BPCO, enfisema e bronchite cronica: diagnosi precoce e prevenzione sono fondamentali

La BPCO rappresenta una delle principali cause di morbilità e mortalità in Italia. Il principale fattore di rischio resta il fumo e la prevenzione risulta un pilastro nella lotta alla patologia.

Pubblicato: 20 Giugno 2025 16:33

Federico Mereta

Giornalista scientifico

Laureato in medicina e Chirurgia ha da subito abbracciato la sfida della divulgazione scientifica. Raccontare la scienza e la salute è la sua passione, perché crede che la conoscenza sia alla base di ogni nostra scelta. Ha collaborato e ancora scrive per diverse testate, on e offline.

Manca il respiro. Si fa fatica ad offrire al corpo l’ossigeno di cui ha bisogno. e spesso si sottovaluta la situazione. Per chi soffre di Broncopneumopatia Cronica Ostruttiva e BPCO, arrivare presto con la diagnosi (la sottodiagnosi sarebbe intorno al 60%) e seguire bene le terapie è fondamentale. Perché così facendo si riescono ad evitare i peggioramenti e soprattutto le riacutizzazioni o riesacerbazioni, della malattia. Sono queste che conducono in ospedale, peggiorando il quadro e incidendo anche sulla spesa sanitaria.

A ricordarlo, in occasione degli stati generali della Prevenzione tenutisi a Napoli, Paola Rogliani, presidente eletta della Società Italiana di Pneumologia (SIP/IRS) – associazione che riunisce i medici specialisti nelle malattie dell’apparato respiratorio e rappresenta il punto di riferimento nazionale per la medicina respiratoria.

Il peso della BPCO

La broncopneumopatia cronica ostruttiva è una malattia respiratoria caratterizzata da ostruzione irreversibile delle vie aeree, con sintomi quali dispnea, tosse e produzione eccessiva di muco. Colpisce 330 milioni di persone nel mondo, risultando la terza causa di morte con 3,23 milioni di decessi. A incidere sull’aumento dei casi contribuiscono l’invecchiamento della popolazione e l’esposizione ai principali fattori di rischio, tra cui fumo, inquinamento e condizioni ambientali e lavorative sfavorevoli.

“La BPCO rappresenta una delle principali cause di morbilità e mortalità in Italia, con una prevalenza stimata tra il 5% e il 7% nella popolazione adulta, in aumento con l’età. Si tratta di una patologia cronica e progressiva che pesa in modo significativo sul Servizio Sanitario Nazionale, generando costi diretti elevati (legati a ricoveri, farmaci e accessi in Pronto Soccorso), e costi indiretti derivanti da perdita di produttività e disabilità. La sotto-diagnosi, che in Italia supera il 60%, contribuisce a un aggravio dei costi, in quanto i pazienti accedono alle cure in fase avanzata, spesso durante riacutizzazioni gravi”

fa sapere l’esperta.

Come si sviluppa la BPCO

Si respira male, si ha spesso la tosse e a volte si va incontro a febbre, perché nei bronchi in cui si addensa il muco i batteri possono svilupparsi più facilmente. Il che può dar luogo a infezioni ripetute. Potrebbe essere questo l’identikit della BPCO che comprende due malattie molto diffuse, soprattutto tra gli anziani ma non solo: bronchite cronica ed enfisema polmonare.

Ma cosa succede nei bronchi di chi soffre di questa patologia? Le difficoltà a far uscire l’aria dai polmoni e quindi a farne entrare della nuova, ricca di ossigeno, riconoscono due diversi elementi causali. Nel caso dell’enfisema il problema è legato soprattutto alla progressiva distruzione degli alveoli polmonari, che rappresentano la “stazione” anatomica in cui si verificano gli scambi tra l’aria ed il sangue. In pratica è nell’alveolo che il sangue lascia l’anidride carbonica e le altre sostanze tossiche ricuperate dall’organismo e ricupera l’ossigeno che dovrà giungere a tutto l’organismo. Nel momento in cui queste “stazioni” vengono distrutte, la possibilità che avvenga questo scambio si riducono e di conseguenza il sangue che circola nel corpo è sempre meno utile.

Nel caso della bronchite cronica, invece, il meccanismo di base consiste nella riduzione del diametro delle vie aeree, che porta ad un’oggettiva difficoltà per l’aria ad entrare ed uscire dalle vie respiratorie. Se poi si pensa che spesso queste due malattie si associano nello stesso individuo ecco spiegato come sia pesante da sopportare il danno per la respirazione, e alla fine per l’intero organismo.

Come la BPCO impatta sulla salute

“La BPCO comporta una compromissione progressiva della funzione respiratoria, che si traduce in limitazione dell’attività fisica, isolamento sociale e peggioramento della qualità di vita. Le riacutizzazioni sono eventi critici, che aumentano il rischio di ricovero e mortalità. Compromettono la stabilità clinica e accelerano la perdita della funzione polmonare, aggravando le condizioni del paziente”

segnala l’esperta.

Ovviamente, la prevenzione risulta un pilastro nella lotta alla patologia. Il principale fattore di rischio resta il fumo, ma è essenziale considerare anche l’inquinamento ambientale, le esposizioni professionali, e le infezioni respiratorie ricorrenti in età infantile.

“Un altro strumento cruciale è la vaccinazione: l’anti-influenzale, l’anti-pneumococcica e anti-RSV riducono significativamente il rischio di riacutizzazioni e complicanze respiratorie, soprattutto nei soggetti più vulnerabili”

fa sapere Rogliani.

Come arrivare alla diagnosi

Una diagnosi precoce permette l’adozione tempestiva delle terapie, portando a miglioramenti della qualità di vita dei pazienti.

“La gestione efficace della BPCO inizia dalla diagnosi precoce, attraverso attività di case finding, soprattutto in soggetti con storia di fumo o sintomi respiratori persistenti. Questo richiede una stretta triangolazione tra medicina generale, specialistica territoriale e ospedaliera, per garantire un accesso rapido e appropriato al percorso diagnostico e terapeutico. La spirometria, in questo senso, rappresenta uno strumento essenziale per confermare precocemente la presenza di ostruzione bronchiale. Agire nelle fasi iniziali è fondamentale per migliorare gli esiti clinici e alleggerire il carico sul sistema sanitario. La BPCO è una malattia ad alto impatto, spesso diagnosticata troppo tardi. Puntare su prevenzione, diagnosi precoce e gestione integrata è essenziale per migliorare la qualità di vita dei pazienti e ridurre i costi sanitari. Solo un approccio proattivo e coordinato può contrastare efficacemente questa crescente emergenza sanitaria”

ha concluso Paola Rogliani.

Le indicazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a scopo informativo e divulgativo e non intendono in alcun modo sostituire la consulenza medica con figure professionali specializzate. Si raccomanda quindi di rivolgersi al proprio medico curante prima di mettere in pratica qualsiasi indicazione riportata e/o per la prescrizione di terapie personalizzate.

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