Ufficialmente aperta da circa un mese la stagione della dichiarazione dei redditi. I contribuenti avranno tempo fino al 30 settembre 2025 per presentare il Modello 730/2025, mentre la deadline per il Modello redditi Pf è fissata al 31 ottobre 2025.
Comunicare all’Agenzia delle Entrate, indipendentemente dallo strumento utilizzato, i ricavi e i guadagni maturati nel 2024 è un obbligo fiscale che coinvolge trasversalmente tutti i contribuenti: questo è il motivo per il quale l’Agenzia delle Entrate ha la possibilità di effettuare dei controlli preventivi sulle dichiarazione dei redditi. È importante capire quando vengono effettuati e, soprattutto, come comportarsi nel caso in cui gli errori accertati sono reali.
Indice
Come funziona la dichiarazione dei redditi
I contribuenti devono presentare la dichiarazione dei redditi ogni anno. Al suo interno devono essere contenute tutte le informazioni che riguardano i guadagni maturati nel corso dell’anno precedente: questo significa che nel 2025 devono essere comunicati i dati relativi al 2024. La dichiarazione dei redditi può essere presentata utilizzando due diversi documenti:
- Modello 730/2025, che deve essere impiegato dai lavoratori dipendenti e dai pensionati;
- Modello redditi Persone Fisiche, che deve essere utilizzato obbligatoriamente dai titolari di partita Iva. Può essere compilato anche dai dipendenti e dai pensionati,
I contribuenti hanno la possibilità di presentare la dichiarazione dei redditi attraverso i seguenti canali:
- appoggiandosi ad un Caf o ad un commercialista;
- in completa e totale autonomia, utilizzando il sito ufficiale dell’Agenzia delle Entrate.
Qualsiasi strumento si voglia utilizzare e in qualsiasi modo la si voglia trasmettere all’Agenzia delle Entrate, è sempre necessario verificare che le informazioni riportate al suo interno siano complete ed esatte. È opportuno prestare la massima attenzione ai dati relativi al lavoro che è stato svolto, agli importi relativi della pensione che è stata percepita e i dati su altri eventuali redditi. Ma non solo: devono essere controllati i dati relativi agli immobili e ai relativi redditi. Da verificare, infine, i dati relativi ai familiari a carico e alle relative spese che sono state effettuate nel corso del 2024 per ottenere le detrazioni.
Modello 730/2025, quando scattano i controlli preventivi
Un aspetto particolarmente importante, nella dichiarazione dei redditi, è quello relativo ai controlli preventivi che l’Agenzia delle Entrate può effettuare. Nel caso in cui il contribuente dovesse optare per il Modello 730/2025 precompilato accettando tutte le informazioni che sono state inserire dall’Agenzia delle Entrate e che si riferiscono alle spese sostenute, non verranno effettuati dei controlli aggiuntivi sulla documentazione presentata.
Anche quando il contribuente non dovesse applicare delle modifiche alla precompilata i controlli non vengono effettuati. Non devono essere inserite nuove voci di spesa per le detrazioni fiscali delle modifiche che riguardano i redditi.
Indubbiamente uno dei maggiori vantaggi del Modello 730/2025 precompilato è proprio l’assenza di controlli nel caso in cui dovesse essere presentato senza modifiche. Ma attenzione: questo si può fare solo se tutti i dati inseriti sono corretti, altrimenti è necessario aggiornarli.
L’articolo 5, comma 3-bis, Dlgs n. 175/14 ha previsto che entro 4 mesi dal termine di presentazione della dichiarazione dei redditi (quindi il 30 settembre 2025), l’Agenzia delle Entrate ha la possibilità di effettuare i controlli preventivi. Sono delle verifiche svolte attraverso delle attività automatizzate o chiedendo la dovuta documentazione giustificativa direttamente al contribuente. I controlli vengono effettuati nel momento in cui dalla dichiarazione dei redditi dovesse emergere un credito da rimborsare pari o superiore a 4.000 euro. O nel momento in cui dovessero essere riscontrati degli elementi di incoerenza rispetto ai criteri che sono stati fissati dall’Agenzia delle Entrate.
Quali sono gli elementi di incoerenza
A delineare quali siano gli elementi di incoerenza che possono far scattare i controlli preventivi è un provvedimento del 30 maggio 2022 dell’Agenzia delle Entrate, che ha inserito tra quelli a cui è necessario stare attenti le seguenti situazioni:
- eventuali incoerenze che dovessero emergere nei versamenti degli acconti. Questo caso si viene a verificare nel momento in cui dovessero esserci degli scostamenti tra gli importi degli acconti che sono stati versati attraverso il Modello F24 e quelli che il contribuente ha indicato all’interno del quadro F;
- la presenza di incoerenze tra gli importi che sono stati indicati all’interno della certificazione unica e nella dichiarazione che è stata presentata nel corso dell’anno precedente. La situazione si viene a verificare nel momento in cui gli acconti presenti all’interno del quadro F non dovessero coincidere – per un valore significativo – con gli importi presenti nella CU del datore di lavoro. O quando siano presenti delle incoerenze tra la dichiarazione dell’anno precedente e quella dell’anno in corso;
- quando sono presenti delle incoerenze tra gli elementi di spesa – ossia gli oneri deducibili e detraibili – che sono indicati all’interno della dichiarazione e quelli che gli enti esterni hanno comunicato all’Agenzia delle Entrate. Si viene a verificare questa situazione nel momento in cui il contribuente modifica il Modello 730/2025 precompilato andando ad inserire degli oneri che non sono riscontrabili con la documentazione presentata da soggetti terzi.
I controlli preventivi possono essere effettuati nel momento in cui l’AdE ritiene che possano sussistere dei rischi di frode, che generalmente viene individuata attraverso delle irregolarità riscontrate nei periodi d’imposta precedenti.
Cosa succede quando vengono effettuati dei controlli preventivi
Quando l’Agenzia delle Entrate effettua dei controlli preventivi si viene a verificare quanto segue:
- gli uffici preposti bloccano l’iter per effettuare il rimborso del credito. Lo stop è dettato dalla necessità di effettuare tutti i controlli necessari;
- l’Agenzia delle Entrate, per legge, deve versare l’importo del credito entro e non oltre il sesto mese successivo rispetto al termine previsto per la presentazione della dichiarazione dei redditi (il 30 settembre 2025);
- gli uffici tributari non inviano il Modello 730-4 al sostituto d’imposta ed inviano la relativa comunicazione al soggetto che ha prestato l’assistenza fiscale.