Il Presidente americano Donald Trump torna ad attaccare il numero uno della Fed Jerome Powell a causa del mancato taglio dei tassi d’interesse, accusando Mr. “Too Late” (Signor “Troppo Tardi”) ed i suoi di aver fatto perdere migliaia di miliardi di dollari agli Stati Uniti in interessi sul debito. Un esercizio ormai quotidiano per il leader Usa, che non risparmia occasione per lanciare qualche insulto nei confronti del Presidente della Banca centrale Usa, che ha seriamente pensato di silurare.
Una portavoce della Casa Bianca conferma che Trump ha scritto una lettera al numero uno della Federal Reserve, chiedendogli di abbassare i tassi d’interesse, ma il leader statunitense non si è fermato qui ed ha riversato tutta la sua rabbia in un post sul suo social Truth.
L’ultimo post di Trump
Questa volta Trump non risparmia neanche gli altri membri del Board della Federal Reserve.
“Jerome ‘Too Late’ Powell e tutto il suo Board dovrebbero vergognarsi di aver permesso che questo accadesse agli Stati Uniti”
scrive Trump sul suo profilo social Truth.
“Hanno uno dei lavori più facili, ma anche più prestigiosi, d’America, e hanno fallito e continuano a farlo. Se facessero il loro lavoro correttamente, il nostro Paese risparmierebbe migliaia di miliardi di dollari in interessi passivi. Il Board se ne sta lì a guardare, quindi la colpa è anche loro. Dovremmo pagare l’1% di interessi, o anche di più”.
La tabella con la mappa dei tassi mondiali
Questa volta Trump non si limita ad attaccare Powell e gli altri banchieri, ma pubblica una tabella con l’elenco crescente di tutti i tassi praticati dalle banche centrali di tutto il mondo, con relative annotazioni, e con il messaggio:
“Jerome, tu sei, come sempre, ‘troppo tardi’. Costi agli USA una fortuna e continui a farlo. Dovresti abbassare i tassi e di molto! Centinaia di miliardi di dollari sono stati persi!”.
La tabella riassume, in ordine decrescente l’elenco dei tassi praticati dalle banche centrali in tutto il mondo, partendo dallo 0,25% praticato in Svizzera. Una annotazione “a margine” di Trump indica un intervallo dei tassi auspicato fra 0,25% e l’1,75% praticato da Danimarca, Seiychelles e Tailandia. L’elenco scorre verso il fondo ed al 35esimo posto compaiono gli Stati Uniti, con un tasso del 4,5%, ben oltre il 2% dell’Eurozona, che si trova al nono posto, ed anche al di sopra del Regno Unito che si trova al 33esimo posto in classifica.

Trump vuole cacciare Powell
La scorsa settimana, in occasione del vertice NATO, Trump aveva annunciato pubblicamente la volontà di silurare il Presidente della Fed, indicando di avere anche due o tre nominativi per la sua sostituzione. Indiscrezioni di stampa poi indicavano la rosa dei papabili, fra cui compariva anche i Segretario al Tesoro Usa Scott Bessent. Evidentemente, cacciare Powell è più difficile di quel che ha dato a vedere il leader statunitense nelle scorse settimane, anche come garanzia dell’indipendenza della Fed. E così, forse, Trump sta tentado di esasperare l’imperturbabile Powell, attaccandolo ogni giorno sui sociale (e non solo).
Goldman ora vede tre tagli nel 2025
Se fino a qualche giorno fa il mercato dava per scontati solo due tagli dei tassi d’interesse entro l’anno, ora Goldman Sachs vede la probabilità di un terzo taglio nel 2025. Citando gli effetti dei dazi e l’indebolimento del mercato del lavoro, la banca d’affari USA prevede ora tre tagli consecutivi di 25 punti base a settembre, ottobre e dicembre, rispetto alla precedente previsione di un’unica riduzione a dicembre.