Manovra 2026, rottamazione quinquies all’esame della maggioranza: il piano di Salvini

La maggioranza è al lavoro sulla bozza della rottamazione quinquies che dovrebbe vedere la luce nella Manovra 2026: attesi accertamenti tecnici sulla proposta della Lega

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Claudio Carollo

Giornalista politico-economico

Classe ’88, è giornalista professionista dal 2017. Scrive di attualità economico-politica, cronaca e sport.

Pubblicato: 30 Giugno 2025 16:18

Mentre l’Agenzia delle entrate-riscossione ha inviato tutte le lettere a chi ha chiesto la riammissione alla rottamazione quater, si guarda già alla versione quinquies della sanatoria, su cui il governo Meloni è al lavoro. Nonostante abbia certificato la preoccupante mole di versamenti omessi delle somme dichiarate, la Corte dei Conti ha evidenziato come l’adesione alla definizione agevolata abbia dato frutti oltre le attese, con incassi per 5,4 miliardi di cui 3,2 erariali.

Numeri che starebbero convincendo i partiti di maggioranza a insistere su questa strada, preparando la bozza dell’ulteriore edizione della rottamazione.

La riammissione alla rottamazione quater

Nella giornata di lunedì 30 giugno è arrivata l’ultima delle 247mila lettere con il nuovo piano delle rate e delle scadenze ai soggetti che lo scorso 30 aprile hanno approfittato della possibilità di rientrare nella rottamazione quater.

Approvata con la legge di Bilancio 2023, la sanatoria ha permesso a chi ha debiti con l’Erario di alleggerire le cartelle affidate all’Adr-Riscossione relative al periodo 1 gennaio 2000-30 giugno 2022, senza pagare sanzioni, interessi iscritti a ruolo, interessi di mora e aggio, ma soltanto la quota marginale di somme dovute per il capitale e per il rimborso delle spese legate ai diritti di notifica e alle eventuali procedure esecutive avviate.

Nel ricalcolo delle rate sono stati considerati anche eventuali pagamenti effettuati dopo la decadenza dal piano originario, con riferimento alla quota parte imputata a titolo di capitale gli interessi al tasso del 2% annuo a decorrere dal 1° novembre 2023.

Le comunicazioni, arrivate a casa o via Pec, contengono prospetto riepilogativo sui carichi iscritti a ruolo, le cartelle esattoriali e gli avvisi che il contribuente ha inserito nella domanda di riammissione, insieme al piano di pagamento, da saldare in un’unica soluzione entro il 31 luglio, o in 10 rate di pari importo ( con scadenze 31 luglio e il 30 novembre 2025, il 28 febbraio, il 31 maggio, il 31 luglio e il 30 novembre per gli anni 2026 e 2027).

In caso di mancato pagamento di una rata, di versamento dopo i cinque giorni di tolleranza della scadenza o di importo sbagliato, il piano viene considerato decaduto, come successo ai circa 500 mila contribuenti a fine 2024 per mancato pagamento dei prime importi.

La rottamazione quinquies

Secondo le stime sull’adesione alla sanatoria, ad oggi la rottamazione quater dovrebbe fruttare 18 miliardi di euro, ridotto a 13 miliardi al netto di sanzioni e interessi dovuti.

Un tesoretto che il governo Meloni punta a incrementare per rabboccare le casse dello stato e per questo una nuova definizione agevolata si staglierebbe all’orizzonte.

Secondo quanto dichiarato dal viceministro dell’Economia Maurizio Leo, la maggioranza è già al lavoro per inserire la misura nella prossima Manovra e sulla rottamazione quinquies è attesa la relazione della commissione istituita a livello ministeriale, che ha passato al setaccio il carico del magazzino fiscale dal 2000 al 2024, per capire quale di questi debiti può entrare in un meccanismo di rottamazione e valutare tempi e modalità.

Nella pancia dell’Erario presenti 1.275 miliardi, di cui il Governo di Giorgia Meloni mira a riscuotere circa metà, 567,85 miliardi.

Aspettative complicate proprio dal ricorso a continue rottamazioni, come rilevato dall’Ufficio Parlamentare di Bilancio.

A spingere in particolar modo sulla rottamazione quinquies è la Lega, che ha presentato in commissione Finanze una proposta di legge che potrebbe riguardare circa 20 milioni di italiani titolari di una cartella esattoriali. Il Carroccio punta a terminare gli accertamenti tecnici entro l’estate.