Aiuti Ue alla Germania, 5 miliardi alle industrie per tagliare le emissioni

La Commissione Ue ha approvato la concessione di 5 miliardi di euro di aiuti alla Germania per sostenere il processo di decarbonizzazione e taglio delle emissioni delle industrie

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Riccardo Castrichini

Giornalista

Nato a Latina nel 1991, è laureato in Economia e Marketing e ha un Master in Radio, Tv e Web Content. Ha collaborato con molte redazioni e radio.

Pubblicato: 24 Marzo 2025 14:09

La Germania riceverà 5 miliardi di euro dall’Unione europea da utilizzare per il piano di taglio delle emissioni e decarbonizzazione dei processi produttivi dell’industria nazionale. L’approvazione alla concessione dei fondi è arrivata da parte della Commissione europea che ha visto, nel progetto tedesco, una conformità con gli obiettivi di prosperità e competitività sostenibili dell’Ue. Gli interventi interesseranno diversi settori produttivi, dal cemento alla produzione dell’acciaio passando per l’elettrificazione nel settore chimico.

Il piano emissioni in Germania

Il programma tedesco per l’incremento della sostenibilità industriale nazionale presentato alla Commissione Ue lo scorso febbraio prevede, in via prevalente, la riduzione delle emissioni di anidride carbonica nei processi di produzione. Tale passaggio trova concretezza nell’implementazione, si legge nella della Commissione Ue, “delle tecnologie di elettrificazione, idrogeno, cattura e stoccaggio del carbonio (CCS), cattura e utilizzo del carbonio (CCU) e misure di efficienza energetica”.

I progetti supportati, come detto, riguarderanno vari campi, con i beneficiari che saranno le aziende attive nei settori soggetti all’Ue ETS. Interessati saranno dunque soprattutto i settori della chimica, del gesso e del vetro.

I target da raggiungere

Le realtà che avranno accesso ai fondi europei per il taglio delle emissioni dovranno raggiungere degli obiettivi a step previsti dal piano. Entro i primi tre anni, più nel dettaglio, è necessario ridurre le emissioni del 60%, con la percentuale che dovrà arrivare al 90% entro la fine del progetto supportato. Tale procedura fa riferimento a un sistema che è basato sui parametri ETS.

Fondi per 15 anni ai beneficiari

La concessione dei fondi europei sarà legata a una gara d’appalto aperta, con i richiedenti che verranno classificati sulla base dell’importo di aiuto più basso richiesto per tonnellata di emissioni di CO2 evitate. Superato tale step, l’incentivo assumerà la forma di contratti di carbonio bidirezionali per differenza, che prendono il nome Contratti di protezione del clima.

Questi accordi prevedono che per i successivi 15 anni i beneficiari potranno contare su sovvenzioni annuali che risentiranno delle loro offerte e dell’evoluzione dei prezzi di mercato pertinenti alle tecnologie convenzionate.

Si sottolinea, infine, che gli incentivi concessi dall’Unione europea sono collegati soltanto alla copertura dei costi aggiuntivi per i nuovi processi di produzione rispetto ai metodi convenzionali. Ne discende che qualora la gestione dei progetti supportati dovesse diventare più economica, i beneficiari saranno chiamati al rimborso della differenza alle autorità tedesche.

Germania, il Paese con più aiuti da parte dell’Ue

La Germania, oltre a essere ancora la prima economia europea, è anche il Paese che più in questi anni ha tratto vantaggio degli aiuti concessi a livello europeo.

Oltre ai 5 miliardi di recente approvazione, lo Stato ha infatti un trascorso fatto di molti miliardi di euro che da Bruxelles sono arrivati direttamente a Berlino. Alla fine del 2022, dei 540 miliardi erogati dall’Ue come forma di sostegno ai Paesi membri, ben la metà aveva come destinazione la Germania. Per rendere più comprensibile il dato, si pensi all’Italia che, nello stesso periodo di riferimento, ha ottenuto un ventesimo della somma totale.

A giocare a vantaggio di Berlino è sicuramente il ruolo di leader trainante per l’economia europea, così come la possibilità di spazi di bilancio maggiori rispetto ad altri Paesi grazie a un basso debito pubblico.