La Borsa del 27 marzo, Milano regge ai dazi e chiude a +0,1%, giù automotive e banche

Il presidente statunitense, Donald Trump, ha imposto dazi del 25% sulle auto importate. Inoltre, ha anche detto che ha intenzione di limitare quelli nei confronti della Cina

Foto di Giorgio Pirani

Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

Aggiornato: 27 Marzo 2025 18:02

Le ultime notizie della Borsa italiana ed internazionale.

  1. Milano regge e sta sopra i 39mila

    Piazza Affari regge l’impatto dei dazi sulle auto e chiude la seduta in rialzo dello 0,1%. Da un lato Stellantis (-4,1%) ha pagato le nuove tariffe americane del 25%, dall’altro Tim (+4,5%) ha continuato la sua corsa spinta dalle indiscrezioni su un riassetto dei soci nel capitale.

    La seduta del 27 marzo ha sorriso anche a Nexi (+2%), Prysmian (+1,9%) e Inwit (+1,9%), mentre nella lista delle azioni in difficoltà c’è in vetta Buzzi (-4,2%), seguita da Tenaris (-2,1%) e Brunelllo Cucinelli (-1,7%). Tra i titoli più osservati c’è anche Mediaset (Mfe A -0,2% e Mfe B -2,1%) dopo che la tv dei Berlusconi ha lanciato un’opa sulla tedesca Prosiebensat (-10,2% a Francoforte) da 729 milioni, oltre a 207 milioni in azioni Mfe A. Stabile infine lo spread a 110 punti, mentre il cambio euro-dollaro è risalito a quasi 1,08 (+0,4%).

     

  2. I dazi affondano Piazza Affari

    Il Ftse Mib scivola sotto la soglia dei 39mila punti, perdendo lo 0,31% a 38.938 alle 12:50, risentendo della stretta imposta dal presidente statunitense Donald Trump sulle auto prodotte nell’Unione Europea. Le vendite colpiscono soprattutto titoli come Stellantis, Pirelli, Buzzi, Saipem e le banche, mentre si registrano guadagni per Tim, Prysmian ed Enel, che vanno controcorrente.

    Il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha sottolineato la necessità di risolvere la questione attraverso la diplomazia. "Ho grande considerazione del Commissario europeo Sefcovic, è persona di buon senso, sa trattare e tutelare gli interessi delle imprese europee e italiane. La guerra dei dazi non conviene a nessuno", afferma nel programma Agorà su RaiTre.

  3. Europa in rosso con dazi auto

    Le Borse europee iniziano la seduta in deciso ribasso, risentendo della chiusura negativa di Wall Street e dell’inasprirsi delle tensioni commerciali legate ai nuovi dazi annunciati dal presidente statunitense Donald Trump. A Milano, il Ftse Mib perde l’1,2% e scivola sotto quota 39.000 punti. In linea anche le principali piazze europee: Parigi cede l’1%, Francoforte il 1,5%, Madrid l’1,1%, mentre Amsterdam limita le perdite con un calo più contenuto dello 0,4%.

    L’annuncio che ha scatenato le vendite è arrivato ieri a mercati americani ancora aperti: dal 2 aprile entreranno in vigore tariffe doganali del 25% su tutte le auto importate negli Stati Uniti. Trump ha inoltre minacciato ulteriori misure se Unione Europea e Canada dovessero adottare una strategia comune di risposta. Intanto, negli Stati Uniti cresce l’incertezza sullo stato dell’economia: oggi è attesa la lettura definitiva del Pil relativo all’ultimo trimestre del 2024, un dato chiave per valutare la tenuta del ciclo economico americano.

  4. Crolla Stellantis, male anche le banche

    Sono molti di più invece i titoli in negativo. Tra i peggiori spicca Stellantis, che guida i ribassi con una flessione del 5,46% a 10,772 euro. In forte calo anche Iveco Group, che perde il 3,11%, e Stmicroelectronics, in discesa del 2,37%. Giornata negativa anche per Pirelli & C. (-2,11%) e Unicredit, che arretra del 2,09% a quota 53,87 euro.

    Nome Valore Var %
    Stellantis 10,772 -5,46
    Iveco Group 16,06 -3,11
    Stmicroelectronics 21,03 -2,37
    Pirelli & C 5,47 -2,11
    Unicredit 53,87 -2,09
    Brunello Cucinelli 107,80 -2,09
    Bper Banca 7,584 -2,04
    Unipol 15,19 -1,81
    Ferrari 377,70 -1,77
    Bca Pop Sondrio 11,52 -1,71
  5. Pochi i rialzi di oggi

    Tra i titoli in controtendenza sul Ftse Mib spicca Telecom Italia, che guida i rialzi con un progresso dell’1,93% a 0,3062 euro. Seguono Hera (+0,66%), Terna (+0,32%) e Enel (+0,23%). Variazioni positive, seppur più contenute, anche per Inwit (+0,21%) e A2A (+0,18%).

    Nome Valore Var %
    Telecom Italia 0,3062 +1,93
    Hera 3,948 +0,66
    Terna 8,126 +0,32
    Enel 7,304 +0,23
    Inwit 9,45 +0,21
    A2a 2,194 +0,18
  6. Borse tutte in calo

    Le principali Borse europee aprono la seduta in calo. Francoforte si muove sui livelli della vigilia con un ribasso dell’1,16%, mentre Parigi cede lo 0,77%. Avvio debole anche per Londra, che lascia sul terreno lo 0,48%. A Milano si registra un andamento laterale, con il Ftse Mib in flessione dello 0,91%.

  7. Sotto osservazione i titoli dell’automotive

    Visto il caso dazi, sono ovviamente sotto osservazione tutti i titoli legati al settore automotive, in particolare Stellantis, Ferrari, Pirelli – che oggi riunisce il consiglio di amministrazione – oltre a Brembo e Sogefi.

    Nel comparto bancario riflettori puntati su Banco Bpm, dopo aver ricevuto una comunicazione dalla Bce secondo cui il Danish Compromise non sarebbe applicabile all’Opa su Anima.

    Intanto, Prysmian ha siglato un accordo quadro della durata di sette anni con la società olandese N-Sea, specializzata in soluzioni sottomarine per la manutenzione e la riparazione rapida dei cavi. Tuttavia, la società ha deciso di sospendere il processo di valutazione per un dual listing negli Stati Uniti, a causa dell’attuale volatilità dei mercati e della priorità di completare e integrare l’acquisizione di Channel.

  8. Dazi sulle auto, borse negative

    Borse europee previste in ribasso all’apertura di giornata, con il future sull’Eurostoxx50 in calo dello 0,69%, dopo l’annuncio del presidente statunitense Donald Trump sull’introduzione di nuovi dazi nel settore automobilistico. Le tariffe, pari al 25%, colpiranno le importazioni di auto e camion leggeri e entreranno in vigore il 2 aprile, intensificando le tensioni della guerra commerciale globale.

    Se applicati a lungo termine, i nuovi dazi potrebbero aumentare di migliaia di dollari il prezzo medio di un’auto negli Stati Uniti e frenare la produzione automobilistica in tutto il Nord America.