La Borsa del 31 marzo, Milano chiude a -1,7%, si chiude il trimestre peggiore dal 2022

L'amministrazione Trump, dopo le tariffe al 25% sulle auto importate negli Stati Uniti, sta lavorando a dazi universali del 20% a partire dal 2 aprile, che colpiranno tutti i Paesi

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Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

Aggiornato: 31 Marzo 2025 18:06

Le ultime notizie della Borsa italiana ed internazionale.

  1. Borse in calo sotto la pressione dei dazi Usa

    L’avvicinarsi dell’entrata in vigore delle tariffe imposte dall’amministrazione Trump, prevista per il 2 aprile, mantiene alta la tensione sui mercati globali e ha visto ribassi generalizzati, dall’Asia all’Europa fino a Wall Street, segnando un trimestre tra i peggiori dal 2022.

    A Piazza Affari, il Ftse Mib ha chiuso in calo dell’1,77%, mantenendosi a fatica sopra i 38.000 punti (38.051,99). Pesanti anche gli indici statunitensi, con un sell-off che, nelle ultime sei settimane, ha bruciato 5.000 miliardi di dollari a Wall Street. L’incertezza resta alta in vista dell’annuncio dei cosiddetti "dazi doganali reciproci", con gli analisti di Goldman Sachs che avvertono di un possibile aumento tariffario ben oltre i 10 punti percentuali. L’amministrazione USA starebbe valutando dazi universali del 20% su tutti i Paesi con cui commercia.

    A Milano, il listino è stato dominato dai ribassi. Tim ha chiuso in calo dello 0,58% dopo la scalata di Poste (-1,35%) nel capitale. Sottotono anche il comparto bancario (-1,64% l’indice Stoxx di settore). In controtendenza i titoli difensivi delle utility, con Terna (+0,58%), Snam (+0,52%) e Italgas (+0,45%).

  2. Milano -1,90%

    L’indice Ftse Mib accelera al ribasso (-1,90% a 38.001 punti alle 13) con Iveco in calo del 5%, Bper e Mps di oltre il 4% e Stellantis, Interpump e Campari e di oltre il 3%.

    Pesano i nuovi dazi universali al 20% annunciati dall’amministrazione Trump a partire dal 2 aprile.

  3. Borse in forte calo, pesano i dazi

    Le Borse europee aprono in netto ribasso, frenate dalle incertezze legate ai cosiddetti "dazi reciproci" imposti dagli Stati Uniti, che entreranno in vigore da domani. Il Ftse Mib di Milano si conferma il peggior indice della giornata, lasciando sul terreno l'1,5%.

    Sul fronte dei dazi, la scorsa settimana Donald Trump aveva ridimensionato le attese sul piano tariffario, che includerà anche misure sul settore automotive. Tuttavia, secondo il Wall Street Journal, il presidente ha recentemente sollecitato i suoi collaboratori ad adottare un approccio più aggressivo e, in un'intervista rilasciata ieri, ha dichiarato di voler colpire "essenzialmente tutti" i partner commerciali degli Stati Uniti con tariffe di vario genere. Una posizione che conferma i timori di diversi analisti, tra cui quelli di Goldman Sachs, secondo cui l’impatto delle misure sarà "più significativo di quanto ipotizzato da molti operatori di mercato".

    Sullo sfondo resta alta l’attenzione sulla crisi in Ucraina, con un nuovo incremento delle tensioni tra Stati Uniti e Russia.

  4. Spread a 112 punti

    L'avvio di giornata vede uno spread tra BTp e Bund invariato a 112 punti base, in linea con la chiusura di venerdì. In calo invece il rendimento del BTp decennale benchmark, che nelle prime contrattazioni si attesta al 3,80%, in discesa rispetto al 3,85% della seduta precedente.

  5. Si salvano solo le utilities

    In una seduta caratterizzata dall'incertezza, spiccano i rialzi nel settore delle utilities. Snam guida la classifica con un progresso dello 0,88% a 4,812 euro, seguita da Terna (+0,79% a 8,382 euro) e Italgas (+0,76% a 6,655 euro). In lieve aumento anche Hera (+0,25% a 4,046 euro) e Inwit (+0,20% a 9,845 euro).

    Il comparto bancario trascina al ribasso Piazza Affari, con Banca Monte dei Paschi di Siena in testa ai ribassi (-4,13% a 7,336 euro), seguita da Bper Banca (-3,99% a 7,164 euro) e Banco Bpm (-3,48% a 9,256 euro). In forte calo anche Prysmian (-3,59% a 51,00 euro) e Unicredit (-3,29% a 51,45 euro).

  6. Europa in rosso

    Le principali Borse europee aprono la settimana in territorio negativo, con un clima di incertezza sui mercati. A Francoforte il Dax cede lo 0,93%, mentre il FTSE 100 di Londra segna un calo dello 0,78%. Andamento debole anche per Parigi, dove il Cac 40 arretra dello 0,84%, mentre Piazza Affari si muove in ribasso con il Ftse Mib in flessione dello 0,77%.

  7. Occhi su Tim e Poste

    L'attenzione degli investitori sarà puntata su Tim e Poste, con il gruppo guidato da Matteo Del Fante che, come annunciato nel weekend, ha incrementato la propria partecipazione nella tlc al 24,81%, rilevando un 15% da Vivendi a un prezzo di 0,2975 euro per azione.

    I riflettori restano accesi anche sul risiko bancario, dopo l'ok del Cda di Unicredit all'aumento di capitale per l'Ops su Banco Bpm.

    Fuori dal Ftse Mib, focus su Bialetti, con indiscrezioni sull'ingresso di Hermes nel capitale, mentre la società ha precisato di essere in trattative unicamente con la lussemburghese Nuo.

  8. Borse europee in rosso

    Le Borse europee si avviano a un'apertura in deciso ribasso (future sull'Euro Stoxx -1%), mentre sui mercati persiste l'incertezza sull'impatto dei cosiddetti "dazi reciproci" imposti dagli Stati Uniti, in vigore da domani.

    A Milano, i contratti sul Ftse Mib cedono lo 0,7%, mentre calano anche quelli sul Dax di Francoforte (-0,9%), in attesa dei dati sull'inflazione armonizzata di marzo per Italia e Germania. In flessione anche i future sul Cac di Parigi (-0,8%), sull'Ibex di Madrid (-0,9%), sul Ftse 100 di Londra (-0,6%) e sull'Aex di Amsterdam (-0,5%).

    Le tensioni commerciali pesano anche sui mercati asiatici: il Nikkei di Tokyo ha chiuso in forte calo (-3,9%), mentre le Borse cinesi restano in rosso, nonostante l'indice PMI manifatturiero di marzo abbia raggiunto il livello più alto degli ultimi 12 mesi.