Via ai controlli Inps per le frodi sul lavoro in mobilità, chi riguardano

Una nuova operazione ispettiva coinvolge l'Inps e altri istituti dell'Ue: gli obiettivi dell'attività, il contributo degli altri Stati e l'impatto sui lavoratori coinvolti

Pubblicato: 9 Aprile 2025 12:26

Claudio Cafarelli

Giornalista e content manager

Giornalista pubblicista laureato in economia, appassionato di SEO e ricerca di trend, content manager per agenzie italiane e straniere

L’Inps ha avviato una nuova operazione ispettiva per contrastare le frodi legate alla mobilità dei lavoratori subordinati all’interno dell’Unione europea. L’intervento rientra nel piano antifrode dell’Istituto e coinvolge in particolare aziende con sede o operatività tra Italia e Belgio.

La Direzione centrale Entrate e la Direzione centrale Internal audit, Risk management, Compliance e Antifrode dell’Inps stanno collaborando strettamente con le autorità ispettive belghe e con l’European Labour Authority (Ela) per verificare la correttezza delle pratiche aziendali nei distacchi transnazionali dei lavoratori.

Obiettivi dell’attività ispettiva

L’obiettivo dell’operazione è duplice:

Questo tipo di attività mira a rafforzare la fiducia nel sistema di welfare e a garantire che tutti i lavoratori possano operare in un ambiente regolato e giusto, indipendentemente dalla loro provenienza.

Chi sono i lavoratori in mobilità

I lavoratori in mobilità sono coloro che operano temporaneamente in un Paese diverso da quello in cui abitualmente lavorano o risiedono, nell’ambito dell’Unione europea. Tra questi rientrano, ad esempio, i lavoratori distaccati da un’azienda con sede in Italia per prestare servizio in un’altra nazione Ue.

Il fenomeno della mobilità transnazionale è regolato da normative europee specifiche, pensate per tutelare sia i diritti dei lavoratori sia la concorrenza leale tra le imprese. La corretta applicazione di tali norme è fondamentale per evitare abusi, come il distacco fittizio o la creazione di strutture societarie volte solo ad aggirare le regole contributive e fiscali.

Collaborazione tra istituzioni europee

L’accesso ispettivo è stato effettuato con il coinvolgimento di:

L’intervento rappresenta un esempio concreto di cooperazione internazionale, indispensabile per fronteggiare in modo efficace le frodi transnazionali.

Impatto sull’occupazione e sui diritti dei lavoratori

L’operazione ha interessato un numero significativo di lavoratori in mobilità. L’obiettivo è verificare le condizioni contrattuali, contributive e previdenziali, accertando che siano conformi alle disposizioni europee.

In particolare, si intende evitare situazioni in cui i lavoratori risultano formalmente impiegati in uno Stato membro con normative più favorevoli (dal punto di vista fiscale o contributivo), ma svolgono l’attività in un altro Stato in condizioni diverse da quelle dichiarate.

Continuità delle attività antifrode

L’Inps ha ribadito la volontà di proseguire le attività di prevenzione e contrasto alle frodi, anche attraverso il rafforzamento della collaborazione con le autorità europee. L’obiettivo è creare un quadro normativo e operativo uniforme, a tutela sia delle imprese corrette sia dei lavoratori coinvolti nei processi di mobilità internazionale.

Il piano antifrode rientra in una strategia più ampia dell’Istituto, che punta a garantire trasparenza, equità e rispetto delle regole, contribuendo così al mantenimento di un sistema previdenziale sostenibile e giusto.

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