Il TAR gela Banco BPM e conferma sospensione OPS di Unicredit

La decisione dei giudici di rigettare il ricorso presentato dal Banco BPM conferma la sospensione dell'offerta decisa da Consob fino al 23 giugno

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Redazione

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Pubblicato: 12 Giugno 2025 14:25

Il TAR del Lazio boccia il ricorso presentato da Banco BPM contro la sospensiva dell’OPS di Unicredit, decisa dalla Consob in vista dello svolgimento dei negoziati sul Golden Power fra la Banca guidata da Andrea Orcel ed il governo. Una decisione che sposta in avanti la lancetta dell’offerta, come stabilità da Consob, sebbene il numero uno dell’Istituto di Piazza Gae Aulenti abbia dato una bassa chance (“circa il 20%, o meno”) al proseguimento della stessa.

La decisione del TAR e le sue implicazioni

La seconda sezione quater del Tar del Lazio ha respinto il ricorso presentato da Banco BPM, che chiedeva di non sospendere l’Offerta pubblica di scambio lanciata da Unicredit, contro la decisione assunta dalla Consob lo scorso 21 maggio, che ha congelato l’offerta per 30 giorni.

Una decisione presa d’urgenza dall’organo di vigilanza dei mercati, in considerazione della “situazione di incertezza” venutasi a creare a seguito dei colloqui in corso fra la Unicredit ed il governo sul Golden Power, che non consente ai “destinatari” dell’offerta “di pervenire a un fondato giudizio” sull’OPS. Un potere che lo stesso Presidente della Consob Paolo Savona aveva difeso con forza, di fronte alle numerose critiche giunte in ambito politico, minacciando “Se non sono gradito vado via”.

Banco BPM aveva parlato invece di “una decisione abnorme che ci blocca come banca, ci impedisce di dire la nostra sul mercato e non tiene conto dell’interesse dei nostri azionisti”

Per effetto della sentenza del TAR, l’offerta resterà dunque congelata fino al 23 giugno, come deciso dall’authority.

La replica di Banco BPM

Prendiamo atto della decisione del TAR, anche se per noi non cambia il contesto. Siamo ormai abituati da 7 mesi a non avere chiarezza sui tempi e sulle reali intenzioni dell’offerente su questa operazione”, replicano i vertici del Banco BPM, il Presidente Massimo Tononi e l’Amministratore Delegato Giuseppe Castagna, commentando la decisione del TAR.

“È innegabile che si tratta di un’OPS che ha una durata straordinaria (circa 8 mesi), contro una media delle ultime operazioni di 5 mesi.  – affermano – Inoltre, a causa della passivity rule, limita significativamente la nostra necessaria flessibilità strategica in un momento decisivo per il riassetto del settore del credito”.

“Come il mercato ha sempre dimostrato, l’OPS lanciata su Banco BPM continua a non essere conveniente per gli azionisti e non lo è mai stata sin dal primo giorno”, ribadiscono i due manager, ricordando che l’OPS è nata senza premio e tale è rimasta, con uno sconto che attualmente è tra il 7 e l’8%, mentre nelle due precedenti operazioni straordinarie comparabili, il premio è stato del 45%”

“Spiace infine, per rispetto dei nostri stakeholder così come del mercato, continuare a leggere dichiarazioni dell’offerente che per l’ennesima volta non chiarisce le sue reali intenzioni sulla scelta di procedere o meno con l’offerta pubblica di scambio”, affermano Castagna e Tononi, chiaramente riferendosi alle dichiarazioni rilasciate ieri dal numero uno di Unicredit Andrea Orcel, che ha dato all’OPS una “possibilità al 20%, o anche meno” di realizzarsi.

Effetti limitati in Borsa

La decisione del TAR e le reazioni dei vertici di Banco BPM non sembrano aver perturbato i corsi dei titoli in Borsa. Banco BPM prosegue in ribasso dello 0,67%, mentre Unicredit cede lo 0,77%. Una performance più o meno in linea con il comparto bancario, che riflette sull’indice FTSE Italia Banks un ribasso dello 0,57%.