Immobiliare: settimana incolore nonostante ottimismo mercati

Riflettori su quello che è successo durante l'ultima settimana nel comparto immobiliare, partendo dalle aziende quotate a Piazza Affari e dai dati di settore

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Redazione

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Pubblicato: 28 Giugno 2025 09:00

Quella che si è appena conclusa è stata una settimana interlocutoria per il settore immobiliare in Borsa, mentre la maggior parte degli indici globali ha chiuso in rialzo dopo la risoluzione del conflitto tra Iran e Israele (con l’appoggio degli USA), mentre il vertice NATO si è concluso con un accordo e il rinnovato impegno del presidente Trump alla difesa comune. Nelle prossime settimane, è probabile che l’attenzione torni sui dazi statunitensi, poiché i vari rinvii degli aumenti tariffari stanno per scadere, oltre che sul processo di bilancio statunitense per il 2026, compresi i tagli fiscali. Sul fronte dei tassi di interesse, che hanno un impatto sul comparto mobiliare, sale l’attesa per il Forum di Sintra della BCE per individuare indicazioni sul percorso dei tagli da parte delle più importanti banche centrali globali.

L’andamento del settore in Borsa

Il settore immobiliare ha vissuto una settimana poco mossa a livello europeo, con l’indice Stoxx 600 Real Estate che non ha messo a segno alcuna variazione significativa, sotto-performando l’andamento dello Stoxx Europe 600 (+1%).

Una performance migliore è stata messa a segno dall’Italia, dove l’indice FTSE Italia All Share Real Estate ha mostrato un incremento dell’1,1% su base settimanale, anche in questo caso peggio rispetto all’indice FTSE MIB, che ha chiuso la settimana con un rialzo del’1,4%.

I titoli immobiliari quotati a Milano

Fra le società immobiliari quotate a Piazza Affari, si è registrata una settimana positiva per Abitare In (+6,8), Aedes (+3%), IGD (+1,6%). Poco mosse Risanamento e Brioschi. Negative invece Gabetti (-2,1%), Next Re (-1,8%).

Tra le comunicazioni societarie, Brioschi Sviluppo Immobiliare ha comunicato la variazione della composizione del capitale sociale interamente sottoscritto e versato, a seguito dell’annullamento di 8.569.932 azioni proprie in portafoglio senza riduzione del capitale sociale, deliberato dall’assemblea straordinaria degli azionisti del 22 maggio 2025.

I dati macroeconomici

Sul fronte macroeconomico, la maggior parte delle indicazioni sono arrivate negli Stati Uniti. Sono tornate ad aumentare nell’ultima settimana le domande di mutuo (+1,1%), nonostante i tassi sui mutui trentennali siano saliti al 6,88% dal 6,84% precedente, secondo dati della Mortgage Bankers Associations (MBA). Le vendite di case esistenti hanno registrato un incremento inaspettato a maggio, secondo dati dell’Associazione Nazionale degli Agenti Immobiliari (NAR), mentre i prezzi dell’immobiliare sono scesi ad aprile, secondo le ricerche della Federal Housing Finance Agency e di S&P Case-Shiller.

Gli studi di settore

In settimana sono arrivati dati interessanti dall’Istat, secondo cui nel terzo trimestre 2024 ci sono state 209.630 le convenzioni notarili di compravendita relative ad atti traslativi a titolo oneroso per unità immobiliari. La variazione percentuale calcolata sul dato destagionalizzato è pari a +1,5% rispetto al trimestre precedente, mentre la variazione su base annua calcolata sul dato grezzo è di -0,2%. Il 94% delle convenzioni stipulate riguarda i trasferimenti di proprietà di immobili a uso abitativo (196.969), il 5,7% quelli a uso economico (11.966) e lo 0,3% quelli a uso speciale e multiproprietà (695). Le convenzioni notarili per mutui, finanziamenti e altre obbligazioni con costituzione di ipoteca immobiliare sono 79.599. La variazione percentuale calcolata sul dato destagionalizzato è +6,1%, rispetto al trimestre precedente, mentre la variazione su base annua calcolata sul dato grezzo è di +9,8%.

Una ricerca di Immobiliare.it ha invece indagato in quali città italiane è ancora più conveniente affittare e in quali invece vale la pena acquistare tramite mutuo. Tra le città dove è più conveniente affittare, spicca Milano, dove attualmente la rata media di un mutuo ammonta a quasi 1.900 euro/mese, mentre il canone rimane poco sotto i 1.500 euro/mese. Tra i capoluoghi di regione, la locazione è più vantaggiosa anche a Napoli, Bologna, Firenze e Aosta. Tra le 6 città in cui, invece, è al momento più conveniente comprare casa, Roma merita una menzione: nella Capitale, la rata media del mutuo è leggermente più bassa del canone, rispettivamente 1.385 euro/mese a fronte di 1.407 euro/mese. Nonostante le città in cui conviene affittare primeggiano ancora, la tendenza dell’ultimo anno sembra evidenziare un deciso cambio di rotta: infatti, rispetto a 12 mesi fa quasi ovunque le rate dei mutui si sono abbassate o stabilizzate, mentre i canoni di affitto, seguendo il trend di crescita nazionale, sono in rialzo quasi dappertutto.

Secondo un report di Tecnocasa, nel 2024 le compravendite retail, secondo i dati dell’Agenzia delle Entrate, sono aumentate del 5,3% e l’anno si è chiuso con 42.963 compravendite. Chi acquista questa tipologia immobiliare lo fa quasi sempre per realizzare un investimento immobiliare e i dati raccolti da Tecnocasa attraverso le reti specializzate del gruppo dicono che, nel secondo semestre del 2024, la percentuale di chi ha acquistato per investimento è stata del 43,3%. La maggioranza dei negozi compravenduti è inferiore a 100 mq; si cercano mediamente rendimenti intorno a 9-10% annuo lordo.