Dal 1924, anno in cui sono nati, i buoni fruttiferi postali sono tra i prodotti di risparmio e investimento preferiti dagli italiani. Il motivo è che sono considerati sicuri perché emessi da Cassa Depositi e Prestiti e perché garantiti dallo Stato Italiano. Piacciono poi molto perché non hanno alcuna spesa, né per la sottoscrizione e nemmeno per la gestione. Tali motivi li rendono quindi molto appetibili per chi vuole investire il proprio denaro senza correre rischi. La novità del momento è il buono fruttifero postale 100 che è stato lanciato da Poste Italiane il 24 giugno. Ecco quali sono le sue principali caratteristiche e perché il tasso di interesse è davvero interessante.
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Quali sono le caratteristiche del buono 100?
La principale caratteristica del nuovo buono fruttifero postale 100 è che non esiste in forma cartacea. È acquistabile, infatti, solo nella versione digitale da web o dall’applicazione di Poste Italiane se si è titolari di un libretto Smart abilitato ai servizi dispositivi online.
È possibile inoltre acquistarlo presso uno dei tanti uffici postali dislocati sul territorio italiani se si è titolari di un libretto di risparmio ordinario o uno Smart non abilitato ai servizi dispositivi online. In questo caso, però, sarà necessario portare con sé il proprio documento di identità in corso di validità e il codice fiscale.
Nel caso si voglia risparmiare tempo allo sportello, sarà anche possibile prenotare un appuntamento dal sito ufficiale o dalla app.
Un altro importante vantaggio di un buono postale in versione digitale o dematerializzata è che non andrà in prescrizione. Il motivo è che è collegato direttamente al libretto di risparmio o al conto del titolare per cui alla scadenza il capitale investito e gli interessi verranno addebitati direttamente su uno dei due.
Nel caso di buoni cartacei, invece, se il titolare non li riscuote entro 10 anni dalla scadenza, essi andranno in prescrizione. Quando quest’ultima si verifica si perde purtroppo il diritto a chiedere il rimborso sia della cifra investita che degli interessi.
Tornando alle principali caratteristiche del buono 100, così come gli altri buoni fruttiferi postali collocati sul mercato, non ha costi di sottoscrizione o gestione. Inoltre, gode di una tassazione del 12,50% sugli interessi che è più bassa rispetto al 26% prevista per molti altri investimenti. In più è esente dall’imposta di successione.
Da aprile scorso, poi, i bfp insieme ai titoli di Stato sono fuori dall’Isee così come i libretti di risparmio postale ma solo per un importo massimo di 50 mila euro per nucleo familiare. Le Dsu già presentate prima della disponibilità del nuovo modello sono comunque valide fino alla loro scadenza naturale anche se c’è la possibilità di richiedere un nuovo calcolo dell’Isee basato sulla normativa aggiornata.
Ecco un esempio:
La famiglia di Giacomo possiede 40 mila euro in buoni fruttiferi postali e 15 mila euro in un conto corrente. Con la nuova regola, nel calcolo dell’Isee saranno esclusi solo i buoni in quanto rientrano nel limite stabilito. I 15 mila euro presenti sul conto, invece, la famiglia di Giacomo dovrà dichiararli. In ogni caso, grazie alla nuova normativa, l’Isee potrebbe essere più basso così da accedere a maggiori agevolazioni sociali.
Che tasso di rendimento offre il buono 100 e chi può sottoscriverlo?
Il buono fruttifero postale 100 dura 4 anni a seguito dei quali si ottiene un tasso di rendimento annuo lordo del 3%. È possibile ritirare il denaro prima di tale arco temporale ma se lo si fa non si guadagnano interessi. Viene infatti solo restituito il capitale iniziale al netto di eventuali oneri fiscali.
Può acquistare questa tipologia di buono:
- chi ha compiuto i 18 anni di età;
- chi ha un libretto di risparmio postale, ordinario o Smart.
È necessario inoltre che il buono abbia la stessa intestazione del libretto in quanto fungerà da conto di regolamento. Sarà inoltre possibile intestare tale prodotto a più persone, massimo quattro, ma solo se tutte sono maggiorenni. Non è ammessa, infatti, la cointestazione tra un minorenne e una persona maggiorenne.
Per quanto riguarda la somma da investire, il taglio minimo è di 50 euro e multipli di tale cifra. Nell’arco di un’intera giornata, però. si potranno acquistare buoni fino a un massimo di 1 milione di euro.
Il buono 100, quali regole rispettare
È possibile acquistare il nuovo buono fruttifero postale 100 solo se si utilizza nuova liquidità ovvero se si usa il denaro appena versato sul libretto o sul conto. Non quello che c’era già.
Ecco un esempio:
Giacomo aveva 500 euro sul libretto e oggi ne versa altri 500. Potrà utilizzare solo questi ultimi per sottoscrivere i buoni 100.
Più nel dettaglio, per nuova liquidità si intendono le somme versate a partire dal 20 giugno scorso entro il 4 settembre 2025, salvo chiusura anticipata dell’offerta.
Funziona in questo modo: Poste controlla quanto denaro era presente sui libretti postali e/o conti correnti intestati di chi acquista il titolo nel giorno comuncato. Tale somma è quella iniziale, ogni importo che poi si aggiunge a partire da quella giornata viene considerato “nuovo denaro” ma soltanto se è versato in alcuni modi specifici ovvero:
- mediante bonifico bancario anche da altri conti o banche;
- versamento di assegni circolari o bancari;
- accredito diretto di stipendio o pensione.
La nuova liquidità versata sui conti e i libretti si può poi trasferire sul libretto Smart in modo tale da acquistare il buono 100. Tale operazione si può fare però solo mediante girofondo.
Se dopo la data comunicata da Poste, però, si preleva denaro da uno qualsiasi dei propri libretti o dai conti BancoPosta, quella cifra viene decurtata dalla nuova liquidità per cui si riduce l’importo che si può utilizzare per acquistare i buoni 100.
Ecco un esempio di rendimento:
Supponiamo di investire 4 mila euro nel nuovo buono 100 che dura 4 anni. Dal calcolatore presente sul sito di Poste Italiane si evince che il valore di rimborso netto alla scadenza sarà di 4.439,29 euro. Tale valore è dato dalla somma dell’importo inserito e degli interessi previsti al netto della ritenuta fiscale su questi ultimi. Nel calcolo, però, non è stata considerata l’imposta di bollo che si calcola in base alla normativa vigente. Questo titolo, infine, se si acquisterà il 24 giugno 2025, scadrà il 24 giugno 2029.