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La Borsa del 10 marzo, paura recessione per i mercati americani e Milano scende dello 0,95%
La produzione industriale è aumentata più delle attese a gennaio in Germania, spingendo su le Borse. Elon Musk minaccia l’Ucraina di spegnere Starlink poi fa marcia indietro
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La recessione ferma le borse
I timori di recessione negli Stati Uniti, alimentati dalle parole del presidente Donald Trump, innescano una reazione a catena che da Wall Street ha investito anche l'Europa, con gli indici continentali che hanno chiuso poco sopra i minimi di giornata.
A pagare lo scotto maggiore sono i titoli tecnologici, in scia al tonfo del Nasdaq (-3,5%) e di Tesla (-10%), dopo le vendite in Cina dimezzate a febbraio. Cosi', mentre il tema dazi continua a essere in primo piano tra minacce e schiarite, Milano cede lo 0,95%, mantenendosi comunque sopra quota 38.000 punti,
A Piazza Affari viaggiano a vele spiegate Diasorin (+4,65%), i titoli difensivi come le utility, Stellantis (+2,59%) e Amplifon (+2,06%), dopo l'acquisto della rete del gruppo Kind in Polonia. Sul fronte opposto malissimo Buzzi (-6,14%) e Mps (-4,52%). Inoltre, in un contesto in cui prevale l'avversione al rischio, non riescono a prendere quota neppure i titoli del comparto difesa, nelle precedenti sedute sostenuti dai piani di investimento messi in cantiere per il riarmo.
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Milano in affanno, pesano i negativi delle banche
I futures statunitensi in forte calo (-0,98% sul Dow Jones e -1,15% sull’S&P500) e anche Piazza Affari non sta andando bene; il Ftse Mib è in ribasso dello 0,43% a 38.425 punti alle 12. Il comparto bancario è sotto pressione, mentre la rotazione settoriale premia le utilities, con Enel, Hera, Italgas e Snam in evidenza.
Il sentiment di mercato resta condizionato dalle tensioni geopolitiche, con gli Stati Uniti e l’Ucraina che hanno ripreso i colloqui di pace in Arabia Saudita. Nel frattempo, il rendimento del Treasury USA a 10 anni scende al 4,24%, segnalando crescenti timori di recessione e incertezze sui dazi. Il dollaro si indebolisce sia rispetto all’euro che allo yen.
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Europa contrastata in avvio di settimana
Le Borse europee iniziano la settimana all’insegna dell’incertezza, risentendo della debolezza registrata venerdì. I listini guardano con attenzione alle prospettive di maggiori investimenti in difesa e infrastrutture, mentre l’aumento dell’avversione al rischio spinge gli investitori a ridurre l’esposizione sull’azionario. Il sentiment resta fragile, con i mercati che monitorano da vicino le mosse della politica commerciale statunitense e le possibili ricadute sull’economia americana.
In Europa, l’attenzione è rivolta alla riunione dell’Eurogruppo in agenda oggi. Intanto, la produzione industriale tedesca ha superato le aspettative, registrando un aumento del 2% su base mensile a gennaio, rispetto al +1,5% stimato dal mercato.
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In difficoltà il settore bancario, bene Leonardo
Sul Ftse Mib, Leonardo guida i rialzi con un progresso del 3,40%, con il settore della difesa ancora al centro del dibattito mondiale, seguito da Pirelli (+1,95%) e Hera (+1,74%). Bene anche Stellantis (+1,61%) e Amplifon (+1,20%); il rialzo di quest'ultima è arrivato dopo aver completato l'acquisizione dell'intero capitale di Kin Aparaty Sluchowe, filiale polacca del gruppo tedesco Kin, attivo nel settore retail dell'hearing care.
Debole invece il comparto bancario: FinecoBank è il titolo più penalizzato con una flessione dell’1,86%, seguita da Banca Mps (-1,39%) e Azimut (-1,36%). Perdite anche per Bper Banca (-1,34%) e Saipem (-1,28%).
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Spread a 112 punti
Apertura di seduta stabile per lo spread tra BTp e Bund. Il differenziale di rendimento tra i due titoli di Stato resta infatti a 112 punti, lo stesso livello dell'ultimo closing venerdì scorso. Fermo anche il rendimento del BTp decennale benchmark al 3,95%, la stessa quota della vigilia. Il rendimento del Bund tedesco è al 2,84 per cento
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Aperture caute per le Borse
Le principali borse europee avviano la seduta con andamenti misti. Francoforte si muove in territorio positivo con un rialzo dello 0,67%, mentre Parigi registra un progresso dello 0,5% in un clima di incertezza. Apertura poco mossa per Londra (+0,14%) e per Piazza Affari, dove l’indice principale segna un incremento dello 0,58% rispetto ai livelli precedenti.
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Attenzione a banche, difesa, e sport
Nel settore bancario, l’Antitrust ha dato il via libera all’Opas di Banca Ifis su Illimity senza imporre condizioni, limitazioni o prescrizioni, come riportato in una nota. Inoltre, Banca Ifis ha dichiarato di non aver individuato ulteriori autorizzazioni antitrust necessarie per completare l’operazione. Da tenere sotto osservazione Leonardo, con l’Unione Europea che si prepara a stanziare 800 miliardi di euro per la difesa.
Nel comparto del lusso, attenzione a Safilo, che ha rinnovato fino al 2027 la storica partnership con Special Olympics, la più grande organizzazione sportiva dedicata alle persone con disabilità intellettiva.
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Borse positive ma prudenti per il probabile shutdown
Il future sull’Eurostoxx50 prosegue in rialzo (+0,60% alle 08:15), sostenuto dai dati positivi sulla produzione industriale in Germania, che a gennaio è cresciuta del 2% su base mensile, superando le attese degli economisti (+1,6%).
Ma il clima sui mercati resta comunque prudente, complice la debolezza dei futures di Wall Street (Dow Jones -0,50%, S&P500 -0,55%) dopo l’avvertimento di Donald Trump su un possibile shutdown del governo. Il blocco delle attività amministrative potrebbe scattare se il Congresso non approverà un finanziamento temporaneo entro la scadenza del 14 marzo. Tuttavia, il presidente degli Stati Uniti ha espresso fiducia nella possibilità di un accordo per una risoluzione che estenderebbe i finanziamenti governativi fino al 30 settembre.