La Borsa del 23 giugno, Milano chiude a -1% ma i titoli energetici sono positivi

Via ai bombardamenti dell’Usa a tre siti nucleari iraniani, ma la Cina è pronta a mediare. Giornata di dati macro in Europa e Usa, con i pmi manifatturiero e servizi

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Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

Aggiornato: 23 Giugno 2025 18:18

Le ultime notizie della Borsa italiana e internazionale.

  1. Milano in rosso tra attacco Usa e stacco dividendi

    Una giornata nervosa e volatile per il Ftse Mib, che chiude a 38.840 punti e in calo dell’1%. Reggono i titoli legati all’energia, con A2a in testa (+1,4%), spinti dai timori che un eventuale blocco dello stretto di Hormuz, da dove passa circa il 20% del petrolio globale, possa far esplodere i prezzi di petrolio e gas naturale. Completano il podio Terna (+1,3%) ed Enel (+1,2%).

    Male invece Azimut (-2,6%), Iveco (-2,5%) e Tim (-2,4%). A influire è stato anche lo stacco dei dividendi, con oltre 2,9 miliardi distribuiti da big come Poste, Snam e Leonardo. Le altre borse europee limitano i danni con Parigi che cede lo 0,7%, Francoforte lo 0,2%, Londra lo 0,1% e Madrid sulla parità. Wall Street, a due ore dall'apertura, viaggia in territorio positivo.

     

  2. Milano la peggiore d'Europa

    Se le piazze europee tentano una ripresa, Piazza Affari è invece in negativo a -0,8%, con gli investitori che continuano a monitorare gli sviluppi in Medio Oriente dopo gli attacchi degli Stati Uniti ai siti nucleari iraniani nel fine settimana. Ad appesantire Milano anche lo stacco dei dividendi, che pesa per lo 0,3%.

    Acquisti sui petroliferi: svetta Tenaris (+0,9%) mentre Eni (+0,3%) festeggia la firma dell'accordo con i fondi Alternative Credit di Ares Management (Ares), per la cessione di una partecipazione in Plenitude pari al 20% del capitale sociale, per un prezzo di acquisto di circa 2 miliardi di euro. Bene anche le utility, con A2A (+0,53%), Terna (0,5%), Enel (+0,45%) tra le migliori. In fondo al listino principale Leonardo (-2,9%) nonostante i paesi Nato abbiano trovato un'intesa alla Nato per i target di spesa al 5%, superando il veto iniziale della Spagna. Vendite anche su Tim (-2,3%) alla vigilia dell'assemblea per il cambio di oggetto sociale.

  3. Dividendi, quali titoli staccano la cedola

    Oltre alle tensioni in Medio Oriente, altro motivi del perchè Piazza Affari sia partita in negativo è dovuto al fatto che sette grandi aziende del principale indice di Borsa italiana staccheranno la cedola relativa agli utili del 2024. Come di consueto, il pagamento dei dividendi avverrà a partire dal secondo giorno successivo alla data di stacco, ossia dal 25 giugno. Di seguito, ecco le aziende e le cedole:

    • Hera - 0,15 euro;
    • Leonardo - 0,52 euro;
    • Pirelli - 0,25 euro;
    • Poste Italiane - 0,75 euro;
    • Snam - 0,1743 euro;
    • Stmicroelectronics - 0,09 euro;
    • Terna - 0,277 euro

    Poste Italiane distribuisce un saldo di 0,75 euro per azione, che si aggiunge all’acconto di 0,33 euro già versato a novembre. Snam paga un dividendo di 0,1743 euro, dopo l’anticipo di 0,2905 euro erogato a gennaio. Anche Terna riconosce un saldo di 0,277 euro, successivo all’acconto di 0,1192 euro staccato lo scorso novembre. Per STMicroelectronics, si tratta invece del primo di quattro dividendi trimestrali previsti per il 2025, ciascuno pari a 0,09 dollari per azione.

  4. I titoli in positivo

    Dopo quasi un'ora dall'apertura, si iniziano ad intravedere i primi titoli in verde.

    Come Banca Monte dei Paschi di Siena, che avanza dello 0,81% a 6,957 euro, ma anche Stmicroelectronics, in rialzo dello 0,60% a 24,95 euro, e Terna, che guadagna lo 0,47% portandosi a 8,616 euro. Brunello Cucinelli si muove con un lieve progresso dello 0,30% a 100,65 euro, mentre Eni cresce dello 0,29%, attestandosi a 14,348 euro.

    Nome Valore Var %
    Banca Monte Paschi Siena 6,957 +0,81%
    Stmicroelectronics 24,95 +0,60%
    Terna 8,616 +0,47%
    Brunello Cucinelli 100,65 +0,30%
    Eni 14,348 +0,29%
    Mediobanca 19,285 +0,23%
    Nexi 4,853 +0,14%
    Ferrari 398,80 +0,05%
    Tenaris 15,785 +0,03%
  5. Petrolio sempre più in crescita

    L'operazione americana ha nuovamente infiammato le quotazioni del petrolio, con il Brent in scadenza ad agosto che scambia sopra i 78 dollari al barile, in rialzo dell'1,5%, mentre il Wti di pari scadenza viaggia sui 75 dollari al barile (+1,5%). Intanto, gli occhi restano puntati sullo Stretto di Hormuz, dove la navigazione è rimasta finora regolare.

  6. Male i mercati europei

    Nuova settimana ma ancora cali in Borsa per le tensioni geopolitiche. Dopo gli attacchi a sorpresa del fine settimana degli Stati Uniti ai siti nucleari iraniani, i mercati europei si muovono tutti in calo: il Ftse Mib di Milano ottiene la maglia nera in ribasso dell'1%. Giù anche l'Ibex di Madrid (-0,6%), il Cac di Parigi (-0,5%), il Dax di Francoforte (-0,4%), il Ftse 100 di Londra (-0,35%).

    A Piazza Affari è giornata di dividendi con Leonardo (-0,45%), Poste Italiane (-1%), Snam (-0,2%), Pirelli (-0,6%) ed Hera (-0,4%) che staccano la cedola. In coda anche Stellantis (-2%), dopo che Antonio Filosa ha assunto ufficialmente l'incarico di ceo del gruppo e ha nominato la nuova squadra di manager interni. Pesante anche Tim (-2,4%), Iveco (-1,7%), Campari (-1,5%) e Amplifon (-1,5%). In calo il comparto bancario, con Popolare di Sondrio (-1,75%) la peggiore.

  7. Spread in salita a 102 punti

    Avvio in rialzo per lo spread tra BTp e Bund. A inizio seduta il differenziale di rendimento tra il BTp decennale benchmark e il pari scadenza tedesco si attestato a 102 punti base dai 101 punti base del riferimento di venerdì. In aumento il rendimento del BTp decennale benchmark che avvia la seduta al 3,57% dal 3,52% del closing della vigilia.

  8. Nessun titolo in positivo

    Alle 9:20, non c'è nessun titolo a Piazza affari in positivo. Prevalgono i rossi quindi, specie per il comparto bancario e industriale.

    Banca Popolare di Sondrio cede il 2,00%, attestandosi a 11,49 euro, mentre Telecom Italia perde il 1,95%, scambiando a 0,3963 euro. Stellantis arretra dell’1,86% a 8,03 euro, seguita da Buzzi che registra una flessione dell’1,61% a 43,90 euro. In calo anche Banco Bpm, che lascia sul terreno l’1,40% a 9,692 euro.

    Nome Valore Var %
    Bca Pop Sondrio 11,49 -2,00%
    Telecom Italia 0,3963 -1,95%
    Stellantis 8,03 -1,86%
    Buzzi 43,90 -1,61%
    Banco BPM 9,692 -1,40%
    Campari 5,662 -1,36%
    Italgas 6,905 -1,36%
    Bper Banca 7,546 -1,23%
    Iveco Group 15,38 -1,22%
    Finecobank 18,805 -1,21%

     

  9. Borse europee in calo all’apertura

    Avvio di seduta negativo per le principali piazze europee. A Milano l'indice apre in rosso, segnando una flessione dello 0,80%. Segue Parigi con un calo dello 0,52%, mentre Londra registra una perdita più contenuta dello 0,36%.

  10. Aumenta la spesa per la difesa

    A pochi giorni dal vertice dell'Alleanza all'Aia, i 32 Paesi della Nato, inclusa la Spagna, hanno concordato di destinare il 5% del loro prodotto interno lordo alla difesa.

    L'accordo prevede un aumento delle spese militari in senso stretto al 3,5% del Pil e delle spese per la sicurezza in senso lato all'1,5%, rappresentando più del doppio rispetto all'attuale soglia del 2%. La proposta era fortemente voluta dal presidente americano Donald Trump.

    In ambito finanziario, l’accordo potrebbe avere grosse ripercussioni per i titoli della difesa europea.

  11. Occhi su Eni e Stellantis

    A Piazza Affari é sotto la lente Eni, sia per gli sviluppi legati ad un eventuale stop allo Stretto di Hormuz ma anche e per la firma dell'accordo con i fondi Alternative Credit di Ares Management (Ares), per la cessione di una partecipazione in Plenitude pari al 20% del capitale sociale, per un prezzo di acquisto di circa 2 miliardi di euro. Non solo, ma l’ad Claudio Descalzi ha affermato che non sa se sarà ancora amministratore delegato dell’azienda.

    Occhi anche su Stellantis, con Antonio Filosa che assume oggi il ruolo di chief executive officer, mentre manterrà anche il suo ruolo di responsabile per il Nord America.

    Infine, attenzione anche al lusso: Gianfranco D'Attis lascerà la carica di amministratore delegato del marchio Prada dal 30 giugno, quando a sostituirlo arriverà Andrea Guerra, già Ceo del gruppo e che guiderà il brand ad interim. All'origine della decisione ci sarebbero tensioni interne e disaccordi sulla strategia aziendale.

  12. Mercati in rosso

    Con l’attacco americano all’Iran, i futures sullo Eurostoxx 600 si muovono in calo dello 0,45%. I mercati si trovano divisi tra la paura che lo stretto di Hormuz venga chiuso dall’Iran, bloccando di fatto il traffico mondiale di petrolio, e la possibile mediazione della Cina con Teheran dopo l’appello Usa. Sullo sfondo tuona la Russia.

    Giornata di dati macro oggi, con la presentazione dei dati sul Pmi manifatturiero e servizi dell’Eurozona e degli Usa.