Benetton in crisi ma la holding di famiglia Edizione vale 13 miliardi

Mentre l'azienda di famiglia chiude negozi in tutto il mondo, la holding Edizione dei Benetton raggiunge un valore record e punta a nuovi investimenti in settori innovativi

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Matteo Runchi

Editor esperto di economia e attualità

Redattore esperto di tecnologia e esteri, scrive di attualità, cronaca ed economia

Pubblicato: 25 Giugno 2025 12:05

La holding della famiglia Benetton, Edizione, ha approvato il bilancio per l’anno fiscale 2024, con una crescita netta sia dei ricavi sia della valutazione della società. Alessandro Benetton ed Enrico Laghi sono stati confermati rispettivamente presidente e amministratore delegato del gruppo.

Nel frattempo, l’azienda che ha fatto la fortuna della famiglia veneta, Benetton Group, sempre di proprietà di Edizione, sta affrontando il periodo più difficile della sua storia, con la chiusura di decine di negozi in Italia e nel mondo.

Il bilancio record di Edizione

L’assemblea di Edizione ha approvato un bilancio molto positivo per il 2024. La holding della famiglia Benetton ha registrato ricavi consolidati per 10,1 miliardi di euro, in crescita rispetto ai 9,5 miliardi del 2023. Il valore netto delle attività controllate dalla società è salito a 13,2 miliardi di euro, dagli 11,7 del 2023.

Oltre alle conferme ai vertici, l’assemblea ha sancito l’entrata nel Cda di Laura Zanetti e Annachiara Svelto, membri indipendenti che fanno salire a un terzo la quota di donne nel consiglio di amministrazione.

Nella sua lettera di accompagnamento al bilancio, il presidente Alessandro Benetton ha tracciato i prossimi obiettivi di Edizione:

Nei prossimi anni intendiamo continuare a crescere nei settori industriali dove già esprimiamo un expertise di primo piano e a valutarne di nuovi, sempre portando innovazione e competenze finanziarie e industriali.

Tutte le aziende controllate dalla holding dei Benetton

Edizione è il veicolo finanziario che ha permesso alla famiglia Benetton di diversificare le proprie attività, cominciate dalla famosa catena di negozi di abbigliamento. Oggi però il business principale della famiglia veneta riguarda le infrastrutture di trasporto.

La società che esprime gli interessi dei Benetton in questo ambito è Mundys, controllata per il 57,01% da Schema Alfa, a sua volta di proprietà di Edizione al 100%.

Attraverso Mundys, in Benetton hanno partecipazioni in:

  • Abertis (50%), che gestisce 8.200 chilometri di autostrade in 15 Paesi;
  • Aeroporti di Roma (99,39%), che gestisce gli scali di Fiumicino e Ciampino;
  • Azzurra Aeroporti (60,40%), che a sua volta controlla Aéroports de la Côte d’Azur (64%);
  • Aeroporto di Bologna (29,38%);
  • Getlink (15,49%), la società che gestisce l’Eurotunnel, il tunnel sottomarino che collega Francia e Gran Bretagna;
  • Yunex Traffic (100%), che realizza soluzioni di mobilità per le città;
  • Telepass (51%).

Dal 2023 Edizione controlla anche Avolta, società nata dalla fusione di Autogrill e di Dufry, società svizzera che gestisce molti negozi del duty free in diversi aeroporti del mondo. La holding controlla per intero anche le aziende del settore agricolo Maccarese, Cia de Tierras e Ganadera Condor.

A queste partecipazioni si aggiunge anche il ruolo di Edizione nel risiko bancario italiano, con il 4,83% di Assicurazioni Generali e il 2,2% di Mediobanca. Infine, rimane l’abbigliamento “da cui tutto è iniziato”, come scritto da Alessandro Benetton nella lettera al Cda. Un settore sempre meno rilevante e sempre più in difficoltà.

La situazione di Benetton Group

Il gruppo è in crisi da anni. L’azienda non è stata in grado di adattarsi ai cambiamenti della moda e la famiglia veneta si è progressivamente disimpegnata dalla sua gestione, uscendo completamente dal Cda nel maggio del 2024.

Dopo aver chiuso oltre 100 negozi in tutto il mondo nel 2024, Benetton punta a tagliarne almeno altri 300 entro la fine del 2025. Una strategia che sta parzialmente funzionando nel ridurre le perdite. Nel 2024 il passivo è stato di poco meno di 100 milioni di euro, il 57,5% in meno rispetto ai 235 milioni del 2023.