La Borsa del 26 giugno, Milano si riprende nel finale e chiude in positivo

Si chiude il vertice Nato che innalza al 5% la spesa per la difesa, ma l’accordo non scalda i mercati che aprono sulla parità. In primo piano a Piazza Affari il risiko bancario

Foto di Giorgio Pirani

Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

Aggiornato: 26 Giugno 2025 18:14

Le ultime notizie della Borsa italiana ed internazionale.

  1. Ftse Mib in lieve rialzo nel finale, spicca Leonardo

    Seduta debole e volatile a Piazza Affari, che tuttavia recupera terreno nel finale: il Ftse Mib chiude in leggero progresso dello 0,08% a 39.351 punti. Le principali Borse europee si muovono in ordine sparso: Parigi chiude sulla parità, mentre Francoforte guadagna lo 0,6% e Londra lo 0,2%.

    Tra le blue chip brilla Leonardo (+4,3%), sostenuta dalla decisione dei Paesi Nato di portare al 5% del Pil la spesa per la difesa. Buone anche le performance di Nexi (+3,3%) e Iveco (+2,5%). In fondo al listino, invece, troviamo Moncler (-2%), Unipol (-1,8%) e Buzzi (-1,6%).

    Giornata agitata per il settore bancario, con il risiko che entra in una fase cruciale. Monte dei Paschi perde l’1,4%, Mediobanca l’1,2%, mentre corre Illimity (+5,6%) dopo lo scioglimento del patto di consultazione sul 27,2% del capitale.

    Fuori dal Ftse Mib, da segnalare il rally di Fincantieri (+8,9%), trainata sia dall’interesse crescente per il settore della difesa sia da un contratto da 700 milioni di euro con la Marina Militare, accolto positivamente dagli analisti.

     

     

  2. Ftse Mib volatile, bene Iveco e difesa

    Il Ftse Mib non si schioda dalla parità. Intorno alle 12 l’indice milanese viaggia in rialzo di circa lo 0,2%, dopo essere partita in positvo per poi essere scesa in negativo nella mattinata.

    Tra le blue chip si distingue Iveco, che cresce quasi del 3%, insieme a Nexi e Leonardo. Tra gli industriali Stellantis ritraccia (-0,9%) dopo il rally del 25 giugno. Continua a brillare il settore della difesa, sostenuto dal nuovo target Nato del 5% del pil in spese militari entro il 2035. Leonardo sale del 2,2%, Fincantieri del 6%. Quest’ultima beneficia anche della firma di un contratto da 700 milioni di euro con la Marina Militare.

    Lo spread Btp/Bund è sceso in mattinata appena al di sotto dei 90 punti, al minimo da aprile 2010, prima di tornare intorno ai 91 punti. Il rendimento del decennale italiano scende al 3,44% dal 3,47%.

     

  3. Wordline fa -38% in Borsa dopo lo scandalo

    Pagamenti sospetti sulla piattaforma di pagamenti Wordline e l'azienda crolla in Borsa. Non un bellissimo risveglio per l'azienda fintech francese, che questa mattina ha aperto con un -38% nella Borsa di Parigi, sotto il peso dell'inchiesta giornalistica che denuncia le transazioni illecite realizzate per anni da clienti "sospetti" tramite il sistema di pagamenti online dell'azienda.

    Secondo l’inchiesta, Worldline avrebbe continuato a fare affari con clienti posti sotto divieto o ad alto rischio, evitando di bloccare transazioni fraudolente, nonostante i ripetuti allarmi del proprio reparto di gestione rischi. Il quotidiano olandese NRC ha scritto che Worldline non avrebbe interrotto i rapporti con clienti giudicati redditizi ma ad alto tasso di frode, nonostante le raccomandazioni interne per rafforzare i controlli.

  4. Trump pronto a rimuovere Powell?

    Tentano la fuga le Borse europee, con l'Europa che viaggia in positivo. Milano nelle prime battute di contrattazione sale dello 0,40% nel Ftse Mib, stesso rialzo anche per il Cac40 di Parigi, +0,58% per Francoforte.

    Al centro c'è ancora la tregua in Medio oriente che pare reggere al momento, ma a tenere in apprensione gli investitori c'è la notizia secondo cui Donald Trump potrebbe rimuovere il numero uno della banca centrale Usa, Jerome Powell, con il presidente americano che ha detto di avere "tre o quattro nomi per sostituire il pessimo Powell".

  5. Spread ai minimi da inizio anno

    Avvio di seduta con leggere variazioni positive per i titoli di Stato dell’eurozona sul mercato secondario, accompagnate da una correzione al ribasso dei rendimenti. Il BTp decennale italiano scambia con un rendimento del 3,47%, in calo rispetto al 3,51% della chiusura precedente.

    In linea l’andamento del Bund tedesco, che mantiene stabile il differenziale: lo spread si attesta a 93 punti base, in lieve calo rispetto ai 94 punti di ieri. Si tratta dei livelli più bassi dell’anno, già toccati l’11 giugno, e i più contenuti dal febbraio 2021 su base di medio periodo.

  6. Giù Tenaris e Buzzi

    In calo invece Tenaris, che cede lo 0,62% a 15,35 euro, seguita da Buzzi (-0,52%), Pirelli & C (-0,31%), Stellantis (-0,29%) e Ferrari, che limita le perdite allo 0,12%.

    Nome Valore Var %
    Tenaris 15,35 -0,62
    Buzzi 46,18 -0,52
    Pirelli & C 5,772 -0,31
    Stellantis 8,484 -0,29
    Ferrari 407,10 -0,12
  7. Tim guida i rialzi a Piazza Affari

    Mattinata positiva per Telecom Italia, che svetta con un progresso del 2,10% a 0,4178 euro. Bene anche STMicroelectronics (+2,00% a 25,775 euro), Italgas (+1,78%), Nexi (+1,74%) e Inwit (+1,46%).

    Nome Valore Var %
    Telecom Italia 0,4178 +2,10
    Stmicroelectronics 25,775 +2,00
    Italgas 7,155 +1,78
    Nexi 5,024 +1,74
    Inwit 10,42 +1,46
    A2a 2,27 +1,16
    Mediobanca 20,02 +0,98
    Amplifon 20,97 +0,91
    Snam 5,094 +0,91
    Interpump Group 34,42 +0,88
  8. Borse europee in lieve rialzo

    Avvio di giornata con variazioni contenute per i principali listini europei. A Londra l’indice segna un modesto +0,07%, mentre Francoforte avanza dello 0,47% e Parigi dello 0,38%. Seduta poco movimentata anche per Piazza Affari, che registra un incremento dello 0,30%.

  9. Si attende l’ok della Bce tra Delfin e Caltagirone

    A Piazza Affari resta in primo piano il risiko bancario, con l’offerta di Mps su Mediobanca: a Delfin e Caltagirone servirà un altro ok dalla Bce dopo quello dato alla banca senese da parte di Francoforte.

    Gli azionisti di Delfin starebbero premendo per la cessione delle partecipazioni finanziarie, che sono notevoli: il 19,9% di Mediobanca, il 10,01% di Generali, il 9,8% di Mps, il 2,7% di Unicredit.

  10. Borse ferme

    I futures sull’EuroStoxx 50 e 600 si muovono intorno alla parità, mentre gli investitori restano concentrati sugli sviluppi geopolitici in Medio Oriente e sulle decisioni della Nato.

    La recente decisione della Nato di alzare l’obiettivo di spesa per la Difesa dal 2% al 5% del Pil entro il 2035 ha dato slancio alle azioni europee del comparto difesa, anche se il sentiment generale dei mercati resta improntato alla cautela.