Assegno unico giugno 2025, quando arrivano i soldi e gli arretrati

Quali sono le date del pagamento dell'Assegno unico a giugno 2025, comprensive degli arretrati. I giorni dell'erogazione sono stati indicati a suo tempo tramite una comunicazione dell'Inps

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Mauro Di Gregorio

Giornalista politico-economico

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

Pubblicato: 16 Giugno 2025 11:45

Anche a giugno 2025, l’Assegno unico e universale per i figli a carico viene accreditato secondo il calendario comunicato ufficialmente dall’Inps.

L’ente previdenziale, con il messaggio n. 633 del 19 febbraio scorso, ha confermato date e modalità di pagamento, precisando anche chi ha diritto agli arretrati.

Le date dei pagamenti di giugno

Per chi già percepisce l’Assegno unico e non ha avuto variazioni nella propria situazione economica o familiare, il pagamento arriverà a partire da venerdì 20 giugno 2025. La data rientra nella nuova finestra temporale adottata dall’Inps per i versamenti relativi alle prestazioni in corso di godimento, che da febbraio a giugno 2025 sono previste a partire dal giorno 20 del mese.

I pagamenti dell’assegno unico seguiranno questo schema:

  • dal 20 giugno sono previsti i versamenti per le mensilità ordinarie già in corso;
  • dal 27 al 30 giugno sono previsti i pagamenti relativi alle nuove domande, alle domande con aggiornamenti o variazioni ed anche ai conguagli per crediti o debiti.

Chi può ricevere gli arretrati e come

Il termine per presentare la nuova Dsu (Dichiarazione Sostitutiva Unica), necessaria per il calcolo aggiornato dell’Isee, è scaduto il 28 febbraio 2025. Le famiglie che non hanno aggiornato l’indicatore entro quella data ricevono, da marzo, l’importo minimo previsto per legge, pari a 57,50 euro mensili per ogni figlio.

Tuttavia, chi aggiorna l’Isee entro il 30 giugno 2025 potrà beneficiare di un ricalcolo retroattivo dell’importo spettante, con accredito degli arretrati a partire da marzo. La Dsu può essere trasmessa direttamente sul portale Inps accedendo al servizio con Spid, Cie o Cns. Chi avesse bisogno di assistenza, può rivolgersi a patronati e Caf.

Cosa fare in caso di variazioni familiari

L’Inps ha ricordato che non è necessario presentare una nuova domanda per continuare a ricevere l’assegno, a meno di ricevere una comunicazione di decadenza, revoca o rifiuto. È però obbligatorio segnalare ogni variazione nella composizione del nucleo familiare: ad esempio, la nascita di un figlio, il compimento della maggiore età o la perdita di uno dei requisiti.

Per agevolare gli utenti, l’Istituto invierà delle notifiche automatiche per ricordare le scadenze e gli adempimenti necessari.

A chi spetta l’Assegno unico

Chi è interessato al pagamento dell’Assegno unico, probabilmente già lo percepisce o ha già fatto domanda. È comunque bene ricordare anche in questa sede che l’Assegno unico è destinato a tutte le famiglie con figli a carico, indipendentemente dalla condizione lavorativa dei genitori. In particolare, spetta per:

  • figli minorenni (dal settimo mese di gravidanza);
  • figli maggiorenni fino a 21 anni (se frequentano scuole o università, seguono tirocini con redditi inferiori a 8.000 euro annui, sono iscritti ai centri per l’impiego o svolgono il servizio civile);
  • figli disabili senza limiti di età.

Maggiorazioni e novità 2025

Da gennaio 2025 gli importi sono stati aggiornati all’inflazione (+0,8% nel 2024). Tuttavia, da marzo è terminata la maggiorazione temporanea per i nuclei con Isee sotto i 25.000 euro, introdotta per compensare la scomparsa dell’Anf (Assegno al nucleo familiare).

Restano in vigore le seguenti maggiorazioni strutturali:

  • +50% per figli sotto l’anno di età;
  • +50% per figli tra 1 e 3 anni in famiglie con almeno 3 figli e Isee sotto i 45.939,56 euro;
  • +150 euro al mese per famiglie con almeno 4 figli.