La vita di ogni cittadino è costellata da contratti e scadenze, siano essi relativi all’assicurazione dell’auto, a quella sulla casa o sulla vita. Quel che non si sa, però, è che ogni tipologia di contratto che si stipula va conservato per un determinato periodo. Non va cestinato troppo presto in quanto potrebbe servire nel caso sorga una controversia. Senza di esso, infatti, il rischio è quello di non avere delle prove necessarie per far valere i propri diritti. Quanto tempo conservare, dunque, i documenti relativi alle polizze assicurative?
Indice
Quali documenti inerenti alle polizze assicurative conservare?
Le polizze assicurative sono contratti tra persone che si chiamano assicurati e la compagnia assicurativa. Con tali contratti, i primi si impegano a pagare un premio in cambio della promessa di risarcimento in caso di un evento dannoso specificato nel contratto. Esse spesso sono accompagnate da diversi documenti, alcuni hanno valore legale mentre altri servono solo per dimostrare di aver pagato. In ogni caso è utile custodire gelosamente:
- il contratto originale della polizza;
- le ricevute di pagamento del premio;
- le condizioni generali del contratto;
- le eventuali comunicazioni ricevute dalla compagnia assicurativa;
- la lettera di rifiuto del risarcimento o quella di liquidazione;
- la copia della denuncia del sinistro;
- la perizia.
Non tutti i documenti su indicati si dovranno conservare per lo stesso periodo, la tempistica sarà infatti diversa a seconda si tratti di un’assicurazione auto, sulla vita o sulla casa.
Ecco un esempio:
Giacomo è coinvolto in un incidente stradale nel 2020 ma gli viene risarcita solo una parte del denaro che gli spettava. Dopo qualche anno per avere la parte restante dovrà dimostrare che era davvero assicurato per cui senza la documentazione avrà difficoltà a provarlo.
Quali sono i tempi di conservazione della polizza auto?
L’articolo numero 2952 del Codice Civile comunica che il diritto al pagamento delle rate di premio si prescrive in 1 anno dalle singole scadenze. Gli altri diritti che derivano dal contratto di assicurazione e riassicurazione vanno invece in prescrizione in 2 anni dal giorno in cui si è verificato il fatto.
Se quindi, la propria assicurazione auto è scaduta a giugno 2024, le ricevute si dovrebbero tenere fino a giugno 2025 anche se sarebbe meglio tenerle per un ulteriore anno.
Bisogna inoltre ricordare che se la persona danneggiata chiederà il denaro e avviserà subito l’assicurazione, il tempo dei due anni si bloccherà fino a quando:
- il danno non verrà calcolato con precisione;
- scadrà il tempo in cui la persona danneggiata potrà chiedere il risarcimento.
Ci sono altri documenti legati all’auto da conservare oltre alla polizza assicurativa come:
- la ricevuta del bollo auto, tale documento andrebbe conservato per almeno 5 anni nel caso vi siano degli errori nei sistemi o dei ritardi nelle notifiche;
- le ricevute delle multe, tali documenti si dovrebbero conservare per almeno 5 anni dalla data di pagamento;
- la carta di circolazione, quest’ultima si dovrebbe conservare per sempre o fino a quando si è proprietari di quel determinato veicolo.
Polizza vita, quanto tempo conservarla
L’assicurazione vita è un contratto assicurativo che prevede l’erogazione di una prestazione economica in cambio del pagamento di un premio da parte dell’assicurato.
Tale prestazione può avvenire:
- in un’unica soluzione;
- mediante una rendita periodica, ad esempio mensile;
- con cedole intermedie se il contratto lo prevede.
Le somme devono poi essere pagate dall’assicurazione se si verificano eventi come:
- la morte della persona assicurata;
- la scadenza del contratto se l’intestatario è ancora in vita;
- i termini intermedi di pagamento di rendite o cedole se sono previsti.
Qualora si verifichi uno di questi eventi, la persona indicata come beneficiario nella polizza ha il diritto a richiedere il pagamento.
Vanno dunque conservati i seguenti documenti:
- la copia del contratto di assicurazione perché serve a dimostrare l’esistenza della polizza;
- le ricevute del pagamento dei premi, nel caso di polizza a premi periodici si dovranno conservare tutte le ricevute;
- le eventuali comunicazioni della compagnia assicurativa in quanto servono a ricostruire la cronologia e a verificare eventuali modifiche o condizioni aggiuntive;
- la designazione dei beneficiari in caso si contestazione tra eredi.
Sarà necessario inoltre conservare i certificati e la documentazione finale nel caso avvenga il decesso dell’assicurato. In questo caso i beneficiari per poter fruire dei pagamenti dovranno presentare:
- il certificato di morte dell’assicurato;
- il loro codice fiscale e il documento di identità;
- l’eventuale copia del testamento, qualora la designazione sia generica;
- il modulo di richiesta di liquidazione che sarà fornito dalla compagnia.
Quando scatta la prescrizione della polizza vita
Come comunica l’articolo 2952 del Codice Civile, l’assicurazione sulla vita andrà conservata per 10 anni. Dopo tale termine, infatti, andrà in prescrizione per cui il beneficiario non avrà più la possibilità di richiedere il pagamento.
La prescrizione, però, si potrà interrompere se prima della scadenza dei 10 anni, il beneficiario invierà alla compagnia una richiesta formale di pagamento. In questo caso, infatti, il conteggio ripartirà daccapo e la prescrizione decorrerà di nuovo dopo 10 anni da tale evento.
Ecco un esempio:
Giacomo invia la richiesta di pagamento dopo 8 anni dalla morte dell’assicurato, la prescrizione in questo caso non si compirà dopo 10 anni ma ripartirà da quel momento e scadrà dopo altri 10 anni.
Il termine di prescrizione delle polizze vita nel passato era molto più breve, avveniva anche dopo 1 anno. Solo dal 20 ottobre 2010, la Legge ha stabilito questo nuovo termine.
Le ricevute di pagamento del premio, invece, se si fa la dichiarazione dei redditi, andranno conservate per almeno 5 anni.
Quando conservare le polizze assicurative casa
Per quanto riguarda l’assicurazione casa, che è quella che protegge da danni e problemi che possono capitare in casa come un incendio o un allagamento, i documenti che si dovrebbero custodire gelosamente per almeno 5 anni sono:
- il contratto di assicurazione perché spiega nel dettaglio cosa copre la polizza;
- le ricevute di pagamento dei premi;
- le eventuali denunce di sinistro;
- quelli relativi alla documentazione del danno che serviranno per provare di aver pagato o per contestare eventuali errori.
Come detto, tale documentazione andrebbe conservata per 5 anni perché nel caso si voglia vendere l’immobile, il nuovo proprietario potrebbe richiedere la storia assicurativa dell’abitazione. Inoltre, potrebbe servire in caso di dispute o responsabilità.
Come conservare la documentazione
Il consiglio è quello di conservare tutta la documentazione indicata in una cartellina ben organizzata. In alternativa, si potrebbe scannerizzarla e salvarla in formato Pdf sul proprio computer o su una chiavetta Usb. In questo modo, in caso di bisogno, si potrà trovare tutto più facilmente.