Estate 2025, spese in aumento fino al 24% tra vacanze e bollette

Tra voli alle stelle, bollette più pesanti e gelati rincarati, l’estate 2025 rischia di pesare su famiglie e portafogli. E risparmiare diventa una corsa contro il tempo

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Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

Pubblicato: 21 Giugno 2025 17:06

È arrivata l’estate, e non solo sul termometro. Con le temperature che sfiorano i 35 gradi già a giugno, per milioni di italiani è iniziata la stagione più calda anche sul fronte dei costi. Tra condizionatori accesi, aumenti in bolletta e rincari estivi su beni di prima necessità e servizi turistici, il sollievo del sole si accompagna a nuove preoccupazioni economiche. Un’estate che rischia di pesare non solo sul clima, ma anche sui portafogli.

A fare i calcoli ci pensa il rapporto di Facile.it – Consumerismo No Profit, che analizza diverse spese che gli italiani dovranno affrontare in questi mesi.

L’impatto dell’estate sulle bollette

Se da un lato l’estate porta una buona notizia sul fronte dell’energia elettrica, con la migliore offerta a prezzo fisso di giugno 2025 in calo del 2% rispetto a quella del 2024, dall’altro i consumi reali rischiano comunque di far salire le bollette.

Secondo le stime di Facile.it, un solo condizionatore in classe energetica B, acceso per 5-6 ore al giorno nei mesi estivi, può comportare un aggravio di quasi 140 euro in bolletta. Per non parlare poi di costi di manutenzione straordinaria; tra riparazioni ai climatizzatori, sistemazione di tapparelle bloccate e zanzariere danneggiate, il conto può facilmente oscillare tra i 100 e i 300 euro.

Infine, anche l’acqua incide sul budget familiare. Docce più frequenti, irrigazione del giardino e un uso più intenso in generale possono far lievitare la spesa mensile di altri 20-30 euro. In definitiva, l’estate 2025 si preannuncia calda su tutti i fronti — termici ed economici.

Tra caro-voli e trasporti, quanto costa andare in vacanza

Anche spostarsi in estate diventa più caro. Secondo l’analisi:

  • i traghetti registrano un aumento del 9,7% rispetto al 2024, rendendo i collegamenti marittimi una delle voci più pesanti nel bilancio delle vacanze;
  • i voli estivi verso le principali destinazioni europee aumentano del 7%, mentre quelli nazionali, soprattutto intorno a Ferragosto, segnano un rincaro del 24%. Anche il low-cost non è più sinonimo di vero risparmio, con tariffe in salita tra il 4% e il 6%;
  • per i treni non risultano aumenti rispetto allo scorso anno. Ma le offerte più convenienti tendono a esaurirsi rapidamente nei periodi di alta domanda.

Prezzi salati anche per chi ha figli

Frequentare un centro estivo privato può arrivare a costare fino a 700 euro al mese per ogni bambino, con differenze territoriali importanti:

  • al Nord il costo è di 190 euro;
  • al Centro si attesta sui 160 euro;
  • infine il Sud, con 135 euro.

Le strutture pubbliche risultano più accessibili, con tariffe che si aggirano attorno ai 100 euro per il tempo pieno e 80 euro per la mezza giornata, anche se i prezzi variano in base alla fascia Isee.

E quando il centro estivo non è un’opzione? Qui entra in gioco la baby-sitter, ma anche in questo caso il conto è salato: le tariffe orarie vanno dai 7 ai 10 euro, ma un servizio continuativo a tempo pieno può arrivare a pesare tra gli 800 e i 1.200 euro al mese.

Spese pazze anche per creme e gelati

Proteggersi dal sole e dagli insetti non è mai stato così costoso. Tra creme solari, doposole e prodotti per la cura di pelle e capelli, la spesa per la salute estiva può variare tra gli 80 e i 150 euro. A questi costi si aggiungono talvolta visite mediche o acquisti in farmacia legati a disturbi come scottature, disidratazione o allergie.

E anche concedersi un gelato è diventato un piccolo lusso. Nell’ultimo anno, il prezzo medio è salito del 9%, con aumenti più marcati per i prodotti confezionati:

  • +24% per i gelati a stecco;
  • +23% per quelli in vaschetta.

Alla base di questi rincari ci sono l’aumento del costo delle materie prime — latte, zucchero, cacao e panna hanno registrato rincari tra il 50% e il 100% — e le bollette energetiche che continuano a gravare sulla filiera.