Redditi da fabbricati nel Modello 730, come calcolarli e gestirli

Una voce importante del Modello 730/2025 è la gestione dei redditi da fabbricati. Vediamo come vanno gestiti e quando si deve versare l'Imu

Pubblicato: 20 Giugno 2025 08:09

Pierpaolo Molinengo

Giornalista

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

Nella compilazione della dichiarazione dei redditi una delle voci da gestire attentamente è quella relativa ai redditi da fabbricati. La voce deve essere compilata da quanti siano proprietari di immobili locati o che siano ubicati all’interno del comune presso il quale è presente l’abitazione principale. Quanti siano in possesso di questi requisiti devono indicare nel Modello 730/2025 i redditi fondiari.

La gestione dei redditi da fabbricati porta molti contribuenti a commettere degli errori: devono essere gestiti correttamente, infatti, gli immobili a disposizione e i redditi da locazione. Voce importante da tenere sotto controllo sono le differenti modalità di tassazione.

Modello 730/2025, i redditi da fabbricati

Il contribuente deve indicare all’interno del Modello 730/2025 i redditi derivanti dal semplice possesso di beni immobili o terreni: per farlo è necessario utilizzare il quadro dedicato ai redditi fondiari. La compilazione della voce deve essere effettuata anche quando, nel corso del 2024, ci siano state delle variazioni rispetto al 2023.

Alcuni fabbricati, però, non devono essere indicati all’interno della dichiarazione, perché non generano alcun tipo di reddito catastale.

Non è necessario indicare:

Quando si deve pagare l’Imu e non l’Irpef

A partire dal 2012 l’Imu ha sostanzialmente sostituito l’Irpef e le relative addizionali che devono essere versate in relazione ai redditi da fabbricati che coinvolgono gli immobili che non stati locati.

A prevederlo è l’articolo 8, comma 1, del Dlgs n. 23/2011: questo significa che nel momento in cui si paga l’Imu per i fabbricati che non sono stati locati non è più necessario versare l’Irpef e le relative addizionali. Lo stesso vale per gli immobili che sono stati concessi in comodato d’uso gratuito.

Accanto a questa regola generale, l’articolo 1, comma 717, della Legge n. 147/2013 prevede che gli immobili a uso abitativo non locati che siano ubicati all’interno dello stesso comune nel quale il contribuente ha quello adibito ad abitazione principale e quando lo stesso sia assoggettato all’Imu concorrano alla formazione della base imponibile Irpef nella misura del 50%.

Il legislatore, nel 2014, ha introdotto alcune novità relative alle regole Imu per le abitazioni principali.

Questo ha determinato alcuni cambiamenti per il suddetto principio. Ricordiamo, infatti, che:

Chi è obbligato a dichiarare i redditi fondiari

I redditi fondiari, in linea di principio, devono essere dichiarati nel Modello 730/2025 dai contribuenti che possiedono l’immobile a titolo di proprietà o altro diritto reale. Deve essere compilato il quadro B dal proprietario degli immobili che sono iscritti al catasto come dotati di rendita.

Sono tenuti a farlo, inoltre, i seguenti soggetti:

Tra i soggetti tenuti alla compilazione ci sono anche i soci delle società semplici ed equiparate, che producono dei redditi da fabbricati. In questo caso è necessario indicare il reddito lordo così come risulta dal prospetto di riparto che è stato rilasciato dalla società.

Come viene determinato il reddito da fabbricati

Quando non è presente un contratto di locazione, i redditi dei fabbricati vengono determinati con un sistema forfettario, che si basa sulle tariffe d’estimo. Questi redditi contribuiscono a determinare il reddito complessivo del contribuente, indipendentemente dall’effettiva percezione.

Per la loro tassazione, si deve utilizzare la rendita catastale che viene determinata come segue:

Molto pragmaticamente per determinare quale sia la rendita catastale è necessario estrapolare dal certificato catastale:

Nel caso in cui l’immobile sia stato dato in locazione, oltre alla rendita catastale, è necessario prendere in considerazione anche il canone di locazione effettivo. La tassazione di questo importo è condizionata dal tipo di contratto che è stato stipulato tra le parti.

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