Ondata di calore in Italia, le misure delle regioni per tutelare i lavoratori all’aperto

Caldo intenso e ondate di afa spingono le regioni italiane a sospendere i lavori all’aperto nelle ore più calde per proteggere la salute dei lavoratori. Le ordinanze delle regioni

Pubblicato: 1 Luglio 2025 19:54

Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

Da circa una settimana, l’Italia e diversi Paesi europei sono investiti da un’intensa ondata di calore, con temperature ben oltre la media stagionale. In molte città, soprattutto del Sud, si registrano massime superiori ai 37 °C, con punte che raggiungono i 40 °C. Il protrarsi di queste condizioni estreme ha spinto numerose regioni ad adottare misure preventive per tutelare la salute dei lavoratori più esposti, in particolare quelli impiegati in agricoltura, nei cantieri, nelle cave e nei vivai.

Le regioni che hanno emanato l’ordinanza

Attualmente, le misure sono in vigore in:

Cosa dicono le ordinanze

Ci sono differenze sulla durata dei divieti, in alcune realtà locali arriva fino al 31 agosto, in altre, come appunto la Lombardia e l’Emilia, dove ieri è morto un imprenditore edile, si arriva fino al 15 settembre. Nel caso dell’Emilia, peraltro, per la prima volta la direttiva si “amplia”, e viene applicata anche al settore della logistica. Il cuore dei provvedimenti, però, è sempre lo stesso: evitare che nei giorni di afa i lavoratori siano costretti a fare lavori fisicamente impegnativi sotto il sole cocente.

Nonostante alcune variazioni locali, tutte prevedono la sospensione delle attività lavorative all’aperto nei settori più a rischio – cantieri, cave, campi e vivai – nella fascia oraria compresa tra le 12:30 e le 16:00, durante i giorni classificati come ad alto rischio, fino al 31 agosto. Il sito di riferimento per valutare i giorni a rischio si chiama Worklimate 2.0, una piattaforma sviluppata dal Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) insieme all’Inail.

Nella sezione dedicata alle previsioni, è possibile consultare il livello di rischio in base alle condizioni lavorative, distinguendo tra attività svolte all’aperto sotto il sole con alta intensità e quelle svolte all’ombra con intensità minore. Se l’area geografica in cui si trova l’azienda risulta colorata di rosso sulla mappa, segnalando un rischio elevato, i lavoratori devono sospendere l’attività nelle fasce orarie previste dalle ordinanze regionali. Sono escluse dall’applicazione del divieto le attività urgenti e di pubblica utilità, purché siano adottate tutte le misure di prevenzione previste.

Il caldo torrido in Italia

Riguardo alle città, quelle da bollino rosso, cioè con il massimo livello di rischio legato al caldo, lunedì erano 16 (contro le 21 di domenica), su 27 tenute sotto controllo dal ministero alla Salute. Per oggi il bollettino ne stima 17 e per domani 18. In situazione critica dal 26 giugno scorso, e almeno fino a domani, sono sei città: Bologna, Bolzano, Brescia, Firenze, Perugia e Torino. A queste oggi si aggiungeranno Ancona, Frosinone, Genova, Latina, Milano, Palermo, Rieti, Roma, Trieste, Verona e Viterbo.

E anche i Comuni si muovono contro l’afa. A Genova, per esempio, via libera ai viaggi gratis sui mezzi pubblici per gli over 70 fin dalle 7,30, anziché dalle 9,30. Una misura per invitarli a spostarsi nelle ore meno calde.

Le raccomandazioni dell’Inail

Per prevenire i rischi legati allo stress da calore e ai colpi di calore, i datori di lavoro possono attenersi alle raccomandazioni fornite dall’Inail. Tra le principali buone pratiche per mitigare gli effetti delle ondate di caldo estremo si segnalano:

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