Il mutuo variabile conviene, quanto si risparmia ogni mese

Dopo oltre due anni, i mutui a tasso variabile tornano più vantaggiosi dei fissi. Ecco cosa dicono i dati, quanto si risparmia e perché conviene valutare un cambio di rotta

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Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

Pubblicato: 26 Giugno 2025 10:58

Dopo oltre due anni i finanziamenti a tasso variabile sono tornati a essere più convenienti di quelli a tasso fisso. Il mese scorso è stato quello dell’inversione di rotta per il mercato dei mutui e si torna a un riequilibrio delle due tipologie di tasso, situazione che è sempre stata “la regola” per il mercato dei mutui.

Secondo i dati dell’Osservatorio di MutuiOnline.it, a seguito dell’ultimo taglio dei tassi operato dalla Bce il 5 giugno il Tan medio dei mutui a tasso variabile è sceso dal valore del 2,83% registrato a maggio al 2,62% attuale, con le migliori offerte che dal 2,40% sono passate al 2,26%. Piccolo rialzo, invece, per i finanziamenti a tasso fisso, con il Tan medio che dal 2,99% del mese scorso si attesta ora al 3,03%, mentre le soluzioni più convenienti passano dal 2,43% al 2,49%.

Quanto si spende ora con un mutuo fisso e variabile

E che il calo sta continuando lo attesta l’ultimo bollettino dell’Abi, secondo cui il tasso medio è sceso al 3,19%, il livello più basso da fine 2023. Tuttavia, gli indici di riferimento segnalano che le incertezze macroeconomiche non sono ancora superate. Per Facile.it e Mutui.it sono arrivate le prime proposte a tasso variabile inferiori ai fissi: per i primi le migliori offerte partono da un Tan del 2,53%, per i secondi dal 2,66%.

Una simulazione tipica, con un mutuo di 126mila euro, durata 25 anni, mostra una riduzione della rata variabile da circa 618 euro a 601 euro, per un risparmio di 17 euro al mese. I mutui variabili in media beneficiano di un risparmio di circa 29 euro al mese, con un calo del Tan medio da 2,83% a 2,58%. Le offerte dei mutui a tasso fisso si attestano invece attorno al 2,50% Tan , con Taeg compresi fra 2,64% e 2,84%. In generale, i mutui a tasso fisso per l’acquisto casa gravitano tra 2,5% e 3,1%.

Le differenze
🔒 Tasso Fisso 📈 Tasso Variabile
Interesse invariato per tutta la durata del mutuo Interesse aggiornato periodicamente (ogni 3 o 6 mesi)
Rata costante, maggiore prevedibilità Rata variabile, legata all’andamento dei tassi di mercato
Più caro all’inizio, ma tutela da aumenti futuri Spesso più conveniente inizialmente, ma può aumentare
Consigliato in periodi di tassi bassi o per chi vuole stabilità Adatto a chi accetta un po’ di rischio e prevede tassi in calo
Indice di riferimento: IRS Indice di riferimento: Euribor

Il Fondo Consap in aiuto per i giovani? Quanto conviene

A determinare l’entità della rata mensile va considerato inoltre il fattore anagrafico con la possibilità riconosciuta ai giovani under 36 anni di chiedere una garanzia statale tramite il fondo pubblico prima casa gestito dalla Concessionaria Servizi Assicurativi Pubblici (Consap). L’accesso al fondo consente di sbloccare erogazioni superiori all’80% con un abbattimento sulla rata. Insieme alla valutazione sul reddito, la norma favorisce la possibilità di portare a buon fine la pratica senza ricorrere a garanzie supplementari

Lo scorso anno la garanzia pubblica ha fatto sentire il proprio peso sul mercato immobiliare. Come evidenzia l’ultima edizione del rapporto di Agenzia delle Entrate – Associazione bancaria italiana sul mercato residenziale, nel 2024 quasi la metà (47,4%) degli acquirenti totali aveva meno di 36 anni, l’età massima entro la quale richiedere l’accesso al fondo

Le prossime mosse della Bce

I tassi d’interesse della Banca Centrale Europea sono oggi esattamente la metà rispetto a un anno fa: dal 4% di giugno 2024 si è scesi al 2%, come previsto da molti analisti. Una riduzione importante, che rappresenta un vero sollievo sia per le famiglie con mutui a tasso variabile sia per chi sta pensando di accendere un nuovo finanziamento — lo stesso vale anche per le imprese.

Per ora, tuttavia, la fase di ribassi sembra essersi fermata. Gli esperti concordano nel ritenere improbabili nuovi tagli a breve termine. La presidente della Bce, Christine Lagarde, ha scelto di rinviare ogni ulteriore decisione a dopo l’estate, quando sarà più chiaro l’effetto dei dazi statunitensi sull’economia dell’Eurozona e sull’andamento dell’inflazione.