Le città più care d’Italia, una spesa costa 763 euro: l’inflazione di maggio da Nord a Sud

A maggio 2025 l’inflazione rallenta all’1,6%. Bolzano e Siracusa guidano la classifica delle città più care con rincari significativi sul carrello della spesa

Pubblicato: 16 Giugno 2025 17:55

Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

L’Istat ha reso noti oggi i dati territoriali dell’inflazione di maggio, in base ai quali l’Unione Nazionale Consumatori ha stilato la classifica delle città più care d’Italia, in termini di aumento del costo della vita. Non solo, quindi, delle città capoluoghi di regione o dei comuni con più di 150 mila abitanti.

Le città più care

In testa alla graduatoria, Bolzano dove l’inflazione tendenziale pari a +2,3%, la terza maggiore d’Italia ex aequo con altre città come Venezia e Napoli, si traduce nella maggior spesa aggiuntiva su base annua, equivalente a 763 euro per una famiglia media. Medaglia d’argento per Siracusa che, con +3%, l’inflazione più alta d’Italia, ha un incremento di spesa annuo pari a 695 euro a famiglia. Sul gradino più basso del podio Pistoia, che con +2,4%, la seconda inflazione più elevata del Paese, ha la terza maggior spesa supplementare, pari a 649 euro annui per una famiglia tipo.

Al quarto posto Venezia che, con un’inflazione del 2,3%, registra una stangata pari a 645 euro. Seguono Padova (+2,2%, +606 euro), Rimini (+2,1% e +578 euro), al settimo posto Belluno (+2,2%, +573 euro), poi Bologna (+2%, +560 euro) e Bergamo (+1,8%, +544 euro). Chiude la top ten Arezzo con +541 euro e un’inflazione del 2 per cento.

Sull’altro fronte della classifica, la città più virtuosa d’Italia è Olbia-Tempio, dove con +0,8%, l’inflazione più bassa d’Italia ex aequo con Parma e Lodi, si ha un aumento annuo di 159 euro. Al secondo posto Sassari, +0,9% e un maggior costo della vita di 179 euro. Medaglia di bronzo per Benevento, +0,9% e +199 euro. Seguono, nella classifica delle città risparmiose, Parma (+0,8%, + 220 euro), Novara, Lodi, Brindisi, Caserta e Pisa. Chiude la top ten delle migliori, con 249 euro, Aosta (+0,9%).

Le regioni più care

In testa alla classifica delle regioni più “costose”, con un’inflazione annua a +1,9%, il Trentino che registra a famiglia un aggravio medio pari a 587 euro su base annua. Segue il Friuli-Venezia Giulia (+1,7%, +466 euro) e al terzo posto il Veneto con +457 euro e un’inflazione dell’1,7%. La regione più risparmiosa è la Valle d’Aosta: +0,9% e +249 euro. In seconda posizione la Sardegna (+1,4%, +269 euro), in terza il Molise.

Dove si registrano i rincari

A maggio 2025 l’inflazione generale rallenta, scendendo all’1,6% su base annua, dopo il +1,9% registrato nel mese precedente. Su base mensile, invece, si rileva una lieve diminuzione dello 0,1%. Questi sono i dati definitivi pubblicati oggi dall’Istat, leggermente inferiori alla stima preliminare che indicava un aumento dell’1,7%.

Analizzando l’andamento su base tendenziale rispetto a maggio 2024, i settori che registrano un’inflazione superiore all’indice generale sono:

Al contrario, trasporti (-1,9%) e comunicazioni (-4,3%) mostrano una variazione negativa. Nonostante la riduzione generale dell’inflazione, si registra un’accelerazione dei prezzi nel carrello della spesa: i beni alimentari, per la cura della casa e della persona passano da un +2,6% a un +2,7%. I prezzi dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto, invece, scendono leggermente, passando da +1,6% a +1,5%.

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