Assegno unico, il 30 giugno ultima chiamata per l’Isee

Per le famiglie che ricevono la quota minima dell'assegno unico per non aver presentato l'Isee, il termine ultimo per comunicare le proprie entrate è il 30 giugno

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Matteo Runchi

Editor esperto di economia e attualità

Redattore esperto di tecnologia e esteri, scrive di attualità, cronaca ed economia

Pubblicato: 17 Giugno 2025 15:57

Il 30 giugno è l’ultimo giorno disponibile per aggiornare l’Isee e ricevere gli arretrati dell’assegno unico. Una scadenza che vale soprattutto per quelle famiglie che non hanno presentato il resoconto della loro situazione patrimoniale e che quindi ricevono soltanto la quota minima per ogni figlio minore a carico.

In caso non si presenti una nuova dichiarazione sostitutiva unica entro questa data, non sarà possibile ottenere gli arretrati del 2025. Una cifra che potrebbe essere importante, soprattutto per le famiglie che detengono titoli di Stato, che da aprile non sono più considerati nel calcolo dell’Isee.

La scadenza del 30 giugno per l’Isee

L’assegno unico universale per le famiglie con figli a carico, come suggerisce il nome, spetta a tutti i nuclei con un figlio a carico dei propri genitori o tutori. Non è necessario, per ottenerlo, presentare alcun modulo o dichiarazione. Nel momento in cui il figlio viene registrato, l’assegno comincia ad arrivare sul conto corrente fornito all’Inps.

Presentare l’Isee quindi non serve a ottenere la misura, ma è fondamentale per adattare la cifra che si riceve al proprio patrimonio. L’annualità dell’assegno unico comincia dal 1° marzo, quindi la data ultima per la presentazione dell’Isee è il 28 febbraio. Fornendo all’Inps i dati sul proprio patrimonio si ottiene fin da subito, in caso se ne abbia diritto, una cifra maggiorata come sussidio per i figli a carico.

Se però l’Isee non è stato presentato in tempo, il denaro che si poteva di diritto ottenere non va perduto. Fino al 30 giugno infatti si può presentare nuovamente l’Isee e ottenere tutti gli arretrati che spettano alla famiglia a seconda del reddito.

I vantaggi per i titoli di Stato

Presentare l’Isee entro il 30 giugno è molto importante soprattutto per quelle famiglie che non lo hanno fatto e che quindi, da marzo a giugno, hanno ricevuto soltanto la cifra minima per ogni figlio. Gli arretrati, in questi casi, possono consistere di cifre di denaro significative, che aiutalo la famiglia a crescere in serenità i propri bambini.

Dal 2025 inoltre, il Governo di Giorgia Meloni ha introdotto una novità che riguarda i titoli di Stato. Bot, Btp, buoni fruttiferi e libretti postali non contano al fine del calcolo dell’Isee, fino a un valore di 50mila euro. Una norma pensata per spingere ulteriormente le famiglie ad acquistare titoli di Stato e iniziare a gestire i propri risparmi, ma anche volta a facilitare l’accesso alle fasce più remunerative dell’assegno unico ai risparmiatori.

Come aggiornare la dichiarazione Isee per l’assegno unico

Per aggiornare l’Isee e ottenere gli arretrati dell’assegno unico del 2025, bisogna presentare una nuova dichiarazione sostitutiva unica (Dsu) attraverso il sito dell’Inps. In alternativa si può chiedere aiuto a un Caf o a un patronato sindacale, oppure telefonare al numero verde dell’Istituto, 803 164.

Per accedere al sito dell’Inps è necessario possedere uno strumento di identità digitale, come lo Spid o la Cie. Una volta entrati sul proprio profilo, bisogna aprire la sezione Acquisisci dichiarazione. Qui si trova la dichiarazione sostitutiva unica dell’Isee precompilata secondo i dati patrimoniali disponibili. Se non si è a conoscenza di modifiche da apportare, questo passaggio è sufficiente per ricevere gli arretrati dell’assegno unico