Con l’arrivo dell’estate, l’Italia si prepara ad affrontare uno dei problemi più urgenti del turismo contemporaneo: l’overtourism. Da giugno a ottobre 2025, numerose città d’arte, località costiere e mete montane introdurranno una serie di restrizioni mirate per gestire i flussi turistici in eccesso, salvaguardare il patrimonio culturale e ambientale e migliorare la qualità della vita dei residenti. Firenze, Roma, Venezia, ma anche Napoli, le Cinque Terre, Capri e molte spiagge del Sud, si preparano ad affrontare l’ondata di visitatori con nuove regole. L’obiettivo? Trovare un equilibrio tra accoglienza e sostenibilità.
La strategia italiana contro l’overturism
Se fino a poco tempo fa le misure contro l’overtourism erano frammentarie e lasciate all’iniziativa dei singoli Comuni, oggi si assiste a un cambio di rotta. Il Ministero del Turismo sta lavorando a una linea guida nazionale per la gestione dei flussi nei periodi di alta stagione, con l’obiettivo di coordinare le azioni locali, migliorare la raccolta dei dati e promuovere forme di turismo alternative e destagionalizzate.
Tra le ipotesi sul tavolo c’è anche l’istituzione di un fondo nazionale per la sostenibilità turistica, alimentato dalle varie tasse di soggiorno e sbarco, che potrebbe finanziare progetti locali di tutela ambientale e miglioramento dei servizi pubblici.
L’Italia si trova di fronte a un bivio: continuare a puntare sulla quantità, accettando i rischi dell’overtourism, oppure virare verso un turismo selettivo, sostenibile e rispettoso dei territori. Le restrizioni introdotte per l’estate 2025 rappresentano un tentativo concreto di scegliere la seconda strada.
Ma vediamo quali sono le città coinvolte e le restrizioni da giugno a ottobre 2025.
A Venezia il biglietto d’ingresso esteso fino a luglio 2025
Venezia continua anche nel 2025 la sua battaglia per contenere i numeri record dei visitatori giornalieri. Dopo l’introduzione sperimentale del biglietto d’ingresso da 5 euro nel 2024 per i visitatori giornalieri nei weekend e nei ponti primaverili, l’amministrazione comunale ha esteso la misura per tutto il mese di luglio 2025, con possibili ulteriori proroghe ad agosto.
Il ticket è obbligatorio per chi entra in città senza soggiornare e l’accesso è regolato tramite prenotazione online. L’obiettivo è disincentivare il turismo “mordi e fuggi” che, secondo i dati del Comune, rappresenta il 70% dei visitatori totali, ma contribuisce poco all’economia locale e molto all’impatto ambientale.
A sostegno di questa linea, il sindaco Luigi Brugnaro ha ribadito: “Venezia non può accogliere tutto e tutti, in qualsiasi momento. Serve rispetto per la città e per chi ci vive”.
A Firenze, Roma e Napoli stretta su affitti brevi e imposta di soggiorno
Firenze e Roma stanno affrontando l’overtourism con una strategia che guarda alle piattaforme di affitto breve. A Firenze, da giugno 2025, entra in vigore il blocco degli affitti turistici brevi nel centro storico. Questo vuol dire che chi possiede un immobile non potrà affittarlo su Airbnb o simili, salvo deroghe per le locazioni di lungo periodo. L’obiettivo è contenere la trasformazione del centro in un “parco turistico”, dove i residenti non riescono più a trovare case a prezzi accessibili.
Anche Roma sta valutando un tetto massimo al numero di licenze di affitti brevi, in parallelo con un aumento dell’imposta di soggiorno, che passa da 3,50 a 5 euro a notte per i B&B dal 1° luglio 2025.
Nel Sud Italia, invece, è Napoli a dare un segnale chiaro. A partire dall’estate 2025, la tassa di soggiorno è stata aumentata per tutte le categorie di alloggio. Per gli hotel 4 stelle, ad esempio, si passa da 3 a 5,50 euro a notte, mentre le locazioni brevi si arriva fino a 5 euro. Le nuove entrate saranno destinate, secondo quanto annunciato dal Comune, a finanziare i servizi pubblici, migliorare la gestione dei rifiuti e rafforzare i controlli contro l’illegalità nel settore turistico.
Le spiagge con accessi regolati e tassa di sbarco
Anche molte località costiere e balneari stanno adottando misure per contenere il numero di presenze durante l’estate. In particolare:
- Capri mantiene la sua storica tassa di sbarco, pari a 5 euro nei mesi di alta stagione. I controlli sull’accesso giornaliero saranno intensificati per evitare il sovraffollamento del porto e del centro storico;
- In Sardegna per alcune spiagge, come la Pelosa, anche nel 2025 ci sono gli ingressi controllati, per cui è possibile accedere solo previa prenotazione;
- A Lampedusa, come ogni anno, l’accesso all’Isola dei Conigli è limitato ed è richiesta una prenotazione, per salvaguardare a livello ambientale la zona, in passato presa d’assalto dal turismo di massa.
Infine, anche le località montane più frequentate stanno introducendo limiti. Nelle Dolomiti, ad esempio, si conferma la chiusura a numero chiuso del Lago di Braies durante i mesi estivi, con accesso su prenotazione e pagamento di un contributo ambientale.