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La Borsa del 7 aprile, mercati europee in rosso: Milano brucia 37 miliardi in una seduta
Aumentano i rischi di una recessione. Per gli analisti di Goldman Sachs la probabilità negli Stati Uniti nel 2025 é pari al 45%, rispetto al 35% della settimana precedente
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Smentite e ancora crolli, la pazza giornata di Borsa
La prima seduta settimanale si chiude con forti ribassi per le Borse europee, travolte da un’ondata di volatilità legata alle tensioni commerciali tra Stati Uniti ed Europa. L’ipotesi, poi smentita dalla Casa Bianca come una "fake news", di una sospensione di 90 giorni dei dazi voluti dall’amministrazione Trump ha scatenato una reazione istantanea sui mercati, con un picco di volatilità di mezz’ora sui listini di Wall Street e delle principali piazze europee.
A farne le spese maggiori è stata Milano, che ha chiuso con un tonfo del 5,2%, scendendo sotto i 33mila punti (32.849,17). Solo oggi sul Ftse Mib sono andati in fumo 37,76 miliardi di euro di capitalizzazione. Pesanti anche le altre piazze: Parigi -4,78%, Francoforte -4,26%, Madrid -5,14%. A New York, il Dow Jones viaggia in calo dell’1,7%.
A Piazza Affari, le peggiori performance sono di Recordati e A2A, entrambe in calo dell’8%. Il comparto bancario soffre con Intesa Sanpaolo a -5,5%, mentre STMicroelectronics limita le perdite a -0,8%.
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Piazza Affari "migliora" ma resta in negativo
L'indice Ftse Mib riduce leggermente le perdite, scivolando del 4,5% a 33.091 punti, dopo aver toccato il minimo intraday a 31.945 punti, un livello che non si vedeva da agosto 2024. Tra i titoli più penalizzati, quelli del lusso e Stellantis, che perdono mediamente il 6%, seguiti da A2A, Eni, Intesa Sanpaolo e Mediobanca con un calo del 5%. Ma i ribassi restano importanti e per tutta la mattinata nessun titolo di Piazza Affari è risultato in rialzo.
L'incertezza derivante dalla guerra commerciale, unita alla crescente probabilità di un prossimo taglio dei tassi da parte della Bce (con un 90% di probabilità di una riduzione di 25 punti base già la prossima settimana), spinge gli investitori a rifugiarsi in asset più sicuri. In questo scenario, lo spread Btp/Bund balza a 125,2 punti base, il livello più alto dal novembre scorso. Anche i credit default swaps a cinque anni sull'Italia registrano un aumento, salendo a 70 punti base.
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Vola lo spread a 131 punti
L’effetto domino della guerra commerciale avviata dagli Stati Uniti si estende anche al comparto obbligazionario europeo, alimentando un deciso “flight-to-quality” a favore dei Bund tedeschi. Nelle prime battute di giornata, lo spread tra il BTp decennale italiano e il corrispettivo Bund tedesco si amplia a 131 punti base, in netto aumento rispetto ai 119 punti registrati in chiusura venerdì.
A determinare l’allargamento del differenziale è soprattutto il calo del rendimento del Bund, che scende di 10 punti base attestandosi al 2,47%, più che l’aumento del rendimento del BTp decennale benchmark, che apre al 3,78% contro il 3,75% della seduta precedente.
Da segnalare che il BTp italiano si muove in controtendenza rispetto ai titoli di Stato di Francia, Germania e Spagna, che mostrano invece una flessione diffusa, seppur con ampiezze diverse, sui rendimenti nel mercato secondario.
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Milano ko a -6%
Le Borse europee inaugurano la settimana con pesanti ribassi, estendendo il tracollo che aveva già segnato la peggiore performance settimanale dai tempi della pandemia, nel marzo 2020. A pesare sui mercati è l'escalation della guerra commerciale avviata dall’amministrazione Trump, con la risposta della Cina che ha acuito i timori per un rallentamento globale dell’economia. Cresce, infatti, il numero di analisti che rivede al rialzo le probabilità di una recessione, spingendo gli investitori a rifugiarsi in asset più sicuri, come i titoli di Stato.
A Milano il Ftse Mib lascia sul terreno il 6%, ma il bilancio potrebbe aggravarsi ulteriormente: un quarto dei titoli del paniere principale non ha ancora segnato un prezzo d’apertura. Parigi arretra del 6,15%, Francoforte crolla del 7,1% e Madrid perde il 4,66%.
Nel fine settimana anche Bill Ackman, fondatore del fondo Pershing Square e sostenitore di Trump, ha lanciato l’allarme parlando di un possibile “inverno nucleare economico”. Ackman ha invitato la Casa Bianca a sospendere per 90 giorni l’applicazione dei dazi e ad avviare nuove trattative commerciali con i partner internazionali.
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Azimut e Unicredit tra i peggiori titoli
Giornata nera a Piazza Affari, con forti vendite che colpiscono in particolare il comparto finanziario e industriale. Azimut guida i ribassi con un crollo del 10,82%, seguita a ruota da Unicredit (-10,77%), Buzzi (-10,16%) e Intesa Sanpaolo (-10,13%). Male anche Prysmian (-10,00%) e Saipem (-9,87%), a conferma del clima di forte incertezza.
Nome Valore (€) Variazione % Azimut 19,37 -10,82% Unicredit 39,14 -10,77% Buzzi 37,32 -10,16% Intesa Sanpaolo 3,711 -10,13% Prysmian 38,89 -10,00% Saipem 1,612 -9,87% Finecobank 14,465 -7,66% Nexi 3,946 -7,52% Tenaris 14,36 -7,18% STMicroelectronics 15,832 -6,95% -
Crolla Francoforte, Milano e Parigi in flessione
Partenza in netto calo per Francoforte, che segna un tonfo del 9,16% nei primi scambi. Più contenute le perdite a Milano (-1,05%) e Parigi (-0,26%), entrambe con un andamento laterale. In deciso ribasso anche Londra, che apre con un calo del 2,91%. Un avvio incerto che riflette il clima di forte tensione sui mercati globali.
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Bitcoin ancora in calo, azzerati tutti i guadagni post-Trump
L'avversione al rischio causata dall'incertezza dovuta alla nuova ondata di tariffe imposta dall'amministrazione americana di Donald Trump fa scivolare il Bitcoin. La criptovaluta passa di mano a 76.873 dollari, in calo del 7,5%, toccando i minimi da inizio novembre 2024 e azzerando tutti i guadagni messi a segno dalla nomina di Trump a presidente degli Stati Uniti.
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Occhi su UniCredit, Nexi e Enel
A Piazza Affari riflettori puntati su Unicredit, dopo gli ultimi aggiornamenti Consob sulle partecipazioni rilevanti: al primo aprile l’istituto deteneva diritti di voto sul 5,266% di Generali, in aumento rispetto al 4,09% indicato nella precedente comunicazione.
Focus anche su Nexi, dopo che Moody’s ha confermato il rating corporate long term a Ba1 e il probability of default a Ba1-PD, migliorando l’outlook da stabile a positivo.
Su Enel, invece, pesa la decisione di Citi di abbassare il giudizio da “buy” a “neutral”, con un target price fissato a 7,40 euro.
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In arrivo una giornata dura per le Borse
Le Borse europee si preparano ad aprire in forte ribasso. I futures sull’Eurostoxx50 registrano un calo del 3,95%, sulla scia delle pesanti perdite nei mercati asiatici, affondati ulteriormente dopo l’aggravarsi della guerra commerciale globale. A innescare la nuova ondata di tensioni è stato l’annuncio, la scorsa settimana, di dazi generalizzati da parte del presidente statunitense Donald Trump. Il clima di vendite si è accentuato dopo la drammatica chiusura di Wall Street nella seduta di venerdì 4 aprile.