenzione specifica nell’agenda normativa sull’IA. Sono grandi utilizzatori delle tecnologie e erediteranno il mondo guidato dall’IA che stiamo costruendo. L’Ue ha da tempo riconosciuto la necessità di proteggere bambini e adolescenti online e l’IA non deve fare eccezione.

Le aziende IA, insieme ai legislatori, debbano:

Con la sicurezza giovanile come pilastro della governance IA, l’Europa può garantire che le nuove generazioni crescano con tecnologie che tutelano il loro benessere e li aiutano a svilupparsi.

Scelta e responsabilizzazione

L’IA deve essere uno strumento nelle mani delle persone.
Questo significa che gli utenti – siano essi consumatori, sviluppatori o imprese – devono poter esercitare un controllo reale su come usano l’IA.

L’Ue dovrebbe promuovere questo principio garantendo:

Man mano che i sistemi diventano più autonomi e adattivi è cruciale che le normative non ostacolino la personalizzazione benefica.
Anzi, l’Ue può giocare un ruolo attivo nel favorire pratiche che permettano:

La personalizzazione rafforza sia l’utilità sia l’accettazione sociale dell’IA.

Capacità di abbracciare l’innovazione e favorirne la diffusione su larga scala

La competitività e la crescita dell’Unione Europea nell’era dell’intelligenza artificiale dipendono dalla capacità di abbracciare l’innovazione e di favorirne la diffusione su larga scala. Credendo nei propri innovatori e offrendo loro strumenti e libertà per avere successo, affiancati da regole equilibrate, l’Ue può diventare leader in questa nuova frontiera.

Concentrandosi su quattro pilastri fondamentali e alleggerendo il peso normativo, l’Europa può creare un ambiente dove l’innovazione in ambito IA possa davvero fiorire.

L’OpenAI Eu Economic Blueprint e’ stato condiviso con il grande pubblico poche ore prima dell’annuncio, da parte della Commissione europea, del AI Continent Action Plan. Coincidenza o necessità di mettere in scena sullo stesso palco strategie ben precise?

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