AliExpress potrebbe aver violato il Digital Services Act (DSA). La celebre piattaforma di e-commerce cinese, appartenente al gruppo Alibaba, è finita al centro di un’indagine approfondita della Commissione europea. Il lavoro d’analisi ha avuto inizio il 14 marzo 2024 e ha portato a riscontrare, in via preliminare, il mancato rispetto dell’obbligo di valutare e ridurre i rischi connessi alla diffusione di prodotti illegali.
L’indagine dell’Ue
L’esecutivo Ue ha inoltre accolto e reso giuridicamente vincolanti una serie di impegni presentati da AliExpress. Ciò al fine di affrontare criticità come:
- trasparenza sulla pubblicità;
- funzionamento dei sistemi di raccomandazione della piattaforma.
Secondo un funzionario della Commissione, si tratta di “una delle indagini più onerose condotte nei confronti di una grande piattaforma online”, avviata formalmente un anno fa e incentrata su diversi aspetti del rispetto del DSA.
I problemi di Aliexpress per l’Europa
Lo sguardo della Commissione europea è posto severamente su svariati colossi internazionali. La normativa Ue, volta a garantire uno spazio digitale più sicuro e responsabile per cittadini e imprese, impone alle piattaforme online una serie di obblighi stringenti.
Con 104,3 milioni di utenti attivi mensili nell’UE dichiarati nell’aprile 2023, AliExpress è stata classificata come Very Large Online Platform (VLOP), categoria soggetta a requisiti particolarmente rigorosi previsti dal DSA.
Cosa chiede l’Ue
Tra le accuse mosse ci sono:
- conformità alle misure per valutare e ridurre i rischi sistemici legati alla diffusione di contenuti illegali e alla tutela dei consumatori;
- presenza sulla piattaforma di prodotti vietati dai termini di servizio, come medicinali contraffatti, integratori non sicuri e materiale inadatto ai minori;
- assenza di misure efficaci per prevenire la diffusione di contenuti illegali.
- mancanza di strumenti per contrastare manipolazioni tramite collegamenti nascosti.
- rischi legati alla promozione di prodotti illegali o dannosi da parte di influencer affiliati.
- obbligo di consentire la segnalazione di contenuti illegali anche agli utenti non registrati e confermare il ricevimento.
- obbligo di disporre di un sistema interno efficace per la gestione dei reclami.
- raccolta e verifica delle informazioni sui venditori professionali, anche all’interno del programma affiliato.
- trasparenza sui criteri dei sistemi di raccomandazione e possibilità di scegliere un’opzione non basata sulla profilazione.
- presenza di un registro affidabile e consultabile degli annunci pubblicitari.
- accesso ai dati pubblicamente disponibili della piattaforma da parte dei ricercatori, come previsto dal DSA.
Thierry Breton, Commissario per il Mercato interno, ha così dichiarato:
“La legge sui servizi digitali non riguarda solo l’incitamento all’odio, la disinformazione e il cyberbullismo. Vi è anche l’obiettivo di garantire la rimozione dei prodotti illegali o non sicuri venduti nell’Ue attraverso le piattaforme di commercio elettronico. Ciò non è negoziabile per operare nel mercato unico dell’Ue”.
Aliexpress è una piattaforma molto importante, in grado di raggiungere più di 100 milioni di utenti tra i Paesi dell’Unione europea, ha sottolineato. Per questo motivo è cruciale che rispetti in toto la legeg sui servizi digitali, adottando misure proporzionate nella lotta alla diffusione di merci pericolose per la saluta dei cosnumatori. Ciò vale anche per i “propri” influencer, ovvero coloro che sono legati al programma affiliato del colosso.
La nota di Aliexpress
L’azienda, a seguito della pubblicazione dell’articolo, ha contattato la redazione di QuiFinanza comunicando quanto segue:
“Abbiamo collaborato in modo proattivo e costante con la Commissione Europea sin dall’inizio di questo processo e continueremo a farlo con lo stesso impegno. Come evidenziato dall’annuncio odierno, la Commissione ha riconosciuto il nostro approccio responsabile, volto a garantire un elevato livello di protezione dei consumatori e di trasparenza, come dimostrano l’ampiezza e la portata degli impegni volontari da noi proposti e concordati”.
La società ha sottolineato l’impegno nell’attuare tutte le misure concordate. Ha parlato di “dialogo costruttivo” con la Commissione Ue, al fine di risolvere eventuali criticità residue.