La Commissione Europea prevede di annunciare nei prossimi giorni una nuova regolamentazione per le stablecoin, nonostante il parere negativo espresso dalla Bce, che vede in questo strumento un elemento in grado di accrescere la volatilità die mercati e dunque potenzialmente rischioso per la stabilità finanziaria dell’Eurosistema.
La proposta di regolamentazione
Bruxelles, secondo una anticipazione del Financial Times, emanerà delle linee guida formali, che propongono un identico trattamento delle stablecoin emesse al di fuori dell’Unione Europea con quelle specificamente ammesse sui mercati europei.
Tutto è nato dopo che l’Autorité de contrôle prudentiel et de résolution (ACPR), autorità di vigilanza bancaria e assicurativa francese, lo scorso anno, ha chiesto all’Autorità bancaria europea (EBA) di stabilire se fosse possibile che strumenti tecnicamente identici e pienamente fungibili siano emessi sia da un’entità autorizzata nell’Unione europea sia da un’altra entità al di fuori dell’Ue.
Le linee guida si propongono di coprire una zona grigia del diritto dell’Unione Europea su questa particolare categoria di criptovalute, che funzionano come denaro digitale e sono esterne al sistema bancario.
Il parere contrario della Bce
La Commissione sta portando avanti questa proposta di regolamentazione a dispetto degli avvertimenti della Banca Centrale Europea, secondo cui gli standard proposti potrebbero destabilizzare le banche dell’area della moneta unica durante i periodi di volatilità del mercato e rappresentare un potenziale rischio per la stabilità finanziaria dell’Area Euro.
Giusto lunedì scorso, la presidente della Bce Christine Lagarde aveva messo in guardia l’Europarlamento riguardo i potenziali rischi delle stablecoin per la politica monetaria e la stabilità finanziaria ed aveva auspicato “regole solide”, soprattutto quando si opera sui mercati internazionali.
In base alla normativa europea, le stablecoin emesse all’interno dell’Unione devono detenere la maggior parte delle loro riserve presso una banca con sede nell’Unione ed i detentori possono convertire le proprie monete in contanti direttamente dall’emittente. La Bce ha affermato che le nuove norme potrebbero aumentare il rischio di una corsa alle riserve, con il potenziale rischio di contagio tra le banche, poiché i detentori esteri potrebbero affrettarsi ad accedere alle riserve destinate ai detentori europei, creando problemi di liquidità ed incapienza delle riserve stesse.
C’è poi il problema dell’eterna competizione fra euro e dollaro, dal momento che il 99% delle stablecoin è ancorato al dollaro e minerebbe dunque le velleità della Bce di affermate l’Euro digitale.
Impatto sul vasto mercato delle stablecoin
Va ricordato che le stablecoin sono una particolare categoria di criptovalute, destinate a replicare il valore di una valuta sovrana, solitamente il dollaro statunitense, e sono garantite da attività liquide detenute in riserva.
Le nuove regole avranno sicuramente un impatto sul mercato delle stablecoin in rapida crescita: si parla di un mercato da circa 250 miliardi di dollari e gli analisti prevedono che il suo valore decuplicherà nei prossimi anni. Il Segretario al Tesoro statunitense Scott Bessent ha poi dichiarato che potrebbero esserci 2.000 miliardi di dollari in circolazione a livello globale e che la loro proliferazione potrebbe “rafforzare la supremazia del dollaro Usa”.