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La Borsa del 9 aprile, Trump sospende i dazi per 90 giorni e Wall Street festeggia
Le tariffe imposte dal presidente Usa, Donald Trump, per dozzine di Stati sono entrate in vigore, tra cui anche quelle del 104% sui beni cinesi
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Pausa di 90 giorni per i dazi tranne che per la Cina
Trump ha annunciato con un post su Truth che sospenderà i dazi per 90 giorni, con effetto immediato. Ad eccezione però della Cina, i cui dazi saranno aumentati al 125%.
"In base alla mancanza di rispetto che la Cina ha dimostrato verso i mercati mondiali, sto pertanto aumentando la tariffa applicata alla Cina da parte degli Stati Uniti d'America al 125%, con effetto immediato. Spero che, a un certo punto, e possibilmente nel prossimo futuro, la Cina si renderà conto che i tempi in cui si approfittava degli Stati Uniti, e di altri Paesi, non sono più sostenibili né accettabili", scrive Trump su Truth.
E con questo annuncio Wall Street vola: alle 19:30 il Dow Jones guadagna il 5%, il Nasdaq il 7,6% e lo S&P 500 il 6%. Inoltre il rapporto di copertura delle offerte per l'asta di 39 miliardi di dollari in titoli del Tesoro decennali è stato pari a 2,67, molto più alto rispetto alla precedente asta decennale, a indicare una forte domanda. Così il rendimento del T-Bond scende al 4,38%.
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Trump spinge gli investitori a comprare
Di fronte al crollo dei listini, il presidente Usa Donald Trump ha cercato di rassicurare gli investitori su Truth: “Questo è il momento migliore per comprare! Tranquilli, andrà tutto bene”.
Il segretario al Tesoro Scott Bessent ha definito “spiacevole” la risposta cinese, definendola “una mossa perdente” e invitando Pechino al dialogo. Ha anche precisato che i Paesi che non reagiranno ai nuovi dazi americani non subiranno ulteriori rincari. Più pessimista il CEO di JPMorgan, Jamie Dimon, secondo cui il rischio di una recessione è “lo scenario più probabile” a causa dell’attuale instabilità.
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Milano chiude ancora in negativo
Nuova giornata di forti turbolenze sui mercati azionari, travolti dall’inasprimento della guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina, che prosegue a colpi di dazi e controdazi. L’Unione Europea ha risposto ufficialmente con il primo pacchetto di contromisure contro le tariffe americane su acciaio e alluminio ed entrerà in vigore il 15 aprile.
In questo contesto, Piazza Affari ha chiuso in forte ribasso, perdendo il 2,75% e bruciando circa 20 miliardi di euro di capitalizzazione. A Milano soffrono soprattutto i titoli legati all’energia: Saipem crolla del 7,4%, Eni e Tenaris perdono il 5,5%. Male anche Recordati (-5,5%), penalizzata dai timori di nuovi dazi sul settore farmaceutico. Giornata difficile per il tech, con StMicroelectronics in calo del 3,4%. Pesa inoltre la decisione del governo italiano di ritirare il proprio sostegno all’amministratore delegato Jean-Marc Chery e al management della società.
L’unico titolo in positivo nel paniere principale è Iveco, che chiude con un lieve rialzo dello 0,16%, guidando il Ftse Mib.
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Si riprende Stellantis, ma Piazza Affari resta in rosso
L’indice Ftse Mib si conferma in forte calo (-2,47% a 32.826 punti, con Eni e Saipem che restano i peggiori), con tutte le blue chip in rosso tranne Stellantis e Iveco che hanno virato al rialzo, nonostante i futures Usa in lieve contrazione (-0,34% quello sul Dow Jones e -0,10% quello sull’S&P500).
Vendite anche sui titoli di Stato Usa, in particolare sulle scadenze più lunghe, mentre gli investitori cominciano a mettere in dubbio lo status di porto sicuro a lungo termine del debito americano: il rendimento del Treasury a 30 anni è salito di 25 punti base ai massimi dal novembre 2023, provocando movimenti analoghi in Australia, Nuova Zelanda e Giappone.
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I mercati cinesi reggono dopo l'apertura shock
Chiusura positiva per le Borse della Cina continentale, che resistono alla nuova ondata di vendite globale scommettendo su interventi imminenti delle autorità' di Pechino per stabilizzare i mercati e proteggerli dalle conseguenze della guerra commerciale con gli Stati Uniti.
Shanghai ha terminato la seduta in progresso dell'1,31% e Shenzhen dell'1,77%. Positiva anche Hong Kong, che sta guadagnando l'1,14%. Secondo le indiscrezioni, si potrebbe tenere già' in giornata una riunione tra i più alti vertici della nomenclatura cinese per discutere le misure per rilanciare l'economia e stabilizzare i mercati dei capitali. Tra le iniziative allo studio ci sarebbero strumenti per stimolare i consumi interni e sostenere i mercati dei capitali, nonché' sconti fiscali sulle esportazioni.
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Spread in salita a 130 punti
Spread tra Btp e Bund tedeschi a 10 anni in netto aumento: il differenziale ha avviato la seduta a 130 punti base contro i 122 della chiusura di ieri, con il mercato che prosegue la tendenza a privilegiare i titoli di Stato tedeschi come beni rifugio.
Il rendimento del prodotto del Tesoro è al 3,97%, con un aumento di oltre dieci basis point.
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Incontro Meloni-Trump fissato per il 17 aprile
Vista la giornata particolare, sarà cruciale il dato sull'inflazione americana di marzo che sarà utile per interpretare le future mosse della Fed in materia di tassi di interesse. La sensazione é che la banca centrale americana possa procedere con un taglio di emergenza prima della riunione convocata per gli inizi di maggio.
Sul fronte europeo, la Bce ha deciso di convocare delle call con le banche vigilate per fare il punto sulle perdite da trading, liquidità e default dei clienti. La premier italiana, Giorgia Meloni, a Washington previsto per il 17 aprile, l'Ue si è detta disposta a trattare con l'America
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In calo Stellantis e Recordati
A Piazza Affari tutti i titoli del listino principale trattano in territorio negativo. La performance peggiore è quella di STMicroelectronics, che cede il 5,24% risentendo delle tensioni sul settore tecnologico dopo le minacce di Donald Trump di imporre dazi fino al 100% a TSMC, qualora il colosso taiwanese dei chip non avviasse la produzione direttamente negli Stati Uniti.
Giù anche Stellantis (-3,84%), penalizzata dal crollo della produzione in Italia nel primo semestre, scesa del 35,5% ai minimi dal 1956. Sotto pressione anche il comparto bancario, con Intesa Sanpaolo in flessione di circa il 3%.
Vendite anche su Recordati (-2,78% a 46,08 euro), DiaSorin (-1,60% a 92,22 euro) e Amplifon (-3,36% a 17,23 euro), penalizzate dalle dichiarazioniy di Donald Trump, secondo cui gli Stati Uniti introdurranno presto nuovi dazi sul settore farmaceutico, denunciando la dipendenza dall’estero per la produzione di farmaci.
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Milano in picchiata
Shock dazi sui mercati azionari europei: sono scattate oggi, 9 aprile, le nuove tariffe imposte dal presidente statunitense Donald Trump su decine di Paesi, tra cui spiccano quelle del 104% sui beni cinesi. La stretta protezionistica ha intensificato la guerra commerciale globale, innescando pesanti vendite sulle Borse: Dax -3%, Cac40 -2,67%, Ftse100 -2% e Ftse Mib -2,33%, sceso a 32.873 punti.
Nonostante il clima di tensione, Trump ha dichiarato di essere aperto a negoziati con alcune nazioni.