Pagamenti con carta all’estero: commissioni, cambi, costi nascosti

Come funzionano i pagamenti all'estero, quali sono le commissioni e i costi extra da considerare e quali errori evitare risparmiando sul cambio valuta

Pubblicato: 26 Giugno 2025 10:15

Federica Petrucci

Editor esperta di economia e attualità

Laureata in Scienze Politiche presso l'Università di Palermo e Consulente del Lavoro abilitato.

Come funzionano i pagamenti all’estero e quali sono i vari costi da considerare sono tutte informazioni importanti per chi viaggia, sia per periodi brevi che più o meno lunghi? Usare bancomat o carta – che sia di debito, credito o prepagata – fuori dall’Italia vuol dire avere a che fare con diverse commissioni bancarie, tassi di cambio e nuovi costi fissi per i prelievi.

Prima di capire come gestire al meglio i pagamenti oltre confine per evitare spese inutili, vediamo tutto quello che c’è da sapere, come funzionano e come risparmiare.

Come funzionano i pagamenti all’estero con la carta

Quando si usa la carta all’estero, in base alla rete di pagamento (es. Mastercard, Visa o American Express), il Pos o l’Atm estero invia una richiesta di autorizzazione alla propria banca o all’emittente della carta.

La transazione viene convertita nella valuta locale e il controvalore in euro viene addebitato sul conto, applicando un tasso di cambio e – quasi sempre – una commissione.

Nel 2025 la maggior parte delle carte italiane consente di effettuare pagamenti internazionali, ma restano differenze significative tra istituti tradizionali, banche online e fintech.

In generale:

Quali sono le commissioni

Le commissioni sui pagamenti all’estero possono essere suddivise in 2 categorie principali:

  1. commissione per operazione in valuta estera, che è la percentuale che la banca trattiene per la conversione da valuta locale a euro, di solito varia tra l’1% e il 3%;
  2. commissione fissa per prelievo Atm, che viene applicata ogni volta che si preleva contante – anche qui, varia in base al tipo di carta, solitamente per le carte tradizionali è di 2-5 euro per prelievo mentre per le fintech (es. N26, Revolut e simili) sono spesso previsti prelievi gratuiti fino a un certo numero/mese.

C’è da fare attenzione, inoltre, alle cosiddette commissioni nascoste, perché in alcuni casi l’operatore Atm applica un tasso di cambio maggiorato oppure ricorrono alla dynamic currency conversion, cioè la possibilità di pagare direttamente in euro invece che nella valuta locale. Ma attenzione: non è per niente conveniente, perché comporta un sovrapprezzo anche del 5-7%.

Cosa sapere sul cambio valuta e come si applica

Il tasso di cambio è determinato dalla rete di pagamento (Visa, Mastercard), che aggiorna quotidianamente il valore tra le valute.

Tuttavia, il consumatore raramente conosce in tempo reale il tasso applicato e, quasi per sicurezza o perché si ha la sensazione di mantenere meglio sotto controllo le spese, sceglie/accetta (quando ha la possibilità) di pagare in euro, esponendosi così a commissioni maggiori.

Pagare in euro significa infatti accettare il tasso di cambio proposto dal gestore del terminale, che include un margine molto più alto rispetto al cambio Visa/Mastercard. Quindi, il consiglio è sempre selezionare la valuta locale durante il pagamento.

Altri costi da considerare

Oltre a commissioni e tasso di cambio, chi viaggia deve considerare anche altri possibili costi, come le commissioni che vengono applicata al superamento di determinate soglie mensili/giornaliere indicate dal gestore.

Per esempio, Revolut applica una commissione dello 0,5% se si superano i 1.000 euro/mese di cambio gratuito.

Ci sono poi altre spese impreviste per notifiche, cambio Pin o pre-autorizzazioni (spesso richiesti per autonoleggi, hotel, ecc.) che non sono frequenti né rientrano nelle spese ordinarie e quotidiane ma che, comunque, possono comportare dei costi.

Pagamenti con carta all’estero
🌍 Commissioni valutarie Generalmente tra l’1% e il 3% sull’importo pagato, applicate per conversione valuta estera
🏦 Commissioni bancarie Alcune banche aggiungono costi fissi o percentuali per ogni transazione estera
💱 Cambio automatico Meglio scegliere la valuta locale al momento del pagamento, evitando conversione dinamica (DCC)
🚫 Costi nascosti Controllare condizioni della carta prima del viaggio; attenzione a bancomat locali con sovrapprezzo
✅ Cosa fare Usare carte con zero commissioni estere, monitorare le notifiche delle spese e conservare ricevute
❌ Cosa evitare Pagare in euro fuori dall’eurozona, prelievi frequenti di piccoli importi, carte non abilitate all’estero

Come risparmiare

Seguiti tutti gli accorgimenti del caso, per risparmiare sui pagamenti all’estero è sempre meglio, quando possibile, scegliere carte senza commissioni in valuta estera.

Nel 2025 ce ne sono diverse che si possono attivare anche digitalmente e che offrono soluzioni davvero vantaggiose a chi viaggia. I costi di attivazione di queste, spesso irrisori, non richiedono inoltre di aprire conti con altre banche, per avere di fatto a disposizione una carta che si utilizza per un tempo limitato.

È sempre meglio infine evitare di prelevare contante fuori dall’Italia, pagando se possibile tutto con carta o smartphone (i contanti prelevati all’estero sono costosi e meno sicuri) e mai accettare la conversione automatica in euro (DCC), scegliendo sempre la valuta locale.

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