In Italia ci sono 1,3 milioni di paperoni e il numero è in aumento nei prossimi anni

Nel 2024 la ricchezza globale è aumentata per il secondo anno consecutivo in tutto il mondo. L’Italia guadagna posizioni e conta oltre 1,3 milioni di milionari in dollari

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Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

Pubblicato: 18 Giugno 2025 13:27

Dopo un calo nel 2022, nel 2024 la ricchezza globale ha continuato a crescere per il secondo anno di fila. Tuttavia, l’intensità della crescita è stata tutt’altro che uniforme. Nel 2023 l’aumento fu trainato principalmente dall’Europa e dal Medio Oriente. Nel 2024, invece, la crescita della ricchezza è stata fortemente orientata verso gli Stati Uniti, sostenuta dal dollaro stabile e da mercati finanziari in rialzo. Lo afferma il Global Wealth Report 2025.

Italia al 14imo posto, milionari in aumento

Nel corso del 2024 la ricchezza media per adulto in Italia, misurata in valuta locale, è aumentata del 3,81% al netto dell’inflazione. La ricchezza mediana, misurata negli stessi termini, è addirittura salita pressoché del 15%, al sesto posto tra i 56 Paesi da noi analizzati. L’evoluzione degli ultimi cinque anni, invece, è meno favorevole: dall’inizio del decennio in poi, la ricchezza media è calata di oltre il 9% e quella mediana è aumentata soltanto del 4,7%.

L’Italia occupa il 23esimo posto su 56 Paesi della classifica della ricchezza media per adulto misurata in dollari, dopo la Spagna e davanti al Giappone, ma raggiunge il 14esimo posto nella classifica della ricchezza mediana, davanti agli Stati Uniti e Singapore. A fine 2024 l’Italia conta poco più di 1,3 milioni di milionari in dollari – con Milano capitale dei ricchi del Paese.

Nel corso dei prossimi due-tre decenni Ubs stima che l’Italia assisterà a un’impennata dei patrimoni trasferiti tra le generazioni nonché all’interno della stessa generazione (da coniuge a vedova/o) per un totale di oltre 2 300 miliardi di euro, pari ad oltre un quinto dell’intero patrimonio privato del Paese e pari al doppio della somma prevista in Giappone, che ha il doppio della popolazione.

Svizzera guida la classifica, avanti Usa e Olansa

Guardando al quadro generale, la Svizzera continua a guidare la classifica della ricchezza media pro capite a livello di singolo mercato, con una media di più di 687mila dollari. Risalgono gli Usa, che passano dal quarto al secondo posto con una media di 620 mila dollari a testa. A completare il podio Honk Kong, con 601 mila dollari di media. Questa è la top 10:

  • Svizzera – 687.166 dollari;
  • Stati Uniti – 620.654 dollari;
  • Hong Kong – 601.195 dollari;
  • Lussemburgo – 566.735 dollari;
  • Australia – 516.640 dollari;
  • Danimarca – 481.558 dollari;
  • Singapore – 441.596 dollari;
  • Nuova Zelanda – 393.773 dollari;
  • Paesi Bassi – 370.697 dollari;
  • Norvegia – 368.410 dollari.

Crescono le persone milionarie nel mondo

Guardando alle persone milionarie, il numero complessivo è lievitato dell’1,2% grazie a un incremento di oltre 684mila persone rispetto all’anno precedente.

Circa la metà dei nuovi milionari (più di 379mila individui) è stato registrato negli Stati Uniti, con un ritmo di crescita di oltre mille al giorno. Complessivamente, Ubs si aspetta che altri 5,34 milioni di persone entrino a far parte dei milionari in dollari del mondo entro il 2029, pari ad un aumento pressoché del 9%.

Eccezione fatta per singoli cali annuali, dall’inizio del millennio vi è stato un aumento marcato e costante della ricchezza in tutto il mondo. La fascia di ricchezza più bassa, vale a dire quella da zero a 10mila dollari, continua a perdere membri anno dopo anno. La ricchezza è in costante aumento anche al netto dell’inflazione, ossia in termini reali.

Nel complesso, la ricchezza totale al netto del debito e dell’inflazione dall’anno 2000 in poi è aumentata ad un tasso di crescita annuale del 3,4%. Prevediamo che questa dinamica continuerà per tutta la seconda metà del decennio, anche se non in modo uniforme.