Il 20 giugno 2025 è stato approvato dal Consiglio dei Ministri una nuova bozza di decreto-legge intitolata “Disposizioni urgenti per l’organizzazione e lo svolgimento di grandi eventi sportivi, nonché ulteriori disposizioni urgenti in materia di sport”. Si tratta del tanto atteso Decreto Sport, un provvedimento che introduce misure rilevanti per agevolare lo svolgimento di importanti eventi sportivi nazionali e internazionali, oltre a intervenire su ambiti specifici come la sicurezza, la regolamentazione dei contratti, la lotta al match fixing e il rafforzamento del ruolo degli arbitri.
Nei prossimi anni l’Italia ospiterà numerosi eventi sportivi internazionali e la richiesta di un Decreto che potesse migliorare l’organizzazione era necessario anche se negli ultimi giorni ad avere l’attenzione dei media è stata la figura del Commissario degli stadi per gli Europei 2032, nomina non ancora arrivata, e in particolare la scelta di equiparare gli arbitri alla figura di pubblici ufficiali.
Le principali novità introdotte dal Decreto Sport
Il Decreto Sport mira a semplificare e supportare l’organizzazione di eventi come le Olimpiadi invernali Milano-Cortina 2026, l’America’s Cup 2027 a Napoli, i Giochi del Mediterraneo a Taranto e le Finali ATP. Sono previsti fondi e strumenti straordinari, come la nomina di commissari con ampi poteri decisionali e operativi.
Nel dettaglio per le Olimpiadi e Paralimpiadi di Milano-Cortina 2026 sono stanziati oltre 328 milioni di euro per il 2025, di cui 44 milioni destinati alla sicurezza e 12,8 milioni alla logistica militare. Viene nominato un Commissario straordinario per la gestione dei Giochi Paralimpici con poteri in materia di appalti e semplificazioni.
Il decreto prevede anche interventi per la sicurezza delle piste da sci, con l’obbligo di larghezza minima di 15 metri per le piste da sci alpino. Rafforzato il ruolo della Procura Generale dello Sport nel contrasto al match fixing: potrà acquisire dati da agenzie come le Dogane e i Monopoli per monitorare flussi anomali di scommesse.
Relativamente agli eventi futuri, vengono destinati:
- 7,5 milioni di euro per il 2025 per l’organizzazione dell’America’s Cup a Napoli, con affidamento operativo a Sport e Salute S.p.A.;
- fino a 25 milioni per i Giochi del Mediterraneo 2026 a Taranto;
- istituzione di un comitato per le Finali ATP, con obbligo di rendicontazione annuale per i contributi pubblici.
Sono infine previste misure in materia di sponsorizzazione e promozione. Tra queste ci sono il rafforzamento della vigilanza sulle sponsorizzazioni legate a operatori di scommesse e un aggiornamento delle norme a tutela della legalità nelle attività promozionali.
Nuove regole sui contratti sportivi
Una delle modifiche più rilevanti riguarda la durata dei contratti dei calciatori professionisti. Con l’introduzione di una modifica al D.lgs. 36/2021, il tetto massimo di durata dei contratti sportivi passa da cinque a otto anni. Questa estensione consente ai club di vincolare gli atleti per un periodo più lungo, trasformando i contratti in asset di maggiore valore nel tempo.
Tale modifica, pur aumentando la flessibilità contrattuale per le società sportive, non incide sulle norme relative agli ammortamenti contabili. Secondo i regolamenti UEFA, il costo del cartellino del calciatore può essere ammortizzato su un massimo di cinque anni. Anche nel caso di proroghe contrattuali, l’ammortamento è limitato a cinque anni dalla data della proroga.
Il nuovo assetto normativo può favorire la stabilità nei rapporti di lavoro sportivi professionistici, offrendo maggiori certezze ai club nella gestione patrimoniale degli atleti, senza incidere sulle regole di sostenibilità finanziaria richieste dalle federazioni europee.
Il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, aveva preannunciato a inizio giugno la scelta da parte del Ministero dello Sport di allungare il tetto dei contratti a otto anni, così come già avviene in Premier League. Con questa novità i calciatori non possono più liberarsi da un contratto avvalendosi dell’articolo 17 che permetteva ai calciatori di più di 28 anni di pagare un indennizzo e liberarsi dopo solo due anni anche se il contratto prevedeva un legame con il club per altre tre stagioni. Con i contratti possibili a otto anni, gli over 28 possono liberarsi solo dopo 4 anni di contratto, gli under 28 dopo 5 anni.
Gli arbitri diventano pubblici ufficiali
Tra le misure più attesa del Decreto Sport, vi è la nuova qualifica giuridica attribuita agli arbitri: questi diventano a tutti gli effetti “pubblici ufficiali” durante lo svolgimento delle loro funzioni. Ciò comporta che eventuali aggressioni fisiche o verbali a loro danno vengano perseguite penalmente secondo le stesse norme previste per le aggressioni a forze dell’ordine. Questo intervento legislativo mira a contrastare la crescente violenza verso le figure tecniche del mondo sportivo, in particolare nel calcio dilettantistico. Le pene previste comprendono sanzioni pecuniarie e la detenzione, a seconda della gravità dell’aggressione. L’equiparazione potrebbe portare al carcere fino a 16 anni in caso di lesioni gravissime al direttore di gara.
L’iniziativa ha ricevuto l’approvazione dell’Associazione Italiana Arbitri, che ha definito la norma una “tutela storica” per la categoria. Il presidente Antonio Zappi ha sottolineato come questa decisione sia il risultato di mesi di lavoro e confronto tra istituzioni e rappresentanti sportivi. Oltre alle misure penali, il decreto prevede anche l’avvio di iniziative culturali e formative contro la violenza nel mondo sportivo. Sarà il nuovo Osservatorio antiviolenza della FIGC a monitorare e supportare tali attività, con l’obiettivo di diffondere una maggiore cultura del rispetto nei confronti degli ufficiali di gara.
Il provvedimento stabilisce una nuova qualifica giuridica per il ruolo degli arbitri che saranno maggiormente tutelati sia a livello normativo che simbolico. Questo cambiamento si inserisce in una più ampia strategia di protezione e valorizzazione delle professionalità sportive, al centro delle recenti riforme normative.