Comprare una casa al mare conviene? E, soprattutto, dove rende di più l’investimento se si punta a metterla a reddito, affittandola nei mesi di alta stagione?
Le sempre più ambite mete balneari in estate possono rappresentare un guadagno assicurato per chi sta pensando di investire nel mattone.
Il mercato immobiliare turistico, come rilevato dall’osservatorio di Immobiliare.it Insights, offre un quadro eterogeneo: le località marittime italiane presentano differenze enormi nei prezzi medi di vendita, che riflettono sia la notorietà internazionale della destinazione sia la domanda di turisti disposti a spendere cifre elevate per soggiorni esclusivi.
Vediamo cosa dicono i dati.
Indice
Dove conviene comprare casa al mare: il podio
La regina indiscussa delle mete balneari di lusso resta Forte dei Marmi: qui il prezzo medio di una casa sfiora i 2 milioni di euro. Una cifra che distanzia nettamente tutte le altre località di mare considerate. L’esclusività della Versilia, con la sua clientela facoltosa e la tradizione di accoglienza d’élite, fa di Forte dei Marmi un investimento impegnativo dal punto di vista economico, ma potenzialmente molto redditizio. Affitti settimanali in alta stagione possono tranquillamente superare i 5.000 euro per una villa di pregio.
Inoltre, il dato rilevato sulla dimensione degli immobili disponibili – con oltre il 60% dello stock costituito da case con più di 5 locali – rivela come la destinazione sia particolarmente adatta a chi vuole puntare su affitti a gruppi familiari o comitive numerose, disposte a pagare per spazi ampi e servizi di alto livello.
Scendendo di qualche gradino nella classifica dei prezzi, la seconda località di mare più costosa è Capri, dove una casa costa in media poco meno di 1,4 milioni di euro. Anche in questo caso il target di clientela è altospendente, attratto da un’isola iconica che richiama turisti da tutto il mondo.
Tuttavia, l’offerta di case spaziose a Capri è decisamente più limitata rispetto a Forte dei Marmi: solo il 20-30% dello stock immobiliare è composto da immobili con oltre 5 locali. Questo fattore implica che l’investitore interessato ad acquistare una casa da mettere a reddito deve valutare attentamente il tipo di pubblico cui vuole rivolgersi: la minore disponibilità di grandi metrature potrebbe favorire affitti più brevi e a coppie o piccoli nuclei.
La terza località, in termini di prezzo è Portofino, dove il valore medio delle abitazioni si attesta sui 740.000 euro. Qui emerge un dato interessante: la percentuale di bilocali disponibili sul mercato è del 41% – la più alta tra le località di mare analizzate. Questo elemento rende Portofino particolarmente adatta a investimenti finalizzati a short rental di lusso per coppie o single. Con una domanda costante da parte di turisti attratti dal fascino della Riviera Ligure, il potenziale di rendimento può essere significativo, specialmente se si considera la scarsità di offerta che caratterizza un borgo così piccolo.
Le (altre) mete più care e più redditizie
Proseguendo con la classifica, troviamo Porto Ercole, località toscana sull’Argentario, dove i prezzi medi si aggirano attorno a 630.000 euro. Qui, la tipologia di immobili ricorda quella di Portofino e Capri: una quota modesta di case con più di 5 locali (20-30%) e una prevalenza di immobili medio-piccoli.
La destinazione offre comunque buone prospettive di redditività grazie alla domanda estiva di chi cerca un soggiorno di charme sul mare della Maremma, con la possibilità di puntare anche su periodi di affitto più lunghi in primavera e autunno.
Infine, tra le località marittime considerate, sorprende la presenza di Senigallia, che con un prezzo medio inferiore a 300.000 euro rappresenta un’opzione “low cost” rispetto alle mete blasonate. Sebbene qui il target turistico non sia quello del lusso, la località marchigiana gode di una buona stagionalità grazie alle sue famose spiagge di velluto e a un’offerta di servizi adatta alle famiglie.
La fascia di prezzo più accessibile rende l’investimento alla portata di più acquirenti: chi compra una casa a Senigallia può contare su affitti estivi con rendimenti interessanti, soprattutto se si considera il rapporto tra canone medio e costo d’acquisto. Ad esempio, un appartamento acquistato a 250.000 euro potrebbe generare oltre 10.000 euro l’anno di entrate lorde se locato per tutta la stagione balneare.
Come valutare l’investimento
Dall’analisi emerge un altro aspetto fondamentale: la dimensione e la tipologia dell’immobile incidono profondamente sulla strategia di investimento, per questo sono due dei principali fattori da valutare per chi vuole investire. Se Forte dei Marmi si conferma la regina delle grandi ville, ideale per chi vuole affittare a gruppi facoltosi, Portofino rappresenta invece la destinazione perfetta per chi punta a un target di coppie in cerca di un’esperienza esclusiva. Capri si colloca a metà strada: costosa, ma con uno stock abitativo composto principalmente da metrature medio-piccole.
Un altro fattore cruciale è la stagionalità della domanda turistica, che determina la possibilità di estendere la finestra di affitto oltre i mesi di luglio e agosto. Le località più iconiche e internazionali, come Capri e Forte dei Marmi, hanno una domanda costante da maggio a settembre, e in alcuni casi anche nei mesi autunnali, grazie a eventi di richiamo e alla presenza di turisti stranieri. Mete come Senigallia, invece, concentrano la domanda principalmente nei due mesi centrali dell’estate, il che può limitare le prospettive di rendimento annuale.