Le ultime notizie della Borsa italiana ed internazionale.
La Borsa del 10 aprile, vola Piazza Affari dopo lo stop ai dazi: bene Stellantis e Prysmian
Donald Trump sospende per tre mesi i dazi reciproci, mantiene per tutti la tariffa base del 10%. Discorso diverso per la Cina, contro cui sono scattati dazi sino al 125%
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Milano chiude in positivo
Il Ftse Mib rallenta un po’nel finale e chiude a 34.277 punti, in rialzo del 4,7%. Il rimbalzo riesce a tutte le blue chip, con Unicredit a guidare il paniere grazie a un balzo dell’8,4%. Sul podio anche Tim (+8,3%) e Banco Bpm (+7,6%). Bene Prysmian che guadagna il 7,5%. Spread Btp/Bund a 122 punti.
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Il Ftse Mib corre con gli industriali
Continua a correre Piazza Affari, seppur leggermente al ribasso rispetto a stamattina: alle 12 il Ftse Mib è a +6,17% a 34.748 punti. Rintracciano anche i titoli; se nella mattinata la maggior parte dei titoli erano sopra ai 10 punti percentuali, ora solo Nexi è a +10,79%, seguono poi industriali come Interpump e Prysmian rispettivamente a +9,40% e +9,23%. Corrono anche le banche, con Fineco (+9,15%) e Unicredit (+9,04%).
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Von der Leyen: bene pausa dazi Usa
"Accolgo con favore l'annuncio del Presidente Trump di sospendere i dazi reciproci. Si tratta di un passo importante verso la stabilizzazione dell'economia globale. Condizioni chiare e prevedibili sono essenziali affinché' il commercio e le catene di approvvigionamento possano funzionare correttamente". Lo ha detto la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, in una nota.
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Spread in netto calo a 118 punti
Apertura in netto calo per lo spread tra BTp e Bund in virtù delle vendite sul bund tedesco con il rally delle Borse dopo la sospensione dei dazi da parte di Donald Trump. Ieri l'allargamento del differenziale era stato il risultato del flight-to-quality che aveva premiato le lunghe scadenze del debito tedesco. In avvio di seduta il differenziale di rendimento tra il BTp decennale benchmark e il Bund tedesco di pari durata è indicato a 118 punti base, dai 129 punti del closing di ieri.
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Si riprende Stellantis
Tutte le blue chip di Piazza Affari sono in positivo, con la maggior parte che segnano rialzi anche sopra i 10 punti percentuali. Tra i titoli più in evidenza spiccano Prysmian, Stm e Fineco. Si riprende anche Stellantis, nonostante i dazi per le auto non siano stati rimossi.
NOME VALORE VAR % Prysmian 46,10 +13,41% Stmicroelectronics 18,69 +12,06% Finecobank 16,99 +11,48% Saipem 1,805 +11,28% Interpump Group 29,12 +11,23% Stellantis 8,631 +11,08% Unicredit 48,33 +11,07% Brunello Cucinelli 98,78 +10,72% Bca Pop Sondrio 10,07 +10,47% Tenaris 15,25 +10,43% -
Non fa prezzo Piazza Affari, poi sale a +6,5%
La giornata si apre con forti positivi. Francoforte guida il rally con un balzo del +7,81%, seguita da Londra che segna un solido +1,14% in avvio. Più cauta Parigi, che comunque apre in territorio positivo con un +0,18%. Nei primi minuti Piazza Affari segna un lieve rialzo dello 0,16%, con il listino frenato da difficoltà generalizzate nel fare prezzo per eccesso di rialzo, per poi schizzare a +6,5.%
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I titoli sotto i riflettori a Piazza Affari
Banco BPM torna sotto i riflettori dopo che, all’inizio di aprile, due importanti azionisti come JP Morgan e BlackRock hanno ridotto le rispettive partecipazioni. Un movimento che potrebbe indicare un riposizionamento strategico da parte dei grandi fondi internazionali.
Torna d’attualità anche Mediobanca. Il Ceo Alberto Nagel ha sottolineato come l’attuale peggioramento dello scenario macroeconomico evidenzi ulteriormente le criticità dell’offerta lanciata da MPS su Piazzetta Cuccia, alimentando il dibattito sulle prospettive del settore bancario.
Situazione complessa anche per STMicroelectronics; i membri francesi del supervisory board hanno votato a favore dell'ingresso di Marcello Sala a cui si sono opposti tre consiglieri indipendenti che hanno diritto di veto.
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Le Borse europee volano
Le Borse europee sono attese in forte rialzo all’apertura (+7,83% il future sull’Eurostoxx50), spinte dalla mossa a sorpresa di Donald Trump che, il 9 aprile, ha annunciato la sospensione per tre mesi dei dazi reciproci nei confronti dei Paesi disposti a negoziare. La tariffa base del 10% resterà comunque in vigore per tutti.
Diverso il caso della Cina: contro Pechino sono scattati dazi fino al 125%, in risposta alle tariffe dell’84% imposte da quest’ultima sui prodotti americani.